“Ci appelliamo alle redazioni affinché siano prudenti e si preoccupino in primis della sicurezza dei propri
inviati speciali e dei corrispondenti. È più pericoloso per una donna che per un uomo occuparsi dei fatti
di piazza Tahrir. È una realtà che le redazioni devono affrontare. È la prima volta che violenze sessuali
ripetute vengono commesse in uno stesso luogo contro donne giornaliste. Le redazioni devono considerare
il problema quando decidono di inviare dei gruppi sul posto e adottare misure di protezione adeguate”, ha
dichiarato Reporter senza frontiere.

“Non si tratta di rinunciare o di smettere di occuparsi della situazione in Egitto, ma bisogna adattarsi alle
minacce attuali. Le donne reporter che si recano su piazza Tahrir devono essere consapevoli di questa
situazione” ha aggiunto l’organizzazione.

Giovedì 24 novembre 2011 – Caroline Sinz, giornalista del canale France 3, si trovava in piazza Tahrir con
il suo cameraman Salah Agrabi, quando sono stati attaccati su una strada che da piazza Tahrir conduce al
Ministero dell’Interno, dichiara l’Agenzia France-Presse.

“Stavamo filmando lungo la strada Mohamed Mahmoud quando siamo stati assaliti da alcuni ragazzi di
quattordici o quindici anni”, ha raccontato all’AFP, “che mi hanno palpeggiato”. La giornalista e il suo
cameraman sono stati in seguito trasportati manu militari da un gruppo di uomini verso piazza Tahrir e qui
si sono ritrovati separati.

“Siamo allora stati aggrediti da una folla di uomini. Sono stata percossa da un branco di giovani e adulti che
hanno strappato i miei vestiti” e che hanno proseguito con palpeggiamenti “da stupro”, ha continuato.

“Hanno cercato di venirmi ad aiutare, ma nessuno è riuscito ad arrivare. Venivo linciata. Il tutto è durato
circa tre quarti d’ora fino a quando qualcuno non è riuscito a sottrarmi a quell’inferno. Ho creduto di
morire”, ha detto, aggiungendo che anche il cameraman era stato “percosso”.

Grazie ad alcuni egiziani presenti sul luogo, è riuscita a raggiungere il suo hotel, dove è stata assistita
dall’ambasciata francese al Cairo, prima di essere visitata da un medico.

Lo scorso 11 febbraio, giorno della caduta di Hosni Moubarak, Lara Logan, giornalista del canale americano
CBS, aveva subito un’aggressione sessuale nel settore della piazza Tahrir.

D’altronde, Reporter senza frontiere ricorda che l’editorialista di nazionalità egiziana e americana, Mona Al-
Tahtawy, fermata nella notte tra il 23 e il 24 novembre scorso, nei pressi di via Mohamed Mahmoud (vicino
piazza Tahrir) sul proprio profilo Twitter testimonia di essere stata violentata da alcuni poliziotti prima di
essere rilasciata dodici ore più tardi.