In occasione di questo evento, multinazionali come la Unilever e la Shell si riuniscono con gli uffici internazionali di ingegneri e altri fornitori di acqua per dibattere sull’uso più efficiente delle fonti disponibili.

Ruolo fondamentale

Era l’ora che accadesse. E’ quanto dichiara Piet Dircke della Arcadis, uno studio di ingegneri che operano nell’ambito della somministrazione dell’acqua. “Questo è un buon momento per iniziare, i governi hanno poche risorse per dare il via a interventi i su larga scala mentre i problemi legati alla disponibilità dell’acqua cominciano ad acutizzarsi sempre di più. Per questa ragione, la sfida può passare in mano all’industria, che può prendersene la responsabilità e dimostrare che il mondo imprenditoriale può svolgere un ruolo leader e fondamentale nella lotta contro i problemi legati alla scarsità dell’acqua”.
Molte autorità e imprese non danno la dovuta priorità alla questione dell’acqua, hanno già i loro problemi, sostiene Dircke. “Ma la gravità e l’urgenza della situazione cominciano a manifestarsi”.

Doccia

Unilever sostiene di tener conto dell’uso dell’acqua durante tutto il ciclo produttivo e la vita stessa dei suoi prodotti. Il direttore Hans Dröge sottolinea che “quando si tratta della produzione di alimenti, Unilever utilizza molta acqua per lavare frutta e materie prime. Nelle nostre fabbriche cerchiamo di recuperare acqua, pulirla e riutilizzarla. Ma produciamo anche detergenti e shampoo e in questo caso sono gli utenti che sprecano molta acqua”. Ciò significa che si potrebbe ottenere molto da un cambiamento nel comportamento dei consumatori. “Uno statunitense impiega una media di dieci dodici minuti a doccia, precisa Dröge, ragione per cui abbiamo iniziato proprio negli Stati Uniti una campagna di sensibilizzazione che ha avuto molto successo e che si chiama Chiudi il rubinetto e cioè non sprecare acqua mentre lavi i capelli.

Riciclare

Arcadis indica che il riciclo dell’acqua può generare la maggior quantità di benefici, specialmente ora che possiamo contare sulla tecnologia necessaria. Secondo Piet Dircke “in agricoltura ad esempio si può usare prima l’acqua più pura per i vegetali più delicati; dopo il drenaggio e la purificazione si può utilizzare di nuovo per vegetali meno esposti, e così via”.

Irrigazione a goccia

Il direttore di Unilever, menziona altri esempi innovatori per risparmiare acqua. “Nel terreno agricolo credo che sceglieremo un’ irrigazione a goccia, a bassa potenza o proveniente da depositi di acqua e questo potrebbe influire non poco. Con l’irrigazione a goccia si porta l’acqua attraverso dei tubi direttamente alla radice della pianta. Il progetto pilota implementato in India, ha portato ad una riduzione del consumo di acqua del 70%”.
Questione di sopravvivenza

Con la prospettiva futura di città sempre più grandi e con i conseguenti problemi legati alla fornitura di acqua e alla potabilizzazione, l’impiego sostenibile dell’acqua è divenuto un tema legato alla sopravvivenza, anche per il mondo imprenditoriale. Sempre Dröge fa un pronostico sul futuro: “credo che tra 20 anni le aziende avranno delle strategie chiare in merito alla sostenibilità e alla politica dell’acqua e prenderanno molto sul serio questo problema. Tra l’altro, spero che nel frattempo il mondo intero si sarà convinto che senza un miglioramento delle politiche energetiche e dell’acqua, non sarà possibile fare affari in modo duraturo.”

Tradotto da Eleonora Albini