Il coordinatore scientifico di Hivacat, Christian Brander, ha spiegato in conferenza stampa che ora si procederà a testare l’efficacia del vaccino sui conigli e sui maiali e che la prima fase di sperimentazione sull’essere umano comincerà tra due anni, una volta verificata la totale sicurezza.
Il potenziale della nuova scoperta sta nel fatto che il prototipo è disegnato per stimolare i meccanismi immunitari e non sarebbe solamente in grado di generare anticorpi ma anche di attivare le cellule capaci di distruggere l’Hiv, come riporta l’agenzia spagnola Europa Press.
“Ci sono ancora molti ostacoli da superare”, dice Brander, dato che i risultati sono buoni ma non definitivi e tra le molte difficoltà bisogna fare i conti anche con il fatto che il virus ha una grande capacità di trasformazione.
L’Hivacat, integrato dall’Istituto di Ricerca Irsicaixa e dall’Ospedale Clinic di Barcellona, in collaborazione con i laboratori Esteve e il supporto della Fondazione La Caixa e il Governo autonomo della Catalogna, ha identificato diversi frammenti di proteine in grado di stimolare la risposta immunitaria, dopo ricerche su un migliaio di pazienti.
La difficoltà nel creare un vaccino contro l’Aids, ha spiegato il capo del team di Virologia e Immunologia Cellulare di Irsicaixa, Julia Blanco, sta nel fatto che per dimensioni, all’interno di un globulo bianco possono entrare fino a un milione di virus del Hiv, mentre il grado di propagazione della malattia si mantiene agli stessi livelli di 30 anni fa.
Nel mondo ci sono 33 milioni di persone affette dal virus e ogni secondo si ammala una nuova persona che, solo nel caso possa avere accesso ai farmaci che ne frenano lo sviluppo, diventerà un malato cronico ma potrà sopravvivere. Tuttavia, una persona su quattro non sa di essere malata e perciò la pandemia per il momento non si ferma.

19/09/2011 19:47

Tradotto da Eleonora Albini