Cina: amica dell’Iran nel periodo delle sanzioni, alleata nell’era post-sanzioni

Di Ebrahim Rahimpour, Vice Ministro degli Esteri iraniano per l’Asia, l’Oceania e i paesi membri del CIS (Comunità degli Stati Indipendenti)

Xi Jinping, Segretario Generale del Partito Comunista cinese e Presidente della Repubblica Popolare cinese, sarà in visita nella Repubblica Islamica dell’Iran il 22 e 23 gennaio su invito ufficiale della sua controparte iraniana, Hassan Rouhani, e in seguito ad analoghe visite in Arabia Saudita e in Egitto. Durante la sua permanenza a Teheran, il presidente cinese sarà a capo di una delegazione politica ed economica di alto livello. La delegazione che accompagna Jinping è composta da un gran numero di alti funzionari del Partito Comunista e del governo, inclusi membri del Bureau Politico del Partito Comunista, il vice primo ministro, ministri e funzionari d’alto rango, così come da alti funzionari dei principali organi statali cinesi e delle principali aziende. La visita di Xi Jinping in Iran avviene 14 anni dopo quella dell’ex presidente cinese, Jiang Zemin. Sarà anche il suo quinto incontro ufficiale con Rouhani in seguito all’elezione a presidente di quest’ultimo. I precedenti incontri tra i due capi di stato si sono verificati a margine di incontri internazionali e regionali, a Bishkek (2013), Jakarta (aprile 2015), New York (quest’anno), e anche durante la visita ufficiale di Rouhani a Pechino nel giugno 2014.

Secondo i documenti storici disponibili, le relazioni ufficiali tra Iran e Cina risalgono a oltre 2000 anni fa, al tempo in cui la dinastia achemenide governava l’altopiano iraniano e la Cina era dominata dalla dinastia Han. Da allora, nel corso del tempo e soprattutto attraverso la storica Via della Seta, il commercio e gli scambi culturali tra queste due pacifiche e antiche culture sono prosperati sui due lati del Vecchio Continente, e quelle relazioni sono continuate fino ad oggi. In epoca moderna, da 45 anni a questa parte, in seguito al ristabilirsi delle relazioni politiche tra i due paesi soprattutto dopo la vittoria della Rivoluzione Islamica in Iran, le relazioni bilaterali tra Teheran e Pechino sono entrate in una nuova fase, caratterizzata da un’espansione a tutto campo della cooperazione tra i due paesi sulla base del mutuo rispetto, della non interferenza reciproca nelle questioni interne e della protezione degli interessi nazionali di ambo le parti.

In questo modo, grazie da un lato ai numerosi punti in comune sia storici che culturali, nonché all’abbondanza di punti di vista politici comuni su varie questioni regionali e internazionali, e dall’altro al ruolo complementare delle economie dei due paesi, si è fornito il necessario terreno per la crescita e lo sviluppo a oltranza delle relazioni sotto la guida della leadership dei due paesi. Relazioni che resistono alla prova del tempo da oltre tre decenni.

La Repubblica Popolare cinese, implementando corrette politiche economiche sin dalla fine degli anni ’70, e anche grazie alla perseveranza della nazione, si è trasformata in una grande ed efficace potenza mondiale. Il risultato è che la Cina è attualmente la seconda economia al mondo, il maggior esportatore mondiale di beni e servizi tecnici e ingegneristici, e il paese con le più grandi riserve di valuta estera. Al tempo stesso, la Cina è il maggior importatore di greggio, cosa che la rende la principale forza trainante della crescita economica mondiale. Il paese è anche tra i più grandi consumatori di energia e il suo enorme mercato interno, con una popolazione di 1,4 miliardi di persone, è sempre stato una priorità assoluta per gli esportatori di merci da altre parti del mondo. Di conseguenza, nel corso degli ultimi anni, la Cina è diventata il principale partner commerciale dell’Iran, il maggior cliente di greggio del nostro paese e il più importante mercato per le merci iraniane e le esportazioni non petrolifere.

Dato che le restrizioni e le sanzioni imposte all’Iran dai paesi occidentali sono aumentate nel corso degli anni passati con il pretesto del programma nucleare civile del paese, l’elevato potenziale economico, industriale e tecnologico della Cina ha fornito una valida opportunità per lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra Teheran e Pechino. Un tale potenziale può anche rappresentare una solida base per un ulteriore sviluppo di quelle relazioni in futuro. D’altra parte, e in considerazione delle misure adottate dalla nuova amministrazione iraniana, culminate nell’implementazioni del Piano Generale di Azione Comune (JCPOA), si aprirà un nuovo capitolo nelle relazioni di Teheran con Pechino. Pertanto c’è la speranza che la visita del Presidente cinese a Teheran avrà luogo nei prossimi giorni e con la rimozione delle sanzioni contribuirà ad elevare la cooperazione bilaterale a livello di collegamenti strategici in tutti i campi.

Nel corso del suo soggiorno in Iran, Xi terrà incontri bilaterali con la controparte iraniana e anche con altri alti funzionari della Repubblica islamica. Dai due paesi ci si aspetta anche la firma di un documento sullo sviluppo di relazioni strategiche tra Iran e Cina. I delegati cinesi e i loro omologhi iraniani firmeranno circa 17 documenti addizionali, tra cui accordi e protocolli d’intesa in ambito politico ed economico per promuovere la cooperazione bilaterale in aree quali energia, industria e miniere, tecnologia, investimenti, finanza e settore bancario, trasporti, cultura e media, ambiente e sviluppo delle risorse umane, che senza dubbio condurranno la cooperazione tra i due paesi verso una fase completamente nuova. I due paesi avranno anche l’opportunità di condividere opinioni e sforzi su questioni regionali e internazionali di interesse, e di avviare consultazioni sulla nuova idea del presidente cinese riguardante il rilancio della Via della Seta, conosciuta come l’iniziativa “One belt, one road” (ndt. Progetto cinese che punta a creare due vie commerciali, una ferroviaria e una marittima).

Grazie alla sua speciale posizione strategica in Asia Occidentale, l’Iran potrebbe essere per la Cina un partner affidabile al fine di realizzare l’idea di rilanciare la Via della Seta sia su terra che per mare come fondamento per il proprio sviluppo economico e per lo sviluppo di quei paesi posizionati lungo la via, in particolare fornendo mezzi di comunicazione e di trasporto.

Infine, ma non da meno, la prossima visita a Teheran da parte di Xi Jinping in qualità di primo leader di una grande potenza straniera in arrivo nel paese dopo l’implementazione del JCPOA è importante anche da un altro punto di vista, in particolare a causa di recenti sviluppi nelle relazioni del nostro paese con alcuni stati confinanti e dell’attuale crisi nella regione del Medio Oriente. Per questo motivo la visita ha generato grande attenzione da parte di esperti in questioni internazionali e di analisti internazionali, dato che gli analisti credono che la visita sia un segnale del nuovo approccio di Pechino nelle relazioni bilaterali con la Repubblica Islamica dell’Iran come grande potenza dell’Asia Occidentale e delle regioni sensibili del Golfo Persico e del Medio Oriente. Inutile dire che un tale approccio nelle relazioni dell’Iran con la Cina rivelerà presto il proprio importante impatto sugli sviluppi del sistema regionale e internazionale.

Fonte: Iran Newspaper

http://iran-newspaper.com/

 

Tradotto dall’inglese da Matilde Mirabella