Il maggiore disaccordo ruota intorno al concetto di green economy, fulcro del documento, e sui meccanismi concreti di implementazione degli accordi stessi.

Le delegazioni hanno continuato a lavorare tutto il fine settimana e lunedì la presidenza della conferenza preliminare è passata al Brasile.

Da qui la svolta. Il Brasile ha deciso di ridurre sostanzialmente il documento eliminando pagine di paragrafi e temi che non sono considerati prioritari e intorno ai quali continuava ad esserci disaccordo. Allo stesso tempo ha deciso di ridurre i gruppi di lavoro a 4 tra i quali giustamente il gruppo riguardante proprio la green economy. Così il processo è stato accelerato e oggi è circolato il documento finale delle delegazioni. Il cosiddetto gruppo dei 77 con la partecipazione di alcuni paesi africani, i paesi ALBA (Alleanza Boliviana per i Paesi dell’America) e l’India hanno giocato un ruolo importante per apportare diverse posizioni al dibattito.
Sebbene in un primo momento si era detto che non si sarebbero aperte ulteriori discussioni sul documento pubblicato, il Brasile si è pronunciato indicando che è necessario tornare ad aprire il dibattito e ascoltare di più i movimenti sociali. Domani inizia la Conferenza Ufficiale con l’assenza di alcuni mandatari e, anche se le aspettative dei movimenti sociali e alcune delegazioni, come la Bolivia sono scettiche, mancano ancora tre giorni per conoscere il risultato di questa Conferenza che secondo i movimenti sarà un insuccesso.

Pubblichiamo qui il [documento](http://www.pressenza.com/npermalink/riox20-official-documentx-the-future-we-want)
menzionato per i lettori di Presenza (versione inglese)

Tradotto da Eleonora Albini