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Pesanti combattimenti sono in corso al porto di Bengasi, l’instabile capoluogo della Cirenaica (est), dove una nave colpita da un missile è in fiamme. Lo riferisce il quotidiano locale Libya Herald, precisando che a contendersi il controllo del porto sono le forze pro-governative legate al generale a riposo Khalifa Haftar e insorti del Consiglio della Shura dei rivoluzionari di Bengasi (Brsc). Ad aver colpito la nave – non è chiaro se si tratti di una petroliera o di una nave da guerra – è stato un missile lanciato dagli insorti da un edificio a più piani che si affaccia sul porto.

Secondo alcune testimonianze rilasciate alla stessa fonte di stampa dai pochi residenti rimasti nel quartiere centrale di Al Sabiri, è emerso che i contendenti starebbero anche combattendo in una base navale a circa dieci chilometri dal porto. Sarebbe stato respinto un assalto del Brsc contro la base, ma gli scontri si sarebbero spostati nella zona di Suq Al Hood.

Attorno al quartiere di Al Sabiri le forze armate libiche hanno dispiegato un ingente numero di blindati per impedire un temuto attacco dei ribelli, ma la maggior parte dei residenti avrebbe già abbandonato la zona. È stato evacuato il Narwan Hotel, raggiunto da un razzo e l’ospedale nei pressi del porto grazie all’intervento della Mezzaluna Rossa libica.

Le fonti locali riferiscono di un “sentimento di panico” diffuso tra gli abitanti dei quartieri centrali di Bengasi e di “residenti in fuga anche a piedi scalzi” dopo l’ultimatum lanciato ieri dalle forze fedeli a Haftar. Ieri almeno 13 persone hanno perso la vita a causa dei combattimenti, aggiungendosi alle altre 243 vittime dall’inizio dell’offensiva lanciata dalle truppe governative a metà ottobre. Da giorni fonti vicini a Haftar assicurano di aver ripreso il controllo di Bengasi sottraendolo agli islamisti, ma i fatti delle ultime ore non confermano le dichiarazioni ottimistiche.