La Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e Ligue de l’Enseignement, è partita in questi giorni per la sua sedicesima edizione.

Un viaggio che durerà per 69 giorni, iniziato simbolicamente il 30 marzo con la partecipazione di una rappresentanza degli organizzatori al Forum Sociale Mondiale di Tunisi e che successivamente ha visto la partenza dei carovanieri il 2 aprile dalla Sicilia, prima regione italiana di un tour italiano che si concluderà il 6 giugno. Si prevede infine la prosecuzione del percorso con un calendario di appuntamenti in ottobre, quando saranno raggiunte le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia.

La Carovana Antimafie si rimette in viaggio dunque e riparte nuovamente con l’intento di trasformarsi, come nelle precedenti edizioni, in un laboratorio itinerante, che abbinando memoria ed impegno civile miri da un lato a manifestare solidarietà e vicinanza al territorio e alle persone vittime delle mafie e dall’altro a fare emergere delle realtà positive, in grado di sensibilizzare e di mantenere sempre più alta la guardia sul fronte della legalità.

I carovanieri che si muovono tappa per tappa a bordo di due furgoni porteranno per il territorio italiano lo slogan “Se sai contare inizia a camminare”. Alla luce dell’epoca di crisi e di disagio sociale che vive il paese, gli organizzatori hanno voluto focalizzare l’attenzione sui temi dell’illegalità economica, sulla corruzione e sui conseguenti costi che esse generano.

Così, secondo le analisi effettuate e i dati forniti dalla Carovana, ogni anno le attività illegali sottraggono circa 500 miliardi di euro ai cittadini, allo Stato e alle economie legali. Mafie, evasione fiscale e corruzione rappresentano un costo gigantesco per la collettività che non deve lasciare indifferenti e inerti le istituzioni, nelle sue parti sane, né tanto meno i cittadini e la società civile.

Ricordare e valorizzare la memoria, fare emergere l’Italia che rifiuta l’illegalità, educare alla legalità, alla pretesa della verità e della giustizia, coinvolgere le nuove generazioni nel cammino di una reale riforma democratica di risanamento dell’etica del Belpaese, costruire spazi di socialità nonviolenti, sperimentare una nuova maniera di comunicare dal basso centrata sul rispetto e la circolarità, combattere l’esclusione e la marginalità sociale, promuovere lo spirito di solidarietà e d’impegno civile individuale sono alcuni dei temi e degli spunti dell’animazione sociale che accompagneranno i carovanieri nei prossimi mesi sul territorio italiano e straniero.

Storie, volti, lacrime, sorrisi, emozioni che si intersecano sin dal 1994 sul percorso tracciato dalla Carovana Antimafie e che hanno fatto crescere la coesione sociale e la lotta al degrado nel nostro paese, ma che necessitano di perseveranza addizionale e di ulteriori sforzi di concretezza in ognuno di noi affinché si riesca a contrastare le minoranze affariste, colluse ed ingorde che determinano la povertà morale e economica dell’Italia.