articolo di Valeria Bonora

L’associazione francese Noemi vuole cambiare il modo in cui la società vede le persone con disabilità multiple, il suo scopo è quello di migliorare la loro vita quotidiana; l’associazione vuole mostrare queste persone in un modo positivo che rispetti la loro dignità portando loro gioia e felicità.

Questo esperimento sociale vuole proprio aiutare a cambiare il punto di vista che le persone hanno nei riguardi di una persona con un handicap.

Alcuni bambini con i loro genitori sono stati messi davanti ad uno schermo, separati dai loro genitori e ad entrambi viene mostrato contemporaneamente un soggetto che fa delle smorfie.

Sia i bambini che i genitori si impegnano con solerzia ad imitare le smorfie degli attori fino a quando uno di questi attori è una ragazza con disabilità gravi.

La reazione dei bambini e quella dei genitori sarà molto differente… Non a caso il titolo del seguente filmato è “come vedono i bambini” (“The eyes of a child”)

L’ingenuità dei bambini non trova differenze tra una smorfia fatta da una persona sana e una smorfia fatta da un bambino con dei deficit, l’occhio dell’adulto invece è più condizionato, si sente in dovere di non imitarlo, quasi in segno di rispetto, senza rendersi conto che in questo modo lo fa sentire ancora più differente, escluso, diverso.

I bambini non vedono la disabilità, ai loro occhi siamo tutti uguali e guardare con occhi che non vedono differenze è fondamentale, solo i bambini ci riescono hanno questa capacità di vedere quello che realmente sono le persone, sia che abbiano dei problemi come deficit multipli, sia che abbiano un colore di pelle differente, i loro occhi non sanno ancora catalogare, differenziare o discriminare.

Ci sono diversi tipi di disabilità, le ha classificate l’OMS nel 1980 con l’International Classification of Impairments Disabilities and Handicaps:

menomazione intesa come perdita o anormalità a carico di una struttura o una funzione psicologica, fisiologica o anatomica e rappresenta l’estensione di uno stato patologico. Se tale disfunzione è congenita si parla di minorazione;

disabilità, ovvero qualsiasi limitazione della capacità di agire, naturale conseguenza ad uno stato di minorazione/menomazione;

handicap, svantaggio vissuto da una persona a seguito di disabilità o minorazione/menomazione.

Il disagio sociale, l’handicap, è quindi quello che una persona con una disabilità prova, soprattutto quando si sente discriminato anche solo da uno sguardo che ha la capacità di farlo sentire differente.

Proviamo a guardare con gli occhi dei bambini forse avremo la capacità di sorridere ad una persona disabile e farla sentire un po’ meglio anzichè compatirla e farla sentire menomata.

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