Oggi le reti anti razziste metropolitane hanno protestato sotto la sede della cooperativa Auxilium che dal primo marzo 2010 gestisce il CIE di Ponte Galeria. Dopo la manifestazione dello scorso 15 febbraio che ha attraversato le strade di ponte Galeria, siamo tornati in piazza per reclamare a gran voce la chiusura del Centro di Identificazione ed Espulsione. Due settimane fa abbiamo sradicato 50 metri di reti del CIE per dimostrare come le vite di persone innocenti non possono essere rinchiuse dietro spesse mura e recinzioni invalicabili. Oggi siamo venuti sotto la sede della cooperativa Auxilium per gridare la nostra rabbia contro la società che grazie a questo sistema criminale si arricchisce.

La cooperativa Auxlium da quattro anni gestisce il centro di Identificazione ed Espulsione. Oggi esattamente a quattro anni dal loro insediamento siamo venuti a “fargli la festa”. Purtroppo questa è una triste ricorrenza, in questi quattro anni la cooperativa ha incassato 41 euro giornaliere di rimborso per ogni persona detenuta in questo lager. Questa grande quantità di denaro è stata incassata sulla pelle dei migranti rinchiusi ingiustamente. I soldi versati dallo Stato sarebbero dovuti servire per coprire le spese quotidiane e per gestire la struttura. Le continue rivolte per le pessime condizioni di vita e per ultimo il malfunzionamento dell’unico fax del Cie, ci mostrano palesemente come gran parte del denaro è diventato profitto nelle casse della cooperativa.

Auxilium è complice della continua violazione dei diritti fondamentali che avviene nel lager di Ponte Galeria. Non ci stupisce che questa azienda sia vicina a Comunione e Liberazione e faccia parte di quel mondo marcio che con la gestione dei centri di accoglienza e detenzione ha fatto dei migranti un business. Nemmeno ci stupisce come nel 2008 la stessa cooperativa sia stata al centro di un’indagine per l’affidamento di un centro di accoglienza per richiedenti asilo in Basilicata.

Negli atti di questa inchiesta sono finiti anche il cardinale Tarcisio Bertone, l’ex sottosegretario Gianni Letta e l’ex ministro Clemente Mastella, una rete politica/ecclesiastica di altissima caratura. Un’ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, come sia stata applicata una sistematica connivenza tra governi e cooperative sociali per accaparrarsi gli appalti sui centri. Tutto questo sulle pelle di migliaia di migranti.

Per questo oggi alla vigilia dello sciopero dei migranti del “Primo marzo” ribadiamo la chiusura di tutti i CIE, non è possibile nessuna umanizzazione né riforma.
Chiudiamo i CIE
Chiudiamo la cooperativa Auxilium

Fonte: Comunicato Stampa Movimenti Rete Antirazzista