I nativi americani e i loro alleati in lotta contro l’oleodotto da 3,8 miliardi di dollari Dakota Access hanno riportato una serie di importanti vittorie legali. La Corte Suprema del North Dakota ha parzialmente accolto una petizione che permetterà ad avvocati di altri stati di rappresentare le oltre 600 persone arrestate durante le azioni di resistenza.

Sempre mercoledì 18 gennaio un giudice federale ha respinto un tentativo della Energy Transfer Partners, la compagnia costruttrice dell’oleodotto, per impedire al Genio Militare di intraprendere uno studio di impatto ambientale sulla sezione che dovrebbe attraversare il fiume Missouri. Questa sentenza significa che lo studio andrà avanti, bloccando a tempo indeterminato la costruzione dell’oleodotto.

Queste vittorie legali sono arrivate dopo che i protettori dell’acqua hanno denunciato come la polizia abbia tirato lacrimogeni e sparato pallottole di gomma contro un gruppo di nativi americani che cercava di erigere un tepee sul ponte di Backwater, sito di frequenti attacchi polizieschi.