Le autorità della Cirenaica, regione orientale attraversata da spinte autonomiste, hanno dichiarato un “governo autonomo” da Tripoli: lo strappo – consumato mentre il paese è in preda a un’instabilità diffusa da diversi mesi – costituisce l’ennesima sfida al fragile esecutivo di Tripoli. Il nuovo Stato, nelle intenzioni delle tribù e milizie locali che ne sostengono la creazione, si chiamerà ‘Barqa’ e godrà della piena indipendenza riguardo alle risorse: la Cirenaica ospita la maggior parte dei giacimenti petroliferi del paese, primo produttore di petrolio africano.

Il nuovo assetto territoriale – riferisce la stampa loclae – dovrebbe ricalcare quello in vigore durante il regno di Idriss nel 1951 quando la Libia era divisa in tre stati: la Cirenaica, o Barqa in arabo, Tripolitania a ovest e Fezzan nel centro sud.

Abd al Rabbo al Barassi, leader del nuovo governo autonomo ha dichiarato che la decisione risponde alle esigenze di redistribuzione dei proventi delle risorse del paese, contro il sistema centralizzato che ha sempre “discriminato” gli abitanti delle regioni orientali. Rigettando le accuse mossegli di voler mettere le mani sui ricchi giacimenti di idrocarburi, al Barassi ha annunciato che il suo governo è composto da 24 ministri che non includono Difesa o Affri Esteri “materia esclusiva” delle autorità centrali.

Il nuovo ‘primo ministro’ autoproclamato ha aggiunto che “il ripristino della sicurezza nell’est” sarà una delle sue priorità. E proprio dalla capitale della Cirenaica, Bengasi, epicentro dell’attività di milizie armate che ormai apertamente minacciano il potere centrale, è giunta in queste ore la notizia dell’assassinio di un colonnello dell’aviazione militare. Adel Khalil al Tawahi sarebbe stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco esplosi da un commando armato. Si era schierato con i rivoluzionari contro il regime di Muammar Gheddafi nelle prime settimane della rivolta del 2011.