Augusto Roa Bastos nacque ad Asunción il 13 giugno 1917. In Paraguay sono già iniziate le celebrazioni del centenario. Roa Bastos, che nel 1989 vinse il Premio Cervantes, è lo scrittore più importante del Paraguay e uno dei più importanti dell’America Latina. Una Comissione Nazionale creata allo scopo della celebrazione  organizzerà fino a fine dicembre 2017 numerosi eventi in Paraguay e fuori.

Poco prima di morire scrisse:

“El Paraguay ha sido siempre una tierra poco menos que desconocida: una isla rodeada de tierra en el corazón del continente… El Paraguay como nación y como pueblo es uno de los países que en América han sufrido la mayor carga de peripecias y vicisitudes.”

“Il Paraguay è sempre stato poco meno di una terra sconosciuta: un’isola circondata da terra nel cuore del continente… El Paraguay come nazione e come popolo è uno dei paesi in America che ha sofferto un grande peso di peripezie e vicissitudini.

.
Roa Bastos con questa metafora sintetizzò la realtà non solo geografica, ma anche sociale, politica ed economica del Paraguay. Un isola di terra rossa senza mare. Una metafora ancora valida, per certi versi, oggi. Questo paese soffre ancora peripezie e vicessitudini storiche. Basti pensare alla questione della terra. Le fertili terre agricole del Paraguay si concentrano in mano di pochi latifondisti che scacciano i  campesinos per produrre soia e bovini, i principali prodotti di esportazione. Un 2.5% della popolazione del possiede l’85% della terra, facendo del Paraguay uno dei paesi con più latifondi in America Latina e nel mondo intero.

Augusto Roa Bastos trascorse l’infanzia in Iturbe nella regione di Guairá, scenario dei suoi primi racconti. Fu testimone della rivoluzione del 1928. Durante la guerra del Chaco,1932-1935, contro la Bolivia lavorò come infermiere volontario. Non aderì a nessun partito, ma fu sempre a fianco degli oppressi. Fece diversi lavori e inizio a pubblicare in alcuni giornali. Nel 1945 su invito del British Council andò in Inghilterra e Francia e sue interviste e articoli sulla fine della seconda guerra mondiale furono pubblicati sul giornale El País di Asunción. Ritornò in patria nel 1946, ma,dopo un breve periodo democratico, una ditttura militare lo costrinse nel 1947 a scegliere la strada dell’esiliio, Prima in Argentina fino al 1976 e poi in Francia, dove ottenne la cittadinanza assieme a quella spagnole, fino al 1989. Un lungo esilio di 42 anni, ma Roa Bastos, pur lontano, non smise mai di essere paraguayano e di scrivere sul Paraguay. La scrittura fu lo strumento per intervenire e incidere sulla realtà paraguayana. In Argentina, nel 1960 pubblicò El trueno entre las hojas, 17 racconti che raccontano in termini simbolici e mitici l’oppressione politica, lo scontro tra culture indigene e straniere, la lotta per sopravvivere alla guerra e ad altre catastrofi.  Anche il resto dell’ opera di Roa è caratterizzata dalla rappresentazione della dura realtà del popolo paraguaiano, attraverso il recupero della storia del suo paese e la rivendicazione del suo carattere nazione bilingue; il Paraguay ha anche la lingua guaraní come lingua ufficiale. Innanzitutto ha riflettuto sul potere in tutte le sue manifestazioni. Questo e il tema centrale della sua trilogia sul monoteismo del potere, detta anche trilogia parguayana: Hijo de hombre (1960), Yo el Supremo (1974) y El Fiscal (1993). Nella trilogia sviluppò la sua teoria sul dittatore latino americano analizzando il più lungo e obbrobioso regime, quello di Alfredo Stroessner, El Rubio, ll cui potere durò 32 anni.

Il link con un romanzo della trilogia è il seguente:

https://vivelatinoamerica.files.wordpress.com/2014/01/roabastos_yo_el_supremo.pdf

Roa Bastos in molti saggi e articoli chiamo Sroessner, El Tirranosaurio e raccontò le caratteristiche della sua dittatura. Naturalmente scrisse anche del post dittatura e dell’eredità di El Rubio, che, va detto, continua. Vedi il ruolo ancora importante del Partido Colorado, il braccio politico di Stroessner.  Lo scorso 7 aprile ad Asunción la scrittrice paraguayana Milda Rivarola Espinza ha presentato nella sala Augusto Roa Bastos del Centro Cultural Manzana de la Rivera un libro che raccoglie gli articoli politici e lettere di Arturo Roa Bastos pubblicati in giornali e riviste anche stranieri. Questi trattano innanzitutto della campagna dello scrittore contro la dittatura Stroessner negli anni 80. Il titolo del libro è “Augustos Roa Bastos – Escritos Políticos”. Roa Bastos mette in evidenza due caratteristiche: l’uso del terrore e  la paura e l’essere anche una dittatura consensuale, che spiegano la straordinaria longevità della dittatura   severi limiti imposti sulla transizione democratica che, come dicevamo, perdurano anche oggi.

Significativa è questa dichiarazione di Roa Basos: “Il tema del potere nelle sue varie manifestazioni,  politicche, religiose o famigliari appare in tutte le mie opere-  mio lavoro. Il potere è un enorme stigma, una sorta di orgoglio umano che ha bisogno di controllare la personalità degli altri. Si tratta di una condizione illogica che produce  una società malata. La repressione produce sempre il contraccolpo della ribellione. Fin da bambino ho sentito il bisogno di oppormi al potere, alle punizione barbarica per cose senza importanza, le cui ragioni non sono mai chiare.”.

Le celebrazioni del centenario della nascita di Roa Bastos si stanno incrociando con una crisi politica in Paraguay, la più grave dalla destituzione di Fernando Lugo nel 2012.

http://www.telesurtv.net/opinion/Paraguay-fragilidad-institucional-y-crisis-politica-20170408-0016.html?utm_source=planisys&utm_medium=NewsletterEspa%C3%B1ol&utm_campaign=NewsletterEspa%C3%B1ol&utm_content=42

 

La crisi iniziò  il Martedì 28 marzo un gruppo di 25 senatori formo de facto un Senato parallelo con lo scopo di approvare un emendamento alla Costituzione per poter rieleggere un preidente che già era stato rieletto. Nel caso specifico Cartes o Fernando Lugo, in quanto l’attuale costituzione non permette la loro rielezione a presidente. Il tentativo di modifica costituzionale ha provocato un forte movimento di protesta con incendio parziale del parlamento, un morto, centinaia di feriti e di arrestati. Tentativo di dialogo fra le parti politiche non hanno finora portato a dei risultati. La tensione continua anche se Cartes ha annunciato che non si sarebbe candidato e che, dopo la rinuncia di Cartes, il parlamento discuterà la modifica alla costituzione.

http://www.nodal.am/2017/04/paraguay-congreso-define-hara-proyecto-enmienda-tras-la-renuncia-cartes-la-reeleccion/

Se vivente quale sarebbe il pensiero di Roa Bastos su questa recente situazione?

Sicuramente si sarebbe, con decisione, opposto a provocazioni, come l’incendio del parlamento, e alla pesante repressione.Probabilmente avrebbe criticato l’opportunismo di Horacio Cartes e di Fernand Lugo e delle organizzazioni politiche che li hanno appoggiati. L’articolo 229 della costituzione paraguayana, che afferma che i ruoli di presidente e vicepresdente sono improrogabili, può essere modificato con un democratico confronto e non con uno stratagemma che ha ottenuto un rigetto del popolo parguayano stanco di una classe  politica, squalificata e corrotta, sia al governo che all’opposizione parlamentaria.