La fabbrica dell’animazione, centro indipendente di produzione culturale d’autore e realtà unica nel panorama milanese, rischia la chiusura. Il 31 gennaio prossimo scadrà il contratto di locazione e, in assenza di un intervento politico chiaro, il regolamento comunale impedirà il rinnovo a causa del debito accumulato.
Questa situazione non è dovuta a incapacità gestionale, ma a un contratto che ha reso strutturalmente insostenibile l’attività di un ente non profit, applicando criteri pensati per soggetti commerciali a una realtà culturale indipendente.
Come Lista Civica Italiana riteniamo doveroso sostenere La fabbrica dell’animazione, perché è una realtà con una forte connotazione culturale e sociale che dal 2016 ha ospitato spettacoli, mostre, concerti, presentazioni di libri e incontri di economia sociale, garantendo l’accesso alla cultura anche a persone con limitate possibilità economiche: purtroppo è un caso emblematico che rispecchia la situazione della cultura in Italia.
“Per garantire la continuità operativa”, dice Shirin Chehayed, direttrice artistica della Fabbrica e presidente dell’Associazione Culturale Bottega Partigiana”, chiedo al Sindaco Giuseppe Sala, all’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e all’Assessore al Patrimonio e Demanio Emmanuel Conte di assumere una responsabilità politica chiara e in particolare di:
– sostenere un percorso che preveda soluzioni eque, come un saldo e stralcio ragionevole del debito;
– rivedere le clausole contrattuali incompatibili con la natura di un centro culturale, a partire dal divieto assoluto di pubblicità, oggi una delle principali fonti di sostegno per le realtà culturali non profit, che non possono reggersi sul merchandising e che, senza cofinanziamenti privati, non riescono ad accedere ai bandi pubblici.
Nei contratti con il Comune di Milano, ricorda Shirin Chehayed, è stata inserita anche la manutenzione straordinaria a carico dell’ente non profit. Lo spazio destinato a uso ufficio presentava già, al momento della stipula, gravi necessità di manutenzione straordinaria, non segnalate preventivamente. L’associazione ha già sostenuto spese per 15.000 euro per adeguare gli spazi alla natura del progetto culturale.
Non servono atti straordinari. Serve una scelta politica. Una scelta che decida se Milano intende continuare a sostenere i suoi presìdi culturali indipendenti o lasciarli spegnere sotto il peso di regole inadeguate per il non profit.
Per informazioni: info@lafabbricadellanimazione.org
Per sostenere La Fabbrica dell’Animazione con una donazione:
IBAN: IT50 Z030 6909 6061 0000 0132 385
Intestazione: Associazione Culturale Bottega Partigiana
Causale: Donazione per La fabbrica dell’animazione










