“Sebbene l’attacco non sia stato sferrato espressamente per colpire il giornalista, tuttavia
testimonia l’insicurezza che regna nella regione, dove nel corso dell’anno passato sono
rimasti uccisi almeno altri due giornalisti. Andare in Papuasia per un giornalista è un incarico
estremamente pericoloso. Leiron Kogoya apparteneva alla schiera di quei professionisti coraggiosi
che cercavano di informare il mondo su questa regione, teatro di scontri violenti. Il nostro
pensiero va alla sua famiglia e ai suoi parenti”, ha dichiarato Reporter senza Frontiere.

“Ci aspettiamo che le autorità facciano luce su questo attentato. Le informazioni contraddittorie
sull’identità degli individui che hanno aperto il fuoco e il fatto che queste sarebbero state spedite
dalle forze di sicurezza ad alcuni giornalisti, esprimono la necessità di un’inchiesta indipendente
nel più breve tempo possibile” ha aggiunto l’organizzazione.

Erano circa le otto del mattino, l’aereo era appena atterrato all’aeroporto di Mulia, quando un
gruppo composto da almeno cinque uomini armati ha aperto il fuoco contro il Twin Otter. Il pilota
e il copilota, entrambi colpiti, hanno perso il controllo dell’aeromobile che è andato a schiantarsi
contro uno dei terminali dell’aeroporto. Quattro persone sono rimaste ferite. Il giornalista è stato
colpito al collo da un colpo mortale.

Leiron Kogoya, di 35 anni, viaggiava a bordo di un Bombardiere DHC-6 Twin Otter della compagnia
indonesiana Trigana Air, con destinazione Mulia (distretto di Puncak Jaya), dove era incaricato di
seguire le elezioni locali a Jayapura, capitale della provincia della Papuasia.

Secondo il sito di notizie westpapuamedia.info, il capo delle relazioni pubbliche della polizia della
Papuasia, il comandante Yohanes Nugroho Wicaksono, avrebbe dichiarato che i tiratori si erano
nascosti sulle colline situate a 50 metri dall’aeroporto. La polizia non sarebbe stata in grado di
identificare gli autori o le armi da fuoco utilizzate nell’attentato.

L’intelligence militare ha identificato il gruppo separatista Free Papua Movement (in indonesiano:
Organisasi Papua Merdeka, OPM) come autore dell’attentato, mentre la polizia continua a ribadire
di non aver nessuna informazione che permetta l’identificazione degli autori.

L’Indonesia si attesta al 146° posto, su un totale di 179 Paesi, nella classifica mondiale sulla libertà di stampa 2011-2012 (in francese) redatta da Reporter senza Frontiere.