A Il Cairo i dimostranti si sono riuniti principalmente nel quartiere di Abbassiya, vicino al ministero della difesa, nonostante gli avvertimenti dell’esercito del giorno precedente e il grande dispiego di forze di sicurezza.

Il bilancio è stato particolarmente pesante per i manifestanti così come per i giornalisti.
Reporter senza frontiere ha registrati almeno 32 tra aggressioni e detenzioni di giornalisti solo durante la giornata del 4 Maggio. Molte telecamere e telefoni cellulari sono stati sequestrati e alcuni non sono stati restituiti http://almesryoon.com/permalink/6586.html
L’organizzazione per la libertà di stampa condanna queste azioni brutali nei confronti di reporter e giornalisti e chiede che i responsabili di tali atti siano identificati e assicurati alla giustizia.

Il Consiglio Supremo dell’Esercito egiziano si guadagna un posto nell’elenco dei Predatori della Libertà di Stampa, pubblicato da Reporter senza frontiere il 3 Maggio in occasione della giornata mondiale per la libertà di stampa.

**Bilancio del 4 Maggio**

Dei 32 giornalisti:
– 20 sono stati aggrediti o percossi
– 11 feriti
– 19 arrestati
– 5 fermati
– 1 sequestrato
– 7 hanno subito il sequestro del materiale

**I casi nel dettaglio**

– un equipe di 5 membri dell’emittente Misr 25, Ahmed Abdel Alim, Ahmed Fadl, Musa’ab Hamed e Hassan Khodary (feriti durante gli scontri di Abbassiya), e il fotografo Ahmad Lutfi, stavano trasmettendo dal vivo vicino alla moschea di Al-Nour quando sono stati fermati, portati nella moschea e interrogati sulle proprie generalità. Secondo Lufti, hanno tutti subito violenze e atti di umiliazione da parte della polizia militare. Dopo aver sequestrato le loro attrezzature sono stati poi portati in una caserma militare.
Musa’ad El-Barbari, direttore dell’emittente Misr 25, ha detto che I 5 uomini sono apparsi poi di fronte alla corte il 5 Maggio con le seguenti accuse:

– Associazione illegale con l’intento di disturbare l’ordine pubblico e intralcio alle autorità;
– Uso della forza e della violenza nei confronti degli agenti di sicurezza intenti a proteggere le istituzioni;
– Blocco del trasporto pubblico e privato, blocco delle strade nell’area circostante il ministero della difesa;
– Riunione illegale;
– Accesso illegale ad una zona militare interdetta

Nonostante l’emittente abbia prodotto documentazione a prova del fatto che i cinque uomini erano giornalisti che si trovavano in loco nello svolgimento della propria attività professionale, El-Barbari ha riferito che l’accusa ha rifiutato di tener conto di questo aspetto, ordinando il rilascio di 3 membri dell’equipe ma confermando la detenzione per Alim e Fadl per due settimane. I due uomini sono stati portati al carcere di Tora a sud della capitale prima di essere rilasciati il 6 Maggio.

Altri due giornalisti della stessa emittente, Mohamed Rabie e Mohamed Amin, sono stati fermati durante due incidenti avvenuti nelle vicinanze. Sono apparsi di fronte alla corte militare e rilasciati il giorno seguente.

Due giornalisti del quotidiano on line El-Badil, Ahmed Ramadan e Islam Abu-l-Ezz, hanno subito l’aggressione da parte di malviventi e trascinati di fronte alla polizia militare. Sono stati portati dal procuratore militare che ha ordinato la loro detenzione per 2 settimane e il trasferimento al carcere di Tora. Tuttavia, sono stati poi rilasciati il 6 Maggio; secondo il giornale sono stati percossi violentemente sia durante l’arresto che all’interno della prigione, con conseguenti commozioni cerebrali.

Abdul Rahman Musharraf, giornalista di Al-Watan, è stato percosso prima di essere arrestato e portato di fronte al procuratore insieme a Ramadan e Abu-l-Ezz. Anche lui è stato rilasciato il 6 Maggio.
Sempre il 4 Maggio, Mahmoud Motawe’, fotografo del quotidiano on line Sada-el-Balad, è stato ferito alla schiena da proiettili sparati da una fonte non identificata. Ha trascorso la notte all’ospedale di Qasr Al-‘Aini.

Abdul-Rahman Youssef, collaboratore del sito per i diritti dell’uomo www.hoqook.com, stava scattando fotografie degli scontri quando è stato violentemente aggredito con un coltello subendo una brutta ferita all’orecchio. Insieme ad altri dimostranti, è rimasto poi bloccato nell’area di Al-Demerdash dalla polizia che arrestava chiunque cercasse di andarsene, inclusi i feriti, riuscendo a uscire dall’assedio della polizia solo dopo un’ora dal suo ferimento.

Due fotografi, Mohamed El-Shami e Ali El-Malki, del quotidiano indipendente Al-Masry Al-Youm sono stati picchiati e arrestati mentre fotografavano gli scontri. Entrambi hanno riportato ferite. Sono stati portati di fronte al procuratore militare e trattenuti in caserma fino al giorno seguente.

Tre reporter dell Al-Watan, Mohamed Kamel, Ahmed Abdu e Ahmed Bahnasi, sono stati portati all’ospedale di Demerdash dopo aver inalato gas lacrimogeni che la polizia ha lanciato fuori dal Ministero della Difesa. Mohamed Omar, fotografo del giornale, è stato curato nello stesso ospedale: 3 punti in testa causati dal lancio di una pietra.

Tutti e quattro, incluso Kamel, che era già stato aggredito dai dimostranti il giorno prima, sono stati arrestati dalla polizia e trattenuti fino al giorno seguente.
Anche Rabab Fares, reporter del quotidiano indipendente Al-Tahrir, e Ezz El-Nubi dell’ Al-Youm Al-Sabe’a, sono stati aggrediti.
Lo staff delle tv Al-Jazeera Mubasher-Misr, ONTV, El-Tahrir e CBC sono stati aggrediti dalla polizia che ha frantumato i loro telefoni cellulari.

Amer Khamis, un giornalista del Al-Mesryoon (www.almesryoon.com), ha subito aggressioni.

Aya Seyed Mahmoud Abdul-Rahim, giornalista del giornale on line Misr El-Naharda (http://alnharda.com/main/), è stata aggredita e arrestata; il procuratore militare ne ha ordinato la detenzione per 2 settimane. Mentre la stavano trasferendo al carcere femminile di El-Qanater, il Generale El-Adawy, capo del sistema giudiziario militare, ne ha ordinato la scarcerazione.

Sami Abdul Rahman e Islam Adel, due giornalisti del giornale on line Sada-el-Balad (http://www.el-balad.com/), sono stati arrestati e trattenuti nella moschea di Al-Nour vicino alla piazza Abbasiya fino alla loro liberazione il giorno seguente.

La macchina fotografica di Sharif Salah, fotografo di Al-Mashhad, è stata sequestrata dalla polizia militare che ha minacciato di arrestarlo se non se ne fosse andato. La macchina non è stata restituita.

Virginie Nguyen, una fotografa belga di Egypt Independent (versione on line del quotidiano Al-Masry Al-Youm) è stata ricoverata in ospedale per aver subito frattura della mandibola, rottura del labbro superiore e perdita di due denti a seguito di una pietra lanciata dai dimostranti. All’uscita dall’ospedale è stata fermata dalla polizia militare e portata da una struttura ospedaliera militare ad un’altra per essere interrogata. Alla fine è stata rilasciata e le è stata restituita la macchina fotografica dalla quale sono state però eliminate le immagini “inopportune”.

Walid El-Daramalli, reporter del settimanale Al-Karamah, è stato rapito da individui non identificati mentre documentava gli scontri in Piazza Abbasiya durante la mattina del 4 Maggio e portato all’interno di un edificio nelle vicinanze. E’ riuscito ad avvertire telefonicamente degli amici che lo hanno liberato. Ha subito ferite ad una gamba. La polizia militare ha arrestato i suoi assalitori.

**A Suez**

Sayyed Shaker, fotografo alla sede di Suez del Al-Masry Al-Youm, stava fotografando gli scontri tra dimostranti e militari che proteggevano il quartier generale del governatore di Suez quando due ufficiali gli hanno intimato di consegnare la macchina fotografica. Al suo rifiuto, lo hanno schiaffeggiato e preso calci e portato di fronte alle autorità militari che ne hanno disposto l’arresto, rilasciandolo dopo aver cancellato tutte le immagini dalla macchina fotografica.

Ahmed Ghoneim reporter di Al-Watan è stato avvicinato dalla polizia militare fuori dalla caserma il 5 Maggio mentre documentava una protesta di attivisti che dimostravano contro l’arresto di centinaia di civili. E’ stato malmenato e arrestato.

Mahmoud El-Debie, fotografo di Al-Watan è stato arrestato e detenuto per circa due ore durante la stessa protesta; la sua macchina fotografica sequestrata. E’ stato poi rilasciato in serata; le immagini cancellate dalla memory card.

In un comunicato stampa del 19 Dicembre 2011, Reporter senza frontiere ha condannato l’uso sistematico della violenza da parte dei militari nei confronti dei giornalisti nel corso di un’ indiscriminata repressione avvenuta ai danni dei dimostranti in piazza Tahrir a Il Cairo durante i 3 giorni precedenti. Un mese prima, Reporter senza frontiere aveva riportato almeno 44 violazioni alla libertà di stampa avvenute duranti gli scontri tra militari e dimostranti durante la settimana del 19-28 Novembre.