Ieri gli eurodeputati hanno approvato a larga maggioranza (631 voti a favore, 18 contrari e 4 astensioni) la proposta avanzata dalla Commissione europea, sulla quale il mese scorso era già stato raggiunto un accordo di principio con il Consiglio Ue.

A partire da giugno 2013, “una dose standard di detersivo per il bucato non dovrà contenere più di 0,5 grammi di fosforo”. Dal primo gennaio 2017 sarà inoltre fissato anche un limite “di 0,3 grammi per i detersivi per le lavastoviglie”.

Già oggi alcuni Stati membri impongono delle restrizioni sul fosforo, in particolare per i detersivi da lavatrice e il Parlamento europeo sottolinea che in base alla nuova legislazione, le imprese potranno far riferimento ad un solo regolamento, invece che a regolamenti differenti in ciascuno dei 27 Stati membri.

L’obiettivo di queste misure dell’Unione europea è quello di proteggere i mari, i fiumi e i laghi. I fosfati infatti, se scaricati nell’acqua in dosi eccessive, causano la crescita di alghe a spese di altre forme di vita acquatica.

Quotidianamente utilizziamo diversi tipi di detersivi e saponi per lavatrici, piatti e igiene personale altamente inquinanti. Le alternative, tuttavia, ci sono: semplici, economiche e completamente ecologiche. Una prima soluzione al problema è stata data attraverso l’utilizzo dei detersivi biologici, contenenti sostanze per la maggior parte biodegradabili, con una notevole riduzione dell’impatto ambientale in fase di smaltimento degli stessi.

Nei detersivi naturali, siano essi biologici o fatti in casa, i complessati sostituiscono i fosfati che sono insolubili e ostruiscono gli scarichi; i tensioattivi vegetali sostituiscono quelli derivati dal petrolio; gli enzimi naturali sostituiscono quelli manipolati geneticamente; il percarbonato sostituisce il sodio perborato, altamente inquinante e gli olii essenziali sostituiscono gli aromi sintetici, che possono peraltro causare allergie.