E’ da un anno che l’Europa sta dimostrando un vero interesse per le isole greche… e per le persone che ha segregato coscientemente in condizioni squallide su queste isole, punendole in modo esemplare, come monito per tutti gli altri che potrebbero pensare di rischiare la vita nel Mar Egeo per un futuro migliore. Vogliono essere sicuri che sempre meno rifugiati avranno la “possibilità” di viaggiare verso il loro territorio. Ovviamente è molto più difficile per uno/a che si trova bloccato/a su un’isola entrare nei giri giusti e ripartire per l’Europa, che per uno/a che è già arrivato nella Grecia continentale. E i signori dell’UE questo lo sanno molto bene.

Sono state scritte e dette tantissime cose, in occasione della visita dei sindaci di cinque isole del Mar Egeo a Bruxelles e della loro importanza: dai milioni di euro che sarebbero stati elargiti, ma che alla fine non si sono visti, fino alla visita della Commissaria per lo sviluppo regionale. Poi la voce degli isolani è stata sentita nelle istituzioni superiori dell’UE … e allora?

E adesso che cosa succede? Ora ci aspettiamo che la Commissaria si chini affettuosamente verso le nostre comunità e ci dia la sua mano amorevole che ci porterà allo sviluppo tanto desiderato?

Purtroppo sembra che ci siano ancora tanti, in particolare i funzionari locali, che credono in modo dogmatico nell’Unione Europea. Sono i soli che credono in qualcosa che tutti ormai mettono in discussione. La critica contro l’UE non è una cosa nuova e non è stata iniziata solo in risposta alla crisi economica nel 2008. Tantissime voci provenienti da tutta Europa hanno sottolineato per decenni che non v’è un’unione di popoli, ma un’unione SOLO per la libera circolazione delle merci e dei capitali. È un’unione con l’unico scopo di garantire il buon funzionamento dei ‘’mercati’’. Si tratta di un’unione che solleva barriere contro le persone perseguitate dalle sue guerre e gli emarginati che crea con le sue pratiche coloniali. E in queste condizioni, ovvero di un capitalismo neoliberista, non ci sono persone e diritti. Ci sono solo i capitali e la speculazione.

Quindi, se qualcuno pensa che con una mano sulla spalla, mentre il signor Juncker ci fa l’occhiolino, cambierà la politica dell’UE nelle stesse isole trasformate in prigioni, probabilmente non ha la minima idea di quello che sta succedendo veramente.

Fonte: www.aplotaria.gr

Traduzione dal greco di Olga Liakaki