Qualche giorno fa abbiamo dato notizia della campagna per l’apertura serale della Biblioteca di Baggio, a Milano, con l’annuncio di un’assemblea da tenere lunedì 11 febbraio. http://www.pressenza.com/it/2013/02/campagna-per-la-riapertura-della-biblioteca-di-baggio-a-milano/

Riportiamo qui il resoconto dell’iniziativa.

Sembra che le strade, a Milano, si siano riempite di neve in una misura tale da aver impedito ad assessore alla cultura, al responsabile dell’Ufficio per la Città, al direttore delle biblioteche di Milano di partecipare (anche in ritardo, eventualmente) all’assemblea voluta dai cittadini ed associazioni di Baggio. Occorre sottolineare alcuni distinguo: il responsabile dell’Ufficio per la Città si è scusato ed ha dichiarato di rimediare attraverso un impegno a prendere in mano la situazione prossimamente, il direttore delle biblioteche ha solo detto che abita lontano e dell’assessore non vi è alcuna nota.

Oltre a questi ultimi, erano presenti: i direttori delle biblioteche di zona 7, il coordinatore delle biblioteche di Milano, il presidente del Consiglio di Zona 7, il presidente della commissione cultura del CdZ, ed un consigliere comunale di Milano.

Spero di non aver dimenticato nessuno. La chiusura del servizio serale della bilioteca ha coinvolto gli studenti che la frequentavano ed ha reso sensibili al problema i molti cittadini presenti all’assemblea e coloro che hanno firmato la petizione proposta dalle associazioni (più di 540 ad oggi).

Sono state ascoltate le molteplici posizioni di coloro che sono investiti da un ruolo istituzionale e dai cittadini, organizzati o meno, che hanno espresso la necessità dell’apertura della biblioteca anche alla sera come del resto avveniva fino ad un anno fa.

E’ incredibile la distanza di linguaggio e di motivazione che esiste tra le due categorie di persone che a vario titolo sono legittimi portatori di interesse. Segno che il linguaggio e le categorie di pensiero espressi tra chi ci amministra, nel caso dei consiglieri di zona, con limitati poteri, e la cittadinanza che vive e che fa politica nella quotidianità, siano molto distanti, anche se nella scorsa campagna elettorale questa distanza non si notava. Sembra che in mezzo ci sia un fiume difficilmente guadabile fatto da proposte poco chiare e fumose da parte degli uni e di una e sola richiesta chiara ed inequivocabile da parte degli altri: la riapertura.

I funzionari presenti in sala lo hanno capito ed in particolare il coordinatore delle biblioteche Pisotti ha provato a concretizzare, tramite i suoi interventi, la soluzione al problema proponendo un piano di rilancio della biblioteche. Almeno lui si è reso conto che se le biblioteche sono poco frequentate occorre capire quali politiche attuare piuttosto che chiuderle. E’ seguito un altro intervento da parte di un rappresentante delle associazioni che ha proposto un piano concreto di rilancio fatto di iniziative articolate che prevedono anche momenti di aggregazione come la cena collettiva.

Da parte delle istituzioni presenti, delle assenti non si sà, sono arrivate proposte di chiusura di alcune serate alla biblioteca di Piazza Sicilia per dirottare le risorse su quella di Baggio (molti hanno convenuto sulla inopportunità della “guerra tra poveri” che tale proposta avrebbe scatenato), oppure di una lista di associazioni che realizzando non ben precisati “eventi” avrebbero reso, nei fatti, con la buona pace del direttore della biblioteca, Antonio Bechelli, che avrebbe dovuto garantire disponibilità perpetua, la biblioteca un presidio culturale di zona. Già oggi, il direttore della biblioteca di Baggio garantisce, con la propria presenza, la realizzazione di eventi a tema negli orari serali, previo accordo.

A nessuno di loro è venuto in mente di trasformare l’istanza proveniente dalla cittadinanza, che conosce i problemi di bilancio del comune di Milano e non attua questa forma di rivendicazione come un capriccio momentaneo e strumentale, in un atto politico concreto verso l’assessore di riferimento chiedendogli di presenziare ad una seduta straordinaria del consiglio di zona (per esempio).

Le associazioni, dal canto loro, una volta ottenuta la riapertura del servizio serale, si rendono disponibili ad una riflessione e ad un impegno concreto per trasformare la biblioteca di Baggio in un luogo di studio, di cultura e di aggregazione che veda gli operatori del comune ed i cittadini uniti nel progetto. Si ispirano, le associazioni, ad una esperienza tipo quella londinese degli “Idea Store” oppure ai presidi degli “Adjuntament” di Barcellona per la Cohesio Social.

Insomma, ancora una volta la partecipazione dal basso è garantita dalla volontà politica di coloro che vivono il territorio anche in modo professionale (la petizione ha visto la firma di coopeative sociali, scuole e singoli cittadini) mentre la politica istituzionale sembra non prendere dovutamente in considerazione, ha perso tempo, visto che la prima petizione risale a quasi un anno fa, la richiesta legittima dei cittadini.

Infine, vista la distanza tra le posizioni dei presenti, viene legittimo chiedersi: noi, nonostante la neve, ci siamo, e voi?

Paolo Petrozzi

 

http://www.baggiox.it