La Spesa (di informazioni) da Barilla Group

Cos’è Barilla? Si, è il bucolico mulino di Banderas e fra poco anche il sorriso di Pierfrancesco Favino, è sughi e pasta italiana leader in tutto il mondo, è “dove c’è Barilla c’è casa”, per qualcuno, proprio in quanto multinazionale, è per principio da guardare con sospetto, è i biscotti che ci sono più o meno in tutte le case, è italiana anche se periodicamente qualcuno sul web rilancia che “è americana” e periodicamente viene smentito da Parma, dove ha sede da 138 anni, è…

Cos’è Barilla dal punto di vista della sostenibilità? Cosa fa Barilla su questioni spinose come olio di palma? Come si muove su temi quali la gestione dell’acqua, gli acquisti di materie prime da agricoltura sostenibile, le condizioni di lavoro, i cambiamenti climatici, l’aspetto nutrizione e i grassi in ciò che vende? Gli impatti ambientali dei suoi prodotti…? La provenienza del grano? Il mulino è vero? E la gallina è felice?

E Barilla, che fa, risponde a tutte queste domande?

Farsi (e fare) domande è prerogativa di un buon giornalista, ma dovrebbe esserlo di ogni consumatore, di ogni uomo, di ogni donna, di ciascuno di noi. Formare coscienze critiche usando la cassetta gli attrezzi del giornalista, è uno degli obiettivi di giornalisti Nell’erba (e del suo laboratorio di sperimentazione di nuovi giornalismi gNeLab). Imparare a farsi e fare domande, imparare a fare la spesa di informazioni di prima mano per poi elaborarle in racconti giornalistici che possano arrivare a chiunque è il nucleo di GREEN HUNTER, titolo del nuovo progetto targato gNeLab appena partito.

Barilla Group, come tante altre grandi aziende e multinazionali, in realtà mette a disposizione le informazioni e stila annualmente, ormai da anni, un rapporto dettagliato, che chiamano Buono per Te Buono per il pianeta, di ciò che ha fatto l’anno precedente sulle questioni che riguardano sostenibilità ambientale e sociale, ma anche economica e nutrizionale. Rapporti che poi vengono esaminati da organizzazioni internazionali e promossi o bocciati.

Difficile che quei rapporti (in gergo bilanci di sostenibilità) vengano letti da tante persone, perché sono lunghi (generalmente più di un centinaio di pagine) e pieni di tecnicismi. Ma contengono moltissime delle risposte alle domande che tutti noi potremmo e dovremmo farci.

Il 16 settembre, come ogni anno ormai da 7, Barilla Group invita una rappresentanza dei suoi Stakeholder ad una giornata di discussione e collaborazione sul suo percorso di sostenibilità. Gli stakeholder sono tutti coloro che hanno a che fare in un modo o nell’altro con i prodotti e le produzioni dell’azienda, e che quindi vengono ascoltati dall’azienda, a partire da chi compra al supermercato, da chi distribuisce i prodotti e li vende, per finire alla FAO a Save the Children, ai governi e alle commissioni ed organizzazioni europee, passando attraverso Oxfam, Wwf, Greenpeace ecc.

Il 16 settembre un giovane team di giornalisti Nell’erba andrà a fare spesa di informazioni al Stakeholder’s Panel di Barilla Group ad Expo.

 

Come si fa la spesa?

Nel periodo che precede l’appuntamento del 16, i greenhunters di gNe si chiedono cosa serve per la spesa (di informazioni) e come si fa una buona spesa. E’ il momento formativo, fatto di incontri in hangout con giornalisti professionisti ambientali e non (Stefania De Francesco di ANSA Ambiente, Alfredo Macchi inviato Mediaset, Paola Bolaffio, direttore gNe) che suggeriscono i processi logici adatti a porsi domande giuste per fare una spesa adeguata e sostenibile anche dal punto di vista della comunicazione, ossia per raccogliere le informazioni che servono, che interessano il lettore. In hangout anche un incontro con Ylenia Tommasato e Roberto Ciati del team di Barilla Group che raccoglie i dati e prepara il rapporto annuale, per capire meglio quali sono gli ingredienti (informazioni) a disposizione.

 

Facciamo la spesa.

Durante la giornata dedicata a Stakeholders’ International Panel di Barilla, il 16 settembre a Expo, i gNe (3 giovani tutorati da giornalisti) faranno incetta di informazioni.

 

Mettiamo sul tavolo tutta la spesa e raccontiamola.

I gNe coinvolti, Rachele Bevacqua, Martina Cavallaro, Gabriele Vallarino, fanno riunione di redazione per tirare fuori ciò che hanno raccolto nei gruppi di lavoro e fino a quel momento in generale, estrapolando gli elementi chiave delle informazioni raccolte (più importanti in ottica giornalistica, “notizie”, “titoli”), gli ingredienti della spesa d’informazione. Coordinati dalla redazione centrale realizzeranno un racconto multimediale con gli ingredienti raccolti.

 

I gNe coinvolti nel progetto sono Rachele Bevacqua, Martina Cavallaro, Gabriele Vallarino.

I tutor: Giorgia Burzachechi, giornalista e vicedirettore gNe, David De Angelis, graphic designer direttore artistico gNe.

I giornalisti professionisti coinvolti come docenti per la parte formativa: Stefania De Francesco, responsabile canale Ambiente di ANSA, Alfredo Macchi, inviato delle reti Mediaset, Paola Bolaffio, direttore gNe.