Ecco il contributo di Damien Millet ed Eric Toussaint al Manuale di storia critica che Le Monde Diplomatique ha pubblicato nel 2014 e di cui si consiglia vivamente la lettura (vedi: http: //boutique.monde-diplomatique ….). Il riassunto critico della storia del FMI e della BM, scritto due anni fa, regge ancora perfettamente.

 

Il 22 luglio 1944, 44 Paesi decidono a Bretton Woods (USA) di creare il Fondo monetario internazionale (FMI) e la Banca Mondiale (BM). Per evitare un’altra crisi come quella del 1929, le potenze occidentali fondano questi due potenti strumenti di controllo. Secondo i loro fondatori, il FMI deve garantire la stabilità monetaria, fissando il “gold standard” (a confronto del quale tutte le valute possono essere scambiate) e ponendo il dollaro al centro del sistema monetario internazionale, anche questo per controllare il movimento di capitali; la BM deve lavorare per la ricostruzione e lo sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo.

Tutto cambia il 15 agosto 1971: 53 miliardi di dollari sono in circolazione nel mondo, cinque volte più delle riserve d’oro del Paese. La fiducia nel dollaro si sta sgretolando. Il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon pone allora fine alla “libera convertibilità del dollaro in oro”, il che porta alla fluttuazione delle valute le une in rapporto alle altre. Il FMI perde un po’del suo smalto …

Il 1979 segna una pietra miliare nell’ avvento del neoliberismo: ansioso di mettere un freno all’inflazione ( che sta divorando i patrimoni ) il presidente della banca centrale degli Stati Uniti (la Federal Reserve) Paul Volcker aumenta improvvisamente i tassi d’ interesse americani. Venendo di conseguenza indicizzato il debito del Terzo Mondo, questa misura provoca una grave crisi. Nel 1982, il Messico è sull’orlo del default.

Il FMI torna allora in primo piano per “venire in aiuto” ai Paesi indebitati. In cambio, impone loro dei “piani di aggiustamento strutturale”: massicce privatizzazioni, svalutazioni, promozione delle esportazioni a scapito delle esigenze locali, tagli di bilancio, ecc. A livello sociale il risultato è drammatico.

Contestate al Sud, le ricette del FMI trovano una nuova vita al Nord, sulla scia della crisi finanziaria del 2007-2008. In Europa il FMI si allea con la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea (BCE) in modo da formare una “troika” che impone l’austerità ai Paesi in difficoltà (Grecia, Irlanda, Portogallo, Cipro, Spagna …).

Anche se vuole presentarsi con un volto più umano, la BM si basa su principi simili.
Fin dalla sua creazione, finanzia delle potenze coloniali come la Francia o i Paesi Bassi, allora in guerra contro dei popoli che lottavano per l’indipendenza. Al momento dell’indipendenza, essa organizza il trasferimento del debito di alcune madre patrie verso loro ex colonie. Il debito contratto dal Belgio presso la BM per rafforzare la colonizzazione del Congo Belga viene messo a carico del Congo indipendente (lo stesso avviene con diverse ex colonie francesi e inglesi in Africa). I nuovi Paesi indipendenti nascono quindi talvolta con un debito odioso. Sotto la presidenza dell’ americano Robert McNamara, a partire dal 1968 la BM partecipa alla esplosione del debito dei Paesi del sud finanziando gli alleati del blocco occidentale (anche se sono corrotti e calpestano i diritti umani, come Mobutu nello Zaire e Suharto in Indonesia) e chiudendo il rubinetto del credito a regimi progressisti che vogliono restare padroni del loro sviluppo (il Brasile presieduto da Joao Goulart negli anni 1961-64, il Cile di Salvador Allende negli anni 1970- 73, il Nicaragua sandinista negli anni 80).

Queste due istituzioni di punta della globalizzazione neoliberista sono sempre state guidate da cittadini statunitensi o europei. Gli Stati Uniti vi esercitano un diritto di veto perché detengono oltre il 15% dei voti, mentre la maggioranza richiesta è dell’85%. Questa situazione provoca il malcontento degli stati del sud e in particolare dei Paesi BRICS, senza che ciò comporti cambiamenti reali.

Per maggiori informazioni leggere:

– La tesi di dottorato in scienze politiche, presentata da Eric Toussaint nel 2004 presso le Università di Liegi e Parigi VIII, dal titolo: “Questioni politiche sull’azione della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale nei confronti del Terzo Mondo”, scaricabile gratuitamente da: http: //www.cadtm.org/Enjeux-politiq …

– Eric Toussaint, Damien Millet: “65 domande e 65 risposte sul debito, il FMI e la Banca mondiale”, settembre 2012, scaricabile gratuitamente da: http: //www.cadtm.org/65-questions-6 …

– Eric Toussaint: “La Banca Mondiale: colpo di stato permanente. L’agenda nascosta del Consenso di Washington”, 2006. Il libro è esaurito ma si può scaricare gratuitamente da: http://www.cadtm.org/Banque-mondial …

 

Traduzione dal Francese di Mariapia Salmaso

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