Negli ultimi mesi l’attenzione sul tema delle spese militari e del particolare spreco costituito dai caccia Joint Strike Fighter è cresciuta moltissimo anche grazie a tutte le informazioni diffuse dalle associazioni e dai gruppi che hanno sostenuto “Taglia le ali alle armi”(promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci! e Tavola della Pace).

Dai problemi tecnici ai costi sempre in aumento, dai dubbi di tutti gli altri paesi partner alla ostinata decisione di continuare l’acquisto da parte del nostro Ministero della Difesa, alle inesistenti “penali” sulla cancellazione dell’acquisto l’opinione pubblica ha avuto modo in questi ultimi mesi di capire meglio cosa sta dietro al progetto del caccia F-35. E comprendere come si tratti dell’ennesimo e gigantesco spreco di denaro pubblico a sostegno delle spese militari distolto invece da usi socialmente ed ambientalmente più utili e necessari.

Per sostenere il nostro rinnovato appello al Governo per un cambio di linea su questo progetto – anche a nome delle migliaia di persone che hanno sostenuto la campagna – l’appuntamento è per una mobilitazione di piazza giovedì 12 luglio a Roma.

Il momento di presenza in piazza sarà preceduto da una Conferenza Stampa al Senato della Repubblica (sala Stampa del Senato, ore 11.30) incentrata sui problemi e i costi del caccia F35 (con nuovi dati che smentiscono la posizione del Ministero della Difesa) e sulla mobilitazione in merito alla revisione dello strumento militare (il cosiddetto DDL Di Paola) in corso di discussione in Parlamento: un provvedimento che non porterà a nessun vero risparmio ma sposterà l’impiego di risorse pubbliche verso nuovi acquisti di sistemi d’arma, come anche confermato dalle decisioni prese nell’ambito della “spending review”. Mentre il Governo ha infatti deciso di intervenire ancora una volta in maniera drastica sulla spesa sociale e sanitaria, le riduzioni per la Difesa e per l’acquisto di armamenti si limitano a poche decine di milioni e definiscono una diminuzione degli effettivi delle Forze Armate che si realizzerà solo dopo diversi anni. Nel contempo nelle ultime bozze del provvedimento – nonostante ipotesi iniziali – non pare vengano toccati gli investimenti per l’acquisto di armamenti: un’ipotesi di taglio di 100 milioni anno sui capitoli di spesa per le armi è stata infatti all’ultimo momento rigettata.

Ne parleranno i coordinatori delle tre organizzazioni promotrici Giulio Marcon (Campagna Sbilanciamoci!), Flavio Lotti (Tavola della Pace) e Francesco Vignarca (Rete Italiana per il Disarmo) illustrando con dati ed analisi le controproposte del mondo della Pace per tagliare le ali alle armi.