Da oggi è in vigore la nuova legge sull’informazione. La firma e promulgazione da parte del presidente Thein Sein rende affettivo uno strumento legislativo approvato dal parlamento a inizio mese, primo del genere nel paese che va recuperando certezze democratiche dopo un sessantennio di guida militare durante il quale erano stati proibiti i media non governativi.

La legge, elaborata da professionisti dell’informazione in base a un decreto presidenziale del 2012, consoliderà e garantirà la ritrovata libertà degli organi d’informazione, sostanzialmente liberalizzati nell’ultimo biennio.

La nuova legge prevede la libertà da qualsiasi censura e il diritto per gli operatori dell’informazione di accedere alle fonti e ai documenti ufficiali non segretati e prevede un Consiglio della stampa, organo indipendente, ma parzialmente sotto il controllo del parlamento. Lo stesso Consiglio giudicherà di eventuali violazioni dell’etica professionale e i colpevoli potranno incorrere in sanzioni pecuniarie fino a 1 milione di kyat (750 euro). Saranno invece giudicati dai normali canali legali organi d’informazione e giornalisti che vengano accusati di istigare all’odio interetnico e interregioso.

Contemporaneamente, è stata oggi approvata la legge sulla registrazione di tipografie e editori che obbliga ciascuno stampatore a chiedere un’apposita licenza al ministero dell’Informazione. Una condizione che ha solleva in molti il timore che possa trasformarsi in strumento di controllo sui contenuti.