“Decine di migliaia di palestinesi sono privi di accesso all’acqua” – ha raccontato all’agenzia AGI, Luisa Morgantini che guida la delegazione italiana nei Territori. “Uno dei nostri obiettivi – ha spiegato la Morgantini – è quello di attivare relazioni di solidarietà fra le comunità locali e i movimenti dell’acqua impegnati in Italia e in Europa nel contrasto ai processi di privatizzazione”. L’autunno del 2010 è stato il più secco degli ultimi decenni e le ripercussioni si sono fatte sentire anche in un paese come Israele.

I dati del Rapporto di Amnesty International sull’acqua in Israele e Territori occupati (ottobre 2009) evidenziano alcune questioni: “Israele utilizza più dell’80 % dell’acqua della falda montana, e i palestinesi solo il 20%. Il consumo giornaliero di acqua dei palestinesi è di 70 litri a persona, quello degli israeliani è di 300 litri. 450 mila coloni israeliani utilizzano una maggiore quantità d’acqua di 2.300.000 palestinesi. Nella Striscia di Gaza, il 90-95% dell’acqua dell’unica risorsa idrica presente, la falda acquifera costiera, è contaminato e inutilizzabile per uso”. Alla luce di questi dati la carovana si propone di verificare l’incidenza della costruzione del muro e dei nuovi insediamenti israeliani rispetto alla possibilità di accesso all’acqua nella regione.

“Secondo le Nazioni Unite nella metà di questo secolo, nel bacino mediterraneo, 240 milioni di persone vivranno con una disponibilità inferiore ai 1.000 m3 di acqua all’anno per persona. E’ opportuno ricordare che quando la disponibilità di acqua è inferiore ai 1700 m3, si parla di ‘stress idrico’ ed il Medio Oriente – sottolinea Rosario Lembo, presidente del Comitato italiano per il contratto mondiale sull’acqua – rischia quindi di diventare l’epicentro dei processi di scarsità idrica. L’area Israele/palestinese si inserisce al centro di questo scenario che può inasprire i conflitti idrici tra israeliani e palestinesi e la pacifica convivenza dei popoli del Mediterraneo”.

La Carovana dell’acqua, che è arrivata a Tel Aviv (Israele) sabato scorso e farà rientro in Italia sabato 17 settembre, intende perciò essere un’esperienza di condivisione con comunità dove la rarefazione e la scarsità di accesso all’acqua sono già parti integranti di questo conflitto. La drammaticità della situazione sarà oggetto di approfondimento domenica 11 settembre a Gerico, con un seminario al quale porteranno i loro contributi la Water Authority e diverse Ong locali coordinate da Ewash (Emergency Water and Sanitation-Hygiene Group).

“Gli sforzi della comunità internazionale e del lavoro delle Ong presenti nei Territori occupati sono, in genere, prevalentemente volti alla risoluzione del problema di accesso all’acqua dal punto di vista tecnico, ma non affrontano in termini geo-politici la governance delle risorse idriche” – evidenzia il Forum Trentino per la pace che partecipa all’iniziativa. “In questo senso sono stati avviati contatti con associazioni e Ong che nella regione sono impegnate in difesa dell’acqua. Nell’ambito di questi contatti, i Comitati di Resistenza nonviolenta della Valle del Giordano hanno valutato positivamente la realizzazione di una Carovana che si propone di richiamare l’attenzione sulla drammaticità della crisi che sta colpendo il popolo palestinese”.

Proprio per questo la Carovana dell’acqua incontrerà i Comitati di Resistenza Nonviolenta della Valle del Giordano, gli esponenti della società civile, le autorità locali ed esperti delle Ong italiane impegnati in progetti sull’acqua, per rilanciare la drammaticità della crisi idrica che sta colpendo il popolo palestinese. “Un secondo obiettivo della Carovana – sottolinea ancora Rosario Lembo – è quello di attivare relazioni di solidarietà fra le comunità locali ed i movimenti dell’acqua impegnati in Italia e in Europa a contrastare i processi di privatizzazione, con particolare riferimento al prossimo Forum Alternativo mondiale dell’Acqua di Marsiglia (marzo del 2012) e al Forum Sociale di Solidarietà con la Palestina che avrà luogo in Brasile nel gennaio del 2012. Infine un terzo obiettivo perseguito dai ‘carovanieri’ sarà quello di identificare percorsi per rendere possibili la concretizzazione della risoluzione dell’Onu, approvata nel luglio dello scorso anno, che impegna gli Stati a garantire l’accesso all’acqua per tutti”.

La Carovana è composta da rappresentanti del Comitato italiano per il Contratto mondiale dell’acqua, delle associazioni CEVI, Rete Radiè Resh,, Associazione Sant’Angelo Solidale, GVC, Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, Assopace, da alcuni giornalisti, da rappresentanti di Enti locali (Provincia di Trento, Comuni di Udine e Savona). La Carovana è accompagnata nei suoi spostamenti da Luisa Morgantini, già Vice Presidente del Parlamento Europeo e del coordinamento per la Pace.

Il rapporto di Amnesty International è disponibile al seguente indirizzo:

[http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2725](http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2725)