La Arctic Sunrise – foto Greenpeace

Un messaggio forte e chiaro a Roma e a Bruxelles. Lo hanno mandato stamattina a Trapani i partecipanti all’evento “Contro la distruzione del mare, sostieni chi pesca sostenibile”, che si è svolto a bordo della rompighiaccio di Greenpeace Arctic Sunrise, ormeggiata al porto, nel corso di un’affollata conferenza stampa.

Dopo il tour contro le trivellazioni petrolifere “U mari nun si spirtusa” dell’estate scorsa, Greenpeace e le associazioni di pescatori AGCI AGRITAL e LEGACOP PESCA tornano insieme per promuovere l’economia blu, quella del mare e della pesca sostenibile, e fermare quella nera del petrolio.

I frutti della nostra battaglia iniziano ad arrivare. Solo tre giorni fa la Regione Siciliana ha presentato per la prima volta osservazioni formali, fortemente critiche, al Ministero dell’ambiente e della tutela del mare contro permessi di ricerca d’idrocarburi al largo delle coste dell’isola. Una presa di posizione netta, decisa in seguito all’importante lavoro condotto da Greenpeace, dai comitati locali e dalle associazioni di pescatori.

«Siamo felici di questo primo  passo concreto, ma ci aspettiamo ora che il governo siciliano si muova per realizzare il “Piano blu” proposto da Greenpeace per salvare il mare di Sicilia –afferma Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia – È necessario fermare per sempre questi progetti e promuovere una gestione sostenibile delle risorse del mare, in modo da tutelare le economie locali che dipendono dal mare, a partire dalla pesca sostenibile».

L’impegno del governatore Rosario Crocetta contro le trivellazioni al largo delle coste siciliane era stato preso lo scorso 9 aprile, nel corso di un’audizione presso la Commissione Ambiente dell’Ars convocata dal presidente, Gianpiero Trizzino, a cui ha partecipato anche l’assessore all’ambiente Mariella Lo Bello, entrambi intervenuti oggi all’evento insieme all’assessore al turismo Michela Stancheris. Tutti e tre hanno voluto ribadire l’impegno della Regione Siciliana ad agire per tutelare il mare, convinti che pesca e turismo siano incompatibili con le attività di ricerca degli idrocarburi. “Noi siamo qui e lo siamo come governo. Abbiamo cercato di agire immediatamente per tutelare quel bellissimo litorale e continueremo a farlo” ha sottolineato l’assessore Lo Bello.

All’incontro di oggi hanno partecipato anche, tra gli altri, Emilio Gatto, direttore generale pesca del Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dimostrando una notevole attenzione alla pesca artigianale del territorio e Marco Lion, responsabile ambiente del Touring Club Italiano, per sottolineare come tutela ambientale e turismo siano le basi di uno sviluppo sostenibile.

Le risorse del mare sono il vero “petrolio” della Sicilia e la “piccola pesca” è una delle attività più importanti, con oltre il 67 per cento  della flotta siciliana. La pesca artigianale da lavoro al 41 per cento dei pescatori, ovvero oltre 3.200 posti di lavoro.

Il tour di Greenpeace “Sostieni chi pesca sostenibile” vuole portare a Bruxelles, dove si sta decidendo della Politica Comune della pesca, la voce dei pescatori artigianali.
«Per decenni la Politica Comune della Pesca ha preferito sostenere la pesca industriale a scapito della pesca artigianale che è la più sostenibile dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale. Rinnovando un terzo degli stock ittici europei si potrebbero generare 3,2 miliardi di euro e creare 100 mila nuovi posti di lavoro. È ora che la Sicilia decida su quale economia vuole investire, quella nera del petrolio o quella blu del mare» sottolinea Monti.

Domani a Favignana si terrà il workshop scientifico “La pesca sostenibile e le aree marine protette”, organizzato in collaborazione con l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, dove con alcuni esperti a bordo verrà affrontato il tema delle buone pratiche di gestione del mare.  Dalle 15.30 alle 20 sarà anche possibile partecipare liberamente a visite guidate della nave.

Leggi il “Piano Blu per la Sicilia”: www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/Un-piano-blu-per-la-Sicilia