46 annni tre figli e due nipotini. Sono ormai cinque i giornalisti uccisi in Brasile dall’inizio dell’anno in eventi sicuramente o probabilmente legati alla loro professione [http://fr.rsf.org/bresil-crainte-d-enlisement-dans-l-13-09-2011,40974.html](http://fr.rsf.org/bresil-crainte-d-enlisement-dans-l-13-09-2011,40974.html).

“Rivolgiamo alla famiglia e ai colleghi di Gelson Domingos le nostre più sincere condoglianze; la sua morte ci ricorda che le zone più pericolose per i giornalisti non si trovano necessariamente in paesi in cui è dichiarata una guerra. Le domande sollevate da questa tragedia si rivolgono sia alle autorità che agli stessi media; in particolare quella del grado di protezione di cui godono i giornalisti in questo genere di operazioni. Di fondo si pone il problema della risonanza mediatica – e delle sue conseguenze – data a queste azioni spettacolari della polizia, sempre più frequenti ora che all’orizzonte appaiono la Coppa del Mondo del 2014 e i Giochi Olimpici del 2016. Una politica di sicurezza si nutre di mediatizzazione. Questa dipendenza è anche piena di rischi per i giornalisti in missione nelle favelas, dove alcuni vivono[http://fr.rsf.org/bresil-les-journalistes-independants-des-19-10-2011,41237.html](http://fr.rsf.org/bresil-les-journalistes-independants-des-19-10-2011,41237.html). La sicurezza delle persone – giornalisti, testimoni, abitanti – viene prima della cultura del ‘risultato’ e della corsa all’immagine”. Ha dichiarato Reporters sans frontières.

Lo spiegamento di 80 agenti della polizia militare, con in testa il celebre BOPE (Battaglione per le Operazioni Speciali) ha provocato uno scontro a fuoco con i narcotrafficanti della favela Antares durante la mattinata del 6 novembre. Le forze dell’ordine hanno annunciato l’arresto di nove membri delle gang e la morte di altri quattro, oltre ad un importante sequestro di droga e armi.. Gelson Domingos, nonostante il giubbotto anti-proiettile, non è sopravissuto a un colpo in pieno petto.

“Ci auguriamo che l’inchiesta stabilisca rapidamente l’identità dell’autore del colpo mortale. Insieme ad altre organizzazioni come l’Unione dei giornalisti di de Rio de Janeiro, chiediamo che gli insegnamenti di questo dramma portino a un vero dibattito sui rischi professionali della copertura di notizie sul crimine organizzato [http://fr.rsf.org/crime-organise-main-basse-sur-l-24-02-2011,39606.html](http://fr.rsf.org/crime-organise-main-basse-sur-l-24-02-2011,39606.html)”, conclude Reporters sans frontières.

Tradotto dal francese da Traduttori Pressenza; i links di approfondimento puntano a pagine in francese