Pubblichiamo la ferma presa di posizione del Collegio Docenti dell’Istituto Tecnico “Cattaneo” di San Miniato (PI) sui recenti accertamenti ispettivi nella loro scuola per il solo fatto di aver inteso parlare di ciò che accade in Palestina.
Il Collegio, ad esclusione di alcuni astenuti, esprime ferma opposizione ai recenti accertamenti ispettivi disposti in relazione alle attività di approfondimento svolte nelle scuole, nonché alla pretesa introduzione di un obbligo generalizzato di “contraddittorio” negli incontri «aventi ad oggetto tematiche […] di ampia rilevanza politica e sociale» (MIM 7/11/2025).
Al riguardo, si rileva che nei contesti scolastici e nell’ambito dell’attività educativa i «principi del pluralismo e della libertà di opinione», ai quali si appella la fonte ministeriale, nulla hanno a che vedere né con l’obbligo di contraddittorio, né con il bilanciamento aritmetico delle posizioni. Inoltre, si rileva che l’accertamento ispettivo non può sostanziarsi in uno strumento di controllo dei contenuti culturali e del dibattito educativo.
La scuola pubblica, secondo la Costituzione della Repubblica italiana, è fondata sulla libertà di insegnamento.
Riteniamo pertanto che:
– il principio pluralistico nel contesto educativo non si realizzi mediante la giustapposizione forzata di opinioni contrapposte, ma attraverso un lavoro critico, contestualizzato e scientificamente fondato;
– il principio pluralistico nel contesto educativo richieda l’analisi anche di posizioni radicali e conflittuali, senza che tale approfondimento possa in alcun modo essere qualificato come indottrinamento;
– l’attivazione di ispezioni ministeriali in relazione a iniziative di approfondimento che si svolgono nelle scuole possa rappresentare una forzatura del potere amministrativo in grado di produrre un effetto intimidatorio;
– La libertà di insegnamento non è compatibile con una scuola sottoposta a sorveglianza governativa, nella quale il confronto critico sia scoraggiato dalla minaccia di sanzioni, segnalazioni o ispezioni.
Per queste ragioni, il Collegio:
– ribadisce la centralità della libertà di insegnamento;
– contesta ogni interpretazione amministrativa che introduca nei contesti scolastici vincoli ideologici e obblighi di contraddittorio;
– chiede il ritiro delle indicazioni ministeriali che risultino lesive dell’autonomia professionale dei docenti e della loro libertà di insegnamento;
– si impegna a continuare e promuovere attività didattiche e culturali orientate allo sviluppo del pensiero critico, della consapevolezza storica e dei principi democratici su cui si fonda la Costituzione della Repubblica.










