Pietro Rosenwirth gira in moto per l’Europa: che c’è di particolare? C’è che gira con un maxi-scooter multi-adattato per promuovere la nondiscriminazione e mostrare nei fatti come il corpo che si ha non sia necessariamente un limite ma piuttosto una potenzialità. E’

foto di Vito Raho

l’intenzione umana che può e deve superare i limiti presunti del corpo.
Intervista ad uno degli handicappati motori tra i più mobili d’Europa che Pressenza (nella qualità di media partner) seguirà anche quest’anno.


Quali progetti hai realizzato?
Sinora ho fatto 3 viaggi, nel 2010 tra Grecia, Turchia ed Italia; nel maggio del 2011, ho fatto il giro delle capitali dell’ex Mitteleuropa (Lubiana, Budapest, Vienna, Praga, Monaco, Zurigo, Milano, Trieste); nel 2012, ho seguito un itinerario che mi ha portato sino in Spagna, nel nord della Francia, Belgio, Olanda, Germania, Rep.Ceca. 8 Paesi in quasi 2 mesi di viaggio.
L’aspetto più interessante di questo 3° viaggio è stato l’incontrarmi, nelle varie città, con i rappresentanti dei nostri Consolati ed Ambasciate, delle Pubbliche Amministrazioni locali e, soprattutto, delle associazioni del variegato mondo dell’handicap e dei Diritti Umani.
Occasioni durante le quali ho ottenuto molto informazioni su quello che viene fatto per favorire l’integrazione, a 360°, all’estero. Inoltre, ho potuto condividere e far sottoscrivere la “Dichiarazione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità” quale documento-comune.
Durante il resto dell’anno cerco di partecipare più possibile ad altri eventi: moto-raduni, incontri nelle scuole… per promuovere e diffondere ciò che tento di trasmettere.
E la prossima sfida qual è?
La 4a edizione di quest’avventura: 80 giorni di viaggio attraverso l’Europa orientale, la Scandinavia e l’Europa Centrale. Se tutto andrà come previsto, partenza per il 1°giugno e rientro a Trieste intorno alla metà di agosto.
Questo viaggio ha il patrocinio di Telethon.
Poi, in progetto, ci sarebbero i viaggi del 2014 dal Mar Nero a Capo Nord via Russia e, per finire questa prima fase progettuale, un viaggio lungo tutto il 2015 “Spiritualmente Abili: un anno alla scoperta dei Luoghi Sacri del Pianeta”.
Però, questi saranno possibili solo se si daranno due condizioni, due conditio sine qua non: a) l’adeguamento dello scooter-trike (anche proprio grazie ai viaggi realizzati, sono ‘cambiato’ fisicamente, modificando in modo significativo postura, mobilità); b) una differente e positiva accoglienza da parte delle aziende.
A cosa ti riferisci?
Questo viaggio sarà più lungo e impegnativo rispetto ai precedenti tre, sia come Km, sia come durata. Era logico aspettarsi maggiori difficoltà organizzative… meno la scarsissima disponibilità delle centinaia di aziende contattate che, spiace dirlo, per lo più non hanno neppure risposto e quando l’hanno fatto hanno declinato: può essere che mi sbagli, ma nella maggior parte dei casi è stata nettissima la sensazione di un rifiuto motivato non dalla “crisi” bensì dal non voler collegare il proprio nome ad un’iniziativa promossa e realizzata da una persona handicappata. La discriminazione e l’ipocrisia assumono tanti volti!
…ferma restando la libertà da parte di chiunque di gestire le proprie risorse come ritiene più opportuno.
Detto questo, voglio ringraziare sinceramente le aziende che invece mi sono rimaste accanto come Givi, TucanoUrbano, Uniqa Assicurazioni, Pentagramm, Audiodavil, Dal Bo Mobility e chi si è aggiunto: Lewis Schhol Trieste, Businnes First, Airzoone, Centro Estetico Ashram, Mtm Motorbuketravel e Valeri Sport.
E gli Enti del Turismo di Polonia, Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca, Germania e Svizzera dai quali, ad oggi, attendo però ancora informazioni precise rispetto alla loro dichiarata intenzione di supportarmi logisticamente, a 360°, per promuovere il Turismo Accessibile.

Che cosa significa superare le barriere?
Risponderò con le stesse parole che uso sempre, non essendo di fatto migliorata la situazione: questa è la mia esperienza personale.
La prima cosa è affrontare l’enorme paura di non farcela e trovare il coraggio di chiedere aiuto; informarsi sui propri diritti e lottare per farli rispettare perché ci sono moltissime leggi per la tutela degli handicappati ma, spesso, siamo gli ultimi a conoscerle; confrontarsi apertamente con le istituzioni, con i media e parlare più apertamente e diffusamente possibile delle proprie esigenze, delle problematiche che affrontiamo ogni giorno troppo spesso per ignoranza e disinteresse altrui. Solo attraverso l’unione di tante singole voci sarà possibile costringere ad ascoltare e a provvedere con quanto dovuto le Pubbliche Amministrazioni, a partire dai Comuni che sono i nostri primi referenti.
Hai incontrato sulla tua strada più ostacoli o più solidarietà?
Dalle P.A. disinteresse se non esplicito ostruzionismo: su 8 richieste di contributi presentate, abbiamo ricevuto solo 1 risposta, peraltro negativa.
Dalle persone, solidarietà e disponibilità: nonostante la grave crisi economica non sono mancate adesioni e donazioni tramite la campagna di auto-finanziamento “Adotta 1 Km di Sogno”.
Delle Aziende, ho già risposto prima: salvo rarissime eccezioni… discriminazione esplicita e larvata. Ma indubbiamente, molta discriminazione.
Vuoi aggiungere ancora qualcosa?
Questi viaggi si stanno rivelando un ottimo modo per dimostrare nel concreto come una medesima passione, un atto di apparente lucida-follia possa fare crollare barriere linguistiche, culturali, formali.. Io sarò un diversamente-abile che guiderà uno scooter-trike multi-adattato ed incontrerò persone di ogni tipo (e con ogni tipo di motoveicolo): la discriminazione può essere sconfitta. Non a parole, che sono ovviamente importanti, ma soprattutto con fatti, con esempi che spero possano spingere altri sia handicappati motori sia “normo-considerati” a superare le loro ‘barriere‘ per lanciarsi meravigliosamente alla scoperta del mondo!”.

Per seguire il suo viaggio: www.handytrike.eu
Per mandargli un messaggio:  info@handytrike.eu