Il prossimo 4 maggio 2014 celebreremo di nuovo “la Giornata della Testimonianza”, lo stesso giorno in cui, 45 anni fa, Silo diede il suo primo messaggio pubblico “La guarigione della sofferenza”.

Qualcuno si chiederà: ma come è accaduto tutto ciò? Facendo un po’ di storia, dovremmo andare indietro, agli inizi degli anni 60 del secolo scorso, quando il giovane Mario Rodríguez Cobos comincia a condividere i suoi punti di vista con amici, vicini e compagni di università, che in seguito avrebbero fatto propria la sua proposta e creato i primi gruppi di studio sul cambiamento personale e sociale. Fu allora che decise di lasciarsi dietro tante altre attività come si evince da un suo commento: “Ho fatto un riordinamento delle mie verità interne e ho deciso di intraprendere questo cammino”.

Più avanti, nel 69, dopo numerosi ritiri, riunioni, viaggi, studi ed esperienze, prese la decisione di fare un ritiro personale in un luogo remoto. Ed è così che arriva in questo posto spettacolare nella provincia di Mendoza, Punta de Vacas, dove si stabilì, da solo, a meditare nel piccolo eremo che si era costruito. Un giorno attraversa la cordigliera delle Ande [1] per conversare con alcuni amici; in un’altra occasione riceve dei giornalisti. Intanto continua a riflettere. Solo alla fine dell’estate accetta, in quello stesso luogo, di parlare in pubblico dopo che le autorità avevano negato il permesso per fare un atto pubblico nel centro urbano della città di Mendoza.

Demmo una mano con i preparativi e in quel giorno soleggiato di maggio poté finalmente dirigersi alle persone che riuscirono ad arrivare a quel sito inospitale. La sua voce tuonò con la frase “ Se sei venuto ad ascoltare un uomo…”[2] e divenne Silo, mettendo in parole il suo pensiero sul superamento del dolore e della sofferenza, sull’urgenza della nonviolenza, di lasciar da parte il desiderio e fare attenzione alla necessità, di ignorare le false soluzioni e proseguire nella storia, di imparare ad amare, ad elevare lo spirito e il corpo, ed altro ancora. E tutto ciò in un paese dove imperava la censura e la violenza, in un mondo convulso in mille modi. Più tardi avrebbe presentato le sue rivelazioni nel libro Lo Sguardo Interno.

Era cominciato un movimento e una corrente di opinione che col tempo sarebbe diventato il Movimento Umanista. “Se avessimo trovato una corrente che fosse stata in sintonia con le nostre proposte, sicuramente vi avremmo aderito, ma non fu cosi e quindi abbiamo dovuto formare una nostra corrente”. E continuò con la sua predica: “Parlo di ciò che fa felice e libero l’essere umano”. Ed è certamente così poiché si tratta della premessa universale di “Umanizzare la Terra”. Ne fanno parte ulteriori amici che si aggiungono con lo scopo di diffondere queste idee. E’ nato il Siloismo.

Passarono 30 anni prima che tornasse a parlare in pubblico e nel 99 esordì con quell’impattante “Aquì estamos de nuevo!” [3]  Cinque anni più tardi, espone ancora durante la celebrazione annuale di messaggeri, aprendo con un risoluto “Abbiamo fallito ma insistiamo! [4]  (Visto che nonostante gli sforzi realizzati, nel panorama mondiale crescono la violenza ed ogni tipo di conflitto.) Più avanti, in occasione delle Giornate di Ispirazione Spirituale, nel maggio del 2007 [5] ci propone “la Riconciliazione” come esperienza spirituale profonda, considerando che non possono esserci progressi nella liberazione personale e sociale se prima non c’è stata una riconciliazione profonda e sincera. Tutto ciò è rimasto registrato nella raccolta “A cielo abierto” [6]

Questi sono solo alcuni degli eventi che si son tenuti in questo luogo in alta montagna. Ma in un arco di tempo di oltre quattro decadi Silo è stato in tutti gli angoli di questo pianeta sviluppando un’infinita varietà di temi nel corso di incontri, interviste, conversazioni, riunioni, atti pubblici. Autore prolifico e di ispirazione, ci ha lasciato la sua magnifica opera sia in diversi testi sul Nuovo Umanesimo che nel suo contributo alla nuova spiritualità, “Il Messaggio di Silo”.

Un essere eccezionale, di personalità paradigmatica, saggio autentico, guida indiscutibile, che ci commuove e ci incoraggia ancora, che non ha lasciato passare un solo giorno della sua vita senza approfondire e dare generosamente, disinteressatamente, le sue scoperte per il bene di tutti.

Per tutto ciò. Grazie Silo.

 Allego questo Invito

Cari amici, in occasione di questa data così significativa per noi, intendiamo organizzare una sentita celebrazione nel Parco di Punta de Vacas.

Le Comunità del Messaggio di Silo di Mendoza ti invitano a partecipare. L’appuntamento è il 4 maggio 2014 verso mezzo giorno al Parco. Coloro che lo vorranno potranno dare la propria testimonianza o farla arrivare a: testimonios.pdv@gmail.com in modo da poter condividerle.

Ci saranno anche visite guidate, percorsi, cerimonie, l’ascolto de La Guarigione della Sofferenza e un pranzo insieme.

Ti aspettiamo

Comunità del Messaggio di Mendoza.

Pace, Forza e Allegria.

[1] Quest’allocuzione appare sotto il nome di Dialoghi dell’Isola Nera (in riferimento al omonimo luogo sulla costa del Cile) nel testo Silo e la Liberazione.

[2] La Guarigione della Sofferenza, Punta de Vacas, Argentina, 4 maggio 1969.

[3] Parole di Silo in occasione del trentesimo anniversario, Parco Punta de Vacas, 4 maggio 1999.

[4] Parole di Silo in occasione della prima celebrazione annuale del Messaggio di Silo, Parco Punta de Vacas, 4 maggio 2004.

[5] Giornate d’Ispirazione Spirituale, Parco Punta de Vacas, 3, 4 e 5 maggio 2007.

[6] E in www.Silo.net [http://www.silo.net/es/present_milestone/index ]

Traduzione di Mónica Brocco