I ministri di diverse nazioni dell’America latina si sono incontrati in Ecuador per discutere delle pratiche di sfruttamento delle risorse da parte di alcune multinazionali che operano nella regione.

Questo primo incontro tra ministri di paesi che subiscono le conseguenze degli interessi delle multinazionali si svolge con l’obiettivo di elaborare un piano d’azione comune.

Nel suo discorso durante la cerimonia di apertura, il 22 aprile, il ministro degli esteri ecuadoriano, Ricardo Patino, ha sottolineato l’importanza di istituire un meccanismo regionale per risolvere le controversie con società multinazionali e proteggere gli interessi nazionali.

Dovrebbe essere istituita, ha sostenuto, un’agenzia al servizio dapprima dei paesi del Sud America, per poi allargare i propri servizi anche ai paesi dell’America centrale.

Erano inoltre presenti alla cerimonia il ministro degli esteri venezuelano Elias Jaua, il ministro delle finanze nicaraguense Alberto Guevara, il viceministro boliviano per il commercioo Pablo Guzman, il ministro degli esteri cubano Bruno Rodriguez e il segretario esecutivo dell’Alleanza Bolivariana per le Americhe Rodolfo Sanz.

L’America Latina è diventata un obiettivo principale per le multinazionali alla ricerca di materie prime. Inquinamento ed pesante attività estrattiva sono tra le principali preoccupazioni della regione.

Cancellata una foresta amazzonica in Ecuador, una montagna livellata in Perù, la savana Cerrado convertita in campi di soia in Brasile e campi petroliferi in fase di sviluppo nella cintura dell’Orinoco del Venezuela: ecco alcuni esempi di ciò che sta accadendo in America Latina.

La compagnia petrolifera americana Chevron si trova ad affrontare una causa da 19 miliardi di dollari per l’inquinamento del Rio delle Amazzoni ecuadoriano.

Anche varie aziende cinesi sono molto attive in paesi come il Venezuela e l’Ecuador. In seguito alla crisi finanziaria del 2008, la Cina è inoltre diventata il principale finanziatore nella regione. Nel 2010, ha fornito prestiti per 37 miliardi di dollari.

La natura squilibrata del commercio Cina-America Latina è messa in discussione, perché mentre è positiva in termini di PIL, non lo è altrettanto in termini di qualità dello sviluppo per le nazioni dell’America Latina.

Traduzione dall’inglese di Giuseppina Vecchia