Signor Presidente, come Lei ben sa (perché ha portato la Sua solidarietà) in questi giorni si sta svolgendo una manifestazione per la salvaguardia del lavoro da parte di un centinaio di operatrici sociosanitarie del Policlinico. Tutte donne che hanno prestato servizio, a tempo determinato, attraverso agenzie o cooperative e che ora, dopo dieci o addirittura vent’anni di lavoro si trovano senza alcuna risorsa economica. La maggioranza di queste ex lavoratrici ha intorno ai 50 anni: chi offrirà loro un lavoro a quest’età?

Proprio pochissimi giorni fa sono usciti su tutti i quotidiani i dati Istat relativi alla disoccupazione: un numero allarmante di disoccupati in Italia e in Europa. La pagina economica del Corriere titolava: “Disoccupazione femminile a livelli record”. Mentre in maggio c’è stata una crescita dell’occupazione di 80.000 unità tra gli uomini, il ministro Poletti ha annunciato che “purtroppo” c’è stato un calo di 28.000 unità tra le donne.

Mi chiedo, serve avere un governo con metà ministri donne e metà ministri uomini? Sì, simbolicamente è, come si suol dire, una bella immagine, che spero non serva a nascondere la gravità della situazione. La libertà, l’autodeterminazione e persino la liberazione delle donne non può prescindere dalla loro autonomia economica.

A questo ho pensato giovedì scorso quando sono andata a portare la mia solidarietà alle operatrici sociosanitarie che non si rassegnano a perdere il lavoro. Una signora cinquantenne mi diceva piangendo: “La mia è una famiglia monoreddito: come farò a vivere?”

Lo so che politicamente spetta alla ASL e quindi alla Regione farsi carico di questo gravissimo problema, ma dopo il tanto discusso libro bianco e le polemiche interpartitiche relative è necessario che la Regione Lombardia prenda provvedimenti.

Spero che dall’incontro programmato per giovedì prossimo tra queste ex lavoratrici e gli assessori Majorino e Tajani sortisca un impegno da parte  della nostra amministrazione per intervenire presso l’ASL affinché sia trovata una soluzione.

“Il lavoro è al centro dell’impegno del Comune” ha dichiarato proprio poche ore fa il Sindaco. Questa dichiarazione è importante perché si collega anche al problema del lavoro relativo ai dipendenti comunali. Oltre alle decine e decine di precari che da tempo chiedono di essere collocati, è di questi giorni una vertenza dei lavoratori comunali relativa al salario accessorio.

Non è mio compito intervenire in una vertenza sindacale, ma ritengo mio dovere, anche come presidente della Commissione Pari Opportunità, sostenere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ed in particolare di coloro che, nonostante i tagli governativi, con il loro impegno permettono al nostro comune di erogare servizi indispensabili per la nostra città.

Mi sembra difficile poter accettare, ma anche pensare, che la nostra amministrazione  che dovrebbe collocarsi dalla parte dei lavoratori, possa fare ciò che in passato non è mai stato fatto. Se si tratta di applicare una legge del governo di centrodestra (la famigerata Brunetta), dobbiamo impegnarci a contrastarla e non subirla passivamente.