Sei figure rappresentative di altrettante esperienze di impegno civile e ambientale sono candidate per il riconoscimento, alla cui assegnazione tutti possono concorrere esprimendo la propria preferenza. La cerimonia di conferimento si terrà il 28 novembre ed è anche un evento incluso nel programma del Festival della virtù civica in svolgimento a Casale Monferrato e dintorni.

La XVI edizione del Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno è promossa dal Comitato organizzatore insieme al Circolo Legambiente VerdeBlu e La Nuova Ecologia e in collaborazione con l’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e alla Città di Casale Monferrato e con sostegni di sedi e sezioni Agesci, AFeVa, Auser, Avis, CAI ed Equazione di Casale Monferrato e dell’associazione monferrina Il Picchio.

Dalle proposte presentate, il Comitato organizzatore del Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno ha selezionato:

  • Luigi Aloisio – avvocato e sindaco di San Sostene (Cz), ha promosso nel suo Comune politiche ambientali virtuose che hanno portato lavoro e risparmi energetici;
  • Ferdinando Cotugno – giornalista professionista racconta con rigore e passione crisi climatica, ecologia e politica;
  • Livio Favaro – docente di Zoologia all’Università di Torino, ha contribuito a sviluppare metodi non invasivi di monitoraggio della fauna, oggi utilizzati per la conservazione di specie acquatiche minacciate;
  • Elisa Palazzi – docente di Fisica del clima presso il dipartimento di Fisica dell’Università di Torino studia il clima e i suoi cambiamenti nelle regioni di montagna, sentinelle del cambiamento climatico;
  • Piergiorgio Boscagin ed Enrico Varali, rispettivamente e presidente del circolo Legambiente Perla Blu di Cologna Veneta (VR) e avvocato, insieme da molto tempo in ‘prima linea’ nella lotta agli inquinatori; 
  • lo staff di Masseria Ferraioli di Afragola (Na), un bene confiscato alla camorra e diventata simbolo di riscatto che ospita orti urbani, arnie e biodiversità.
Vittorio Giordano e Marco Fratoddi, coordinatori sia del Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno che della collegata rassegna di eventi in svolgimento in Monferrato, il Festival della virtù civica, spiegano:
Il riconoscimento è dedicato a Luisa Minazzi, attivista ecologista di Casale Monferrato che ha perso la vita a causa dell’esposizione all’amianto, una figura esemplare della lotta contro l’amianto e l’Eternit, la fabbrica che ha falcidiato migliaia di vittime e che, a causa della lunga latenza delle patologie provocate dall’inalazione e dal contatto con la sostanza tossica, ancora ne miete nella zona casalese e monferrina, oggi un’area bonificata.
Nel periodo precedente all’assegnazione del premio i candidati selezionati incontrano i giovani della cittadina nelle scuole superiori e, consapevoli delle difficoltà poste dal presentare esperienze virtuose in un periodo attraversato da venti di guerra, queste esperienze di grande “virtù civica”, fortunatamente, lanciano segnali di speranza: le vediamo soprattutto nell’impegno per contrastare l’emergenza climatica e la povertà energetica.
Più di cento candidate e candidati ci hanno fatto conoscere un’altra faccia del nostro Paese, quella delle tante virtù civiche, spesso, troppo spesso, dimenticate o poco valorizzate.
Il direttore nazionale di Legambiente, Giorgio Zampetti, conferma:
«Solidarietà, impegno civile, tutela dell’ambiente e rispetto della legalità: questi i valori che accomunano le storie dei sei candidati alla nuova edizione del Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno, che rendono questo appuntamento annuale un’occasione preziosa per raccontare di un’Italia attiva, responsabile e capace di costruire un futuro più sostenibile, equo e giusto. Docenti, giornalisti, attivisti, istituzioni, operatori di comunità che, in ambiti diversi e a vario titolo, si fanno carico delle sfide ambientali e sociali con gesti concreti e lungimiranti. Un impegno quanto mai necessario in un periodo storico segnato da guerre, crisi globali e crescenti disuguaglianze, che rendono urgente un nuovo modello di convivenza, fondato sulla pace, sulla giustizia ambientale e sul rispetto dei diritti.»
Il direttore responsabile de La Nuova Ecologia, Francesco Loiacono, evidenzia:
«Anche quest’anno promuoviamo il Premio con l’obiettivo di ispirare chi ha voglia di impegnarsi nel quotidiano per un mondo più giusto e sostenibile. Chi come noi fa informazione ambientale ha infatti l’ambizione di diffondere nella coscienza pubblica informazioni e storie che aiutino i cittadini a fare la propria parte. Proprio come fanno i candidati al Premio».
Il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Alice De Marco, aggiunge:
«Il Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno e il Festival della Virtù Civica sono, ancora una volta, l’occasione per riportare al centro dell’attenzione pubblica storie di grande valore umano e civile. Le candidature di quest’anno sono particolarmente significative: raccontano esperienze profonde, radicate nei territori, che parlano di impegno quotidiano, di coraggio e di visione. Sono storie che si intrecciano in una rete fitta e vitale, che attraversa il nostro Paese e ci dimostra che esiste una comunità attiva, consapevole, che già oggi sta viaggiando nella giusta direzione. Una rete che lotta contro le illegalità, difende i diritti, contrasta l’inquinamento e le disuguaglianze, e promuove una transizione ecologica giusta e partecipata. La comunità casalese, con la sua storia di dolore, lotta e rinascita, è un simbolo potente di questo percorso. È da lì che nasce il Premio, ed è da lì che continua a irradiarsi un messaggio di speranza e di cambiamento. Valorizzare queste esperienze significa riconoscere che il futuro si costruisce dal basso, con la forza delle persone e delle comunità».
La direttrice dell’Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese, Emanuela Sarzotti, precisa:
«L’Ente-Parco prosegue e rinnova la collaborazione con Legambiente per il Festival virtù civica e il Premio Luisa Minazzi promuovendo l’impegno dei cittadini, delle associazioni e degli enti verso la sostenibilità, la tutela e la valorizzazione della natura e delle nostre aree protette in particolare. L’Ente-Parco per questa edizione ha avviato una inedita e proficua attività con insegnanti, ex-insegnanti, volontari e amministrazione comunale, per ricordare il periodo in cui Luisa Minazzi fu dirigente scolastica a Crescentino, lasciando una impronta significativa di attenzione all’ambiente».
Il sindaco della Città di Casale Monferrato, Emanuele Capra, ha dichiarato:
«Il Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno rappresenta un’occasione importante per ricordare come la tutela dell’ambiente sia una responsabilità collettiva, che si nutre di partecipazione e di consapevolezza. Ogni edizione rinnova un messaggio di impegno e di condivisione, valori che la nostra comunità sente profondamente propri. Come Amministrazione lavoriamo con continuità per rendere Casale Monferrato una città sempre più sostenibile, attenta alla qualità dell’aria, al verde urbano e alla diffusione di una cultura ambientale che coinvolga soprattutto le nuove generazioni».
I CANDIDATI :
VOTO ‘POPOLARE’: entro domenica 23 novembre 2025 in due modalità:
  1. attraverso il modulo online sul sito www.premioluisaminazzi.it
  2. compilando e inviando la scheda cartacea allegata al mensile La Nuova Ecologia in distribuzione
NOMINATION – I candidati sono stati presentati al Comitato organizzatore da: Monica Triglia, giornalista già vicedirettrice di Donna Moderna che collabora con riviste e siti di informazione online; Daniela Ciaffi, che insegna Sociologia urbana al Politecnico di Torino ed è vicepresidente Labsus; Mauro Ravarino, giornalista che collabora con Il Manifesto / L’Extraterrestre; Daniele Moretti, giornalista vicedirettore Sky Tg 24.
SELEZIONE – Il comitato organizzatore, che ha selezionato i sei finalisti e delibera il ‘riconoscimento speciale’, che si aggiunge al premio assegnato in base alla votazione della ‘giuria popolare’, è formato dai soci del circolo Legambiente Verdeblu, da referenti di Afeva, Agesci, Auser, Avis, Cai, Città di Casale Monferrato, Ente gestione aree protette del Po Piemontese, Equazione, Il Picchio, La Nuova Ecologia, Legambiente nazionale e del Piemonte e Valle d’Aosta e Libera di Casale Monferrato, inoltre da Marco Fratoddi, direttore artistico del Festival della virtù civica e, in rappresentanza della famiglia di Luisa Minazzi, da Mariella Aveni e Marco, Gian Paolo e Giulio Minazzi.
I 6 FINALISTI sono:
LUIGI ALOISIO
Avvocato e sindaco del Comune di San Sostene (Cz), con le sue iniziative in materia di energia ha anticipato di due anni il recepimento da parte dell’Italia della direttiva europea sulle fonti rinnovabili. Pur essendo stato attaccato da molti, è riuscito a ideare e realizzare un parco eolico i cui benefici per la comunità sono evidenti: lavoro per numerose famiglie, riduzione di CO2 e maggiori entrate nel bilancio comunale. Ha dotato le strutture comunali di fotovoltaico e isolamento termico e ha sostituito circa il 70% delle lampade dell’illuminazione pubblica con altre a basso consumo. La differenziata supera il 70% e sono diminuiti gli incendi boschivi. Il Comune ha avuto il riconoscimento per buone pratiche in uno studio dell’Università della Calabria e Cittalia, Fondazione Anci ricerche.
FERDINANDO COTUGNO – Nato a Napoli, vive e lavora a Milano. Giornalista professionista, nella sua professione si occupa in particolare di crisi climatica, ecologia e politica. Per il quotidiano Domani cura la newsletter e il podcast Areale, molto seguito e apprezzato anche dagli addetti ai lavori. Ha pubblicato diversi libri nei quali racconta del ritorno del bosco nel nostro Paese durante l’ultimo secolo e le responsabilità che questo comporta (Italian wood, Mondadori), della questione climatica, delle disuguaglianze indotte dall’attuale insostenibile modello di sviluppo e dei movimenti giovanili che negli ultimi anni si stanno battendo per “salvare la vita umana sulla Terra” (Primavera ambientale, Il Margine). Ha scritto la voce “Diplomazia climatica” per Treccani. Scrive anche per Vanity FairEsquireSole 24 ore e Rivista Studio.
LIVIO FAVARO – Docente di Zoologia all’Università di Torino ed etologo specializzato in bioacustica marina. La sua ricerca unisce passione scientifica e impegno per la tutela della biodiversità. Attraverso lo studio della comunicazione vocale dei pinguini africani e di mammiferi marini ha contribuito a sviluppare metodi non invasivi di monitoraggio della fauna, oggi utilizzati per la conservazione di specie acquatiche minacciate. Le sue ricerche contribuiscono a fornire strumenti scientifici preziosi per comprendere le minacce che gravano sulle specie e per progettare azioni di conservazione mirate. Oltre all’attività accademica, Livio Favaro promuove iniziative di collaborazione e divulgazione, con l’obiettivo di rendere i risultati della ricerca accessibili e utili anche al di fuori della comunità scientifica.
ELISA PALAZZI – Insegna Fisica del clima presso il dipartimento di Fisica dell’Università di Torino. La sua attività di ricerca riguarda lo studio del clima e dei suoi cambiamenti nelle regioni di montagna (Alpi, Himalaya, altopiano tibetano), sentinelle del cambiamento climatico. È impegnata nella divulgazione scientifica con laboratori su clima, energia e ambiente, conferenze e seminari rivolti a diverse tipologie di pubblico e a studenti. È autrice di libri e podcast sul clima.
PIERGIORGIO BOSCAGIN ED ENRICO VARALI – L’uno ambientalista, presidente del circolo Legambiente “Perla Blu” di Cologna Veneta (Vr), l’altro avvocato, che da oltre vent’anni si occupa di questioni ambientali. Entrambi impegnati nella lotta contro gli inquinatori. Nel 2013, all’emergere della pesantissima contaminazione da Pfas in Veneto, sono in prima linea nell’informare i cittadini e nel confrontarsi duramente con le istituzioni per denunciare l’inquinamento che interessa più di 300mila cittadini. Nel 2014 Boscagin si fa promotore, affiancato da altre associazioni e movimenti, del primo esposto presentato alle procure di Verona e Vicenza nei confronti degli inquinatori. Nel “processo Miteni”, Varali ha patrocinato la costituzione di parte civile del circolo “Perla Blu” e Acqua bene comune onlus.
MASSERIA FERRAIOLI – Con i suoi 12 ettari di superficie agricola ad Afragola, la Masseria Antonio Esposito Ferraioli è il più grande bene confiscato alla criminalità della provincia di Napoli. Questo spazio, per oltre vent’anni era stato “dimenticato”, diventando una discarica a cielo aperto, un luogo pericoloso, inaccessibile alla collettività. Oggi la Masseria Ferraioli, grazie all’impegno di associazioni e cittadini, coordinati dal direttore Giovanni Russo, è un polmone verde che racconta tutt’altra storia: 4.500 alberi da frutta che compongono il Museo vivente della biodiversità, 60 arnie che producono oltre 500 kg di miele l’anno, un giardino didattico e soprattutto orti urbani, da 50 metri quadri ciascuno, affidati a 308 famiglie che si producono cibo e rivendicano un ambiente sano e una vita senza camorra.