Il Movimento Internazionale Per Aprire la Frontiera di Rafah (IMORB) è al suo quarto giorno di presidio al valico di Rafah. Il gruppo è composto da Christian Chantegrel (Portogallo); Micheline Garreau, Jacque Denko, Laila Mami (Francia); Paki Wieland, Ellen Graves e Don Bryant (USA) ed una giornalista egiziana, Iman Badawi. Una cittadina tedesca, Alona, accompagnata dai suoi 6 figli palestinesi, fra i 2 e i 12 anni di età, si è unita al presidio perché le autorità egiziane le hanno rifiutato l’ingresso a Gaza e il ricongiungimento con suo marito e gli altri tre loro figli.

I militanti dell’IMORB esigono la fine dell’assedio di Gaza che è stato imposto da più di due anni da Israele, dall’Autorità Palestinese e dall’Egitto con il sostegno delle superpotenze come l’Europa e gli Stati Uniti.

Oggi, tre membri del gruppo hanno iniziato uno sciopero della fame. «Sono stato ispirato da un Belga-Palestinese, Mohammad, che aveva raggiunto il nostro accampamento ed è stato espulso dalle guardie di frontiera la notte scorsa» dice Don Bryant, di Cleveland, Ohio, USA, che ha cominciato oggi uno sciopero della fame. «Mohammad mi ha raccontato lo sciopero della fame che ha fatto con altri prigionieri in un carcere israeliano per ottenere cose minime, come un letto e un materasso, eccetera. Io faccio la stessa cosa per chiedere agli Stati Uniti, ad Israele, all’Autorità Palestinese ed all’Egitto di aprire la frontiera di Gaza, in modo che il milione e mezzo di Palestinesi di Gaza possano ricevere viveri e medicine e possano ricostruire quello che gli attacchi dell’esercito israeliano hanno distrutto nella Striscia di Gaza.”

Anche Ellen Graves, di West Springfield, e Paki Wieland, di Northampton, hanno iniziato lo sciopero della fame.
L’IMORB ha intenzione di continuare il presidio e lo sciopero della fame fino a quando la famiglia di Alona e le centinaia di altri Palestinesi che attendono ad El Arish e Rafah, siano autorizzati ad entrare a Gaza. Numerosi Gazani sono a loro volta impazienti di partire per l’Egitto. «Bisogna che la frontiera sia aperta per permettere la circolazione nei due sensi”, insiste Micheline Garreau di Nantes, Francia.

La popolazione egiziana ha offerto sostegno all’IMORB fornendo mezzi di trasporto, viveri ed altro. I Palestinesi di Gaza hanno inviato messaggi di sostegno ai militanti internazionali.

La polizia ed i servizi di sicurezza egiziani tollerano, per il momento, l’IMORB. Molte persone ci hanno detto che oggi gli è stato impedito di accedere al settore. I responsabili della frontiera hanno dichiarato che il valico sarà aperto mercoledì per i Palestinesi feriti e malati.

Per interviste o per parlare con gli internazionali in sciopero della fame, potete contattare:
Don Bryant 0020 (0) 177543411 (Inglese)
Christian Chantegrel 0020 0197490757 (Francese)
Paki Wieland 0020 (0)187358621 (Inglese)
Iman Baddawi 00 20 (0) 19 791 07 53 (Arabo – Inglese)

In Solidarietà
International Movement to Open Rafah Border