Il Supremo Tribunale Federale (Stf) ha emesso una misura cautelare con cui è stata sospesa la commissione speciale della Camera insediata lunedì per valutare la richiesta di procedere all’impeachment della presidente, Dilma Rousseff.

L’alta corte ha accolto la richiesta avanzata dal Partido Comunista do Brasil, (PCdoB) per presunte irregolarità nella composizione della commissione. La misura cautelare sospende la procedura per determinare se Rousseff è incorsa in reati tali da giustificarne la rimozione almeno fino al 16 dicembre: quel giorno lo stesso Stf si riunirà per analizzare la validità della procedura svolta finora. Il giudice Edson Fachin ha inoltre chiesto al presidente della Camera, Eduardo Cunha – rivale politico di Dilma, che ha autorizzato l’avvio dell’iter per l’impeachment – di fornire informazioni approfondite sulla discussa formazione della commissione.

Prima dell’intervento del Stf, ieri, Dilma aveva perso la prima battaglia della procedura per l’impeachment, vedendo trionfare l’opposizione in seno alla stessa commissione. Una lista formata da oppositori e dissidenti di partiti della maggioranza – come il centrista Partido do Movimento Democrático Brasileiro (Pmdb) guidato dal vice-presidente Michel Temer – si era infatti imposta con 272 voti, contro quelle promosse da alleati del governo, 199, con il risultato di vedersi imporre una maggioranza ostile a Rousseff di 39 deputati su un totale di 65.

La decisione di Cunha di ricorrere al voto segreto per eleggere i membri dell’organismo ha sollevato dure polemiche e reazioni in aula, fornendo la base per la richiesta del PCdoB.

La presidente, che attraversa un momento di scarsa popolarità, è accusata di aver truccato i conti pubblici nel 2014 e nel 2015 e di aver autorizzato spese pubbliche per decreto, senza il via libera del Congresso.

La strada per l’impeachment di Dilma è stata aperta la settimana scorsa da Cunha, uno dei 50 politici indagati per lo scandalo per corruzione che ha scosso il colosso petrolifero statale, Petrobras. Cunha e Rousseff sono nemici politici dichiarati e il clima politico nel gigante sudamericano riflette più che mai in questi giorni una polarizzazione, mentre i brasiliani soffrono un periodo di sensibile recessione economica per il paese.