Davide Serra, è un manager del Fondo Algebris, consigliere economico, da sempre vicino a Renzi, di cui è stato uno dei maggiori finanziatori durante l’ultima campagna elettorale. Nella giornata di ieri, Serra, durante un’intervista, ha ammesso di avere investito importanti quote nelle banche popolari, molti mesi prima della recente approvazione dell’Investment act ; decreto che prevede 18 mesi di tempo affinché i 10 principali Istituti di credito popolari si trasformino in SpA.

L’approvazione del decreto del governo Renzi  va certamente a scapito dei piccoli risparmiatori che avranno molta meno voce in capitolo, ma accresce enormemente l’attrattiva d’investimento economico sugli istituti di credito, i quali trasformandosi in SpA vivranno sicuramente un periodo di consolidamento strutturale.

E così, candidamente Serra ai media ha rivelato: “Investiamo sulle banche popolari da marzo 2014.  Abbiamo quote importanti delle popolari e in particolare abbiamo un’ottima posizione all’interno di una delle più grandi di esse.” Aggiungendo poi “La società in questione sa cosa vogliamo e dove intendiamo arrivare. Ci siamo parlati, anzi siamo in dialogo costante… Non aggiungo altro”.

La dichiarazione è stata rilasciata da Londra, dove ha sede il Fondo Algebris. Al momento non è dato sapere altro. Si può soltanto rilevare un dato su tutti ovvero che  gli istituti di credito più grandi e di conseguenza i maggiori indiziati sono il Banco Popolare, Ubi Banca e Popolare di  Milano.

Le dichiarazioni londinesi del consigliere economico di Renzi hanno subito messo in allarme i sindacati e le associazioni di consumatori in Italia. Susanna Camusso leader della Cgil a margine di un incontro ha dichiarato:  “Non è un bello spettacolo che subito dopo il decreto investment act si scopra che c’è chi lo sapeva e ci ha speculato sopra”.

Intanto la Consob ha avviato delle indagini sulle “operazioni sospette” che sono avvenute sui mercati inglesi poco prima che il decreto riguardante le Popolari venisse votato dal governo.  I giorni subito dopo l’approvazione del decreto del governo Renzi, i titoli delle banche popolari sono positivamente schizzati alle stelle. Il garante dell’autorità di controllo dei mercati ha dichiarato:  “Siamo decisi a vederci chiaro, bisogna capire se e come ci siano stati importanti cambi nelle quote di partecipazione prima del varo del decreto”.

Adesso alla luce delle dichiarazioni di Serra ci ritornano in mente le parole del premier che proprio commentando positivamente l’approvazione del decreto investment act aveva affermato: “L’idea è di poter aprirci, per quanto possibile, ai mercati, aprirci all’innovazione, aprirci al futuro”. Potremmo aggiungere “bonariamente”, con tutto questo “aprirci” chissà che alla fine non possa aprirsi bene anche il portafoglio di qualcun altro.