Consiglio Comunale del 9 dicembre 2015

Due giorni fa, mentre stavo entrando al Teatro Dal Verme per la consegna degli Ambrogini, ho incontrato una folta rappresentanza dei lavoratori precari del Comune che, con il loro striscione, ricordavano a tutti che la loro vertenza è ancora aperta.

Ho avvertito un certo disagio (e immagino che anche Lei, Signor Presidente, non sia rimasto indifferente) per il contrasto tra la festosità della cerimonia che andavo a presenziare e la dura realtà di quei lavoratori che, tra pochi giorni, si troveranno disoccupati.

Non voglio parlare dell’ancora più grande contrasto tra quei manifestanti e la sfilata di mises più o meno eleganti per l’inaugurazione della stagione della Scala.

Non entro nel merito delle responsabilità politiche per questa mancanza di rinnovi contrattuali. Senza dubbio alla base di tutto c’è il famigerato “pareggio di bilancio”!

Voglio ricordare per l’ennesima volta che l’Unione Europea ha permesso pochi giorni fa che per le spese militari vengano ‘sforati’ i parametri imposti.  Per le guerre, per alimentare quell’immane catastrofe dei rifugiati che a migliaia, quando riescono a entrare in Europa, vanno a riempire i campi/ tendopoli come quello di Calais (ma ce ne sono anche qui vicino a noi) i soldi ci sono!

Siamo un po’ tutti sconvolti dai risultati elettorali francesi, ma credo sarebbe opportuno lavorare per superare le cause che hanno prodotto quel voto, che esprime la paura di fronte alla disoccupazione e agli sconvolgimenti in atto in Africa e in Medio Oriente che si ripercuotono nei paesi europei.

Ma con questo intervento volevo farmi portavoce delle rappresentanze dei lavoratori che non hanno firmato la proposta dell’Amministrazione sulla politica occupazionale e chiedono che vengano coperti i vuoti d’organico nei servizi e la stabilizzazione della ex legge 125 del 2013.

Non è corretto, infatti, dichiarare alla stampa che ci sono state 1.000 nuove assunzioni tacendo che, nel frattempo, sono usciti dal lavoro 2.000 lavoratori. Ma di tutto ciò i lavoratori hanno parlato sia nell’assemblea che nella manifestazione di pochi giorni fa.

Vorrei fare appello al sindaco, alla giunta e a questo consiglio, chiedendo se davvero possiamo accettare tranquillamente i dictat di questo governo. Davvero abbiamo paura di prendere una posizione politica che stia, nei fatti, a fianco di chi ha diritto a un lavoro e che denunci le enormi spese militari che sosteniamo ogni giorno per partecipare alle cosiddette ” missioni di pace”?

Richiamandomi alla Costituzione che dichiara “l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”, chiedo alla mia giunta di individuare tutti gli strumenti possibili per un piano straordinario di assunzioni a tempo determinato per assicurare il funzionamento dei servizi e di bloccare l’affidamento a soggetti esterni, privilegiando la gestione diretta dei servizi.

Voglio sottolineare che i rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici del Comune hanno più volte dichiarato che le risorse per attuare il piano di assunzioni proposto ci sono, visti i risparmi che si sono prodotti attraverso le mancate assunzioni del 2015 e quelle previste per il 2016. Come ho ricordato in un precedente intervento, il rapporto tra spesa per il personale e spesa corrente per il 2015 è stato del 20,5%, molto al di sotto del 25% previsto dalla norma (Nel 2011 era del 37%). Questa decisione forse è stata virtuosa dal punto di vista del pareggio di bilancio, ma superare i limiti percentuali previsti dalla legge per quanto riguarda le assunzioni è una scelta politica che non mi sento di condividere.

Ricordo e denuncio per l’ennesima volta l’avvenuta esternalizzazione del servizio di cremazione, nonostante un chiaro ordine del giorno votato a grande maggioranza dal Consiglio Comunale. Attendo ancora da Lei, Presidente, una risposta sulla legittimità  di tale decisione, in totale discordanza con una richiesta dei consiglieri comunali eletti dai cittadini.