Lo scorso 14 aprile sono ricordi i 130 anni della nascita di Bhimrao Ramji Ambedkar, conosciuto come Babasaheb. L’anniversario è stato ricordato e celebrato in India perché il suo pensiero e la sua azione economista, sociologo, riformatore sociale, uomo politico, nonché principale architetto della Costituzione indiana, hanno ancora valore attuale. Fu insignito, dopo la morte del titolo di Bharat Ratna (gioiello dell’India), la più alta onorificenza ufficiale. Ambedkar nacque il 14 aprile 1891 e morì il 6 dicembre 1956. Si impegnò per i diritti dei lavoratori e delle donne, ma, innanzitutto, lottò contro la discriminazione sociale dei dalit, gli intoccabili.

Su questo tema Ambedkar si oppose a Gandhi. L’unica possibilità di redenzione per quelli che il “Mahatma” chiamava Harijan (figli di Dio, un epiteto che Ambedkar trovava offensivo) era l’eliminazione radicale del sistema castale e l’instaurazione di una società egualitaria. Un esempio. Ai tempi di Ambedekar nel 1948 i bramini che erano il 3% della popolazione occupavano il 17% dei posti di dirigente e funzionario nella pubblica amministrazione. Gandhi invece era convinto che le caste riflettessero lo spirito della società indiana.(1)

In India, celebrando il centoventiseisimo anniversario della nascita di Ambedkar il Primo Ministro Narendra Modi ha affermato che impegnato a costruire un India inclusiva, come nella volontà di Ambedkar. Ma è propaganda populista di una destra demagogica che può avere successo elettorale nelle recenti elezioni amministrative in 5 stati, tra cui il popoloso Uttar Pradesh, ma copre una realtà fatta di sfruttamento e discriminazione sociale. Attulamente il sistema castale con le sue conseguenze domina in India e il Partito di Modi al potere, il Bharatiya Janata Party (BJP), al di là delle parole, nella pratica non lo intacca.

Il confronto tra Ambedkar e Gandhi è ben raccontato dal saggio di Arundhati Roy Il Dottore e il Santo.

http://www.caravanmagazine.in/essay/doctor-and-saint

(1) Questa disputa tra Ambedkar e  Gandhi fu poi corretta da Gandhi stesso che cambiò più tardi la sua posizione sulle caste (N.d.R.)