“Esigiamo dai governi di Francia, Portogallo, Italia e Spagna che presentino le pubbliche scuse del caso in relazione ai gravi fatti accaduti”: così i presidenti di sei paesi sudamericani si sono rivolti alle nazioni europee che martedì hanno chiuso il loro spazio aereo al velivolo del capo dello Stato della Bolivia, Evo Morales, sospettando che a bordo si trovasse l’ex analista della Cia Edward Snowden.

Riuniti in via straordinaria a Cochabamba, nel centro della Bolivia, gli alti rappresentanti dell’Unasur – l’Unione delle nazioni sudamericane – hanno raccolto e rilanciato un’ondata di indignazione che, con le sue distinzioni, ha attraversato l’intera America Latina. E lo hanno espresso chiaramente, sottolineando che l’affronto subito da Morales è considerato offensivo per l’intera regione.

I presidenti di Ecuador, Rafael Correa, Venezuela, Nicolás Maduro, Uruguay, José Mujica, Suriname, Dési Bouterse, Argentina, Cristina Kirchner, e il padrone di casa, Morales hanno chiesto ai quattro paesi europei anche di “spiegare le ragioni per aver impedito il sorvolo dell’aereo presidenziale della Bolivia”.

Ha frenato, da parte sua, il colombiano Juan Manuel Santos che, assente a Cochabamba, ha pubblicato un ‘tweet’ in cui definisce “inaudito” ciò che è accaduto a Morales ma invita a non trasformarlo “in una crisi diplomatica con la Ue”.

Morales ha fatto sapere di stare valutando la chiusura dell’ambasciata statunitense in Bolivia di cui, ha detto, “non abbiamo bisogno”. E’ cosa nota che nel 2008 furono allontanati dal paese andino sia l’allora ambasciatore che l’agenzia antidroga Dea, accusati di cospirazione conto il governo del primo presidente indigeno.

A condannare la vicenda in cui è rimasto coinvolto Morales sono stati anche i paesi del Mercosur, il mercato comune sudamericano, e in separata sede i governi di Cile, Messico, Cuba, Costa Rica, Nicaragua, Brasile, Perú, Paraguay e anche l’Organizzazione degli Stati americani (Osa), di cui pure fanno parte gli Stati Uniti. Anche per il presidente della Corte interamericana dei diritti umani, Diego García Sayán, “Morales merita di ricevere le scuse di tutti i paesi europei coinvolti”.

[FB]