Come Centro Pace di Forlì abbiamo deciso di ricordare il 4 novembre, non perchè festa, ma memoria di un’attività umana che deve essere posta fuori dalla Storia: la guerra.

Per fare ciò abbiamo invitato Lorella Berletta, giornalista di Milano e autrice del libro di memorie “La luna al suo comando. Storia di Felice Magliano, internato militare italiano”.

(Qui un estratto dell’incontro: https://www.facebook.com/reel/709942051582427).

Il libro ha anche la prefazione di Liliana Segre e una nota introduttiva di Gianfranco Pagliarulo.

L’incontro è stato introdotto da Raffaele Barbiero del Centro Pace e presentato magistralmente dal prof. Alfredo Alietti, sociologo dell’Università di Ferrara.

All’indomani dell’8 settembre 1943, dopo l’armistizio dell’Italia con gli Alleati dai 600.000 agli 800.000 militari italiani fecero una scelta coraggiosa e di dignità: di fronte alla richiesta di continuare a servire i nazisti e i fascisti sotto la Repubblica di Salò preferirono il lavoro coatto (gli “schiavi di Hitler”, così vennero soprannominati) in Germania in condizioni di estrema privazione e di trattamento inumano. La Germani nazista per loro inventò la definizione di “Internati Militari Italiani (IMI)” e perciò persero formalmente la definizione di prigionieri di guerra che li tutelava anche attraverso la convenzione di Ginevra (vedi nota) e la Croce Rossa Internazionale. Per il tempo restante fino alla fine della guerra furono adibiti alle mansioni più dure che i tedeschi di volta in volta decidevano e con condizioni da “schiavi”. In base ai dati accertati e alle stime morirono nei campi di internamento dai 37 ai 50.000 militari.

Le uniche visite che ricevevano erano quelle dei fascisti di Salò che ben vestiti e ben nutriti andavano a chiedere se volevano cambiare idea ed arruolarsi per la Repubblica di Salò. Pochi cedettero, alcuni solo per poi fuggire arrivati in Italia, alcuni passarono poi con i partigiani.

L’autrice ci ha quindi mirabilmente parlato di uno di loro, Felice Magliano, la cui storia che merita di essere conosciuta (ci sono anche video registrati durante l’intervista). 

Non riuscirei a restituire in modo corretto e in poche righe di riassunto quanto riferito con passione dall’autrice del libro raccontando l’esperienza di prigionia e, soprattutto, la vita dopo il rientro in patria di Felice Magliano. Lascio questo compito al libro e ai video.

Certo è che sugli IMI calò un pesante silenzio, da una parte perché considerati traditori e dall’altra perché non avevano imbracciato le armi contro i nazifascisti. La loro forma di Resistenza, che potremo catalogare come NON OBBEDIENZA, merita invece grande attenzione e studio per capire quello che fu un fenomeno collettivo, anche se lo diventò per la somma delle singole prese di posizione, non guidate né da una strategia, né da alcun indirizzo politico, ma solo dalla propria coscienza individuale.

Una serata “bella”, alternativa alla propaganda militare e militarista di cui stiamo incominciando a vedere i pericolosi segni che ci vogliono riabituare all’idea che con la guerra si possono risolvere i conflitti. Dagli internati invece venne sempre un forte NO ai nazifascisti, alla guerra e un SI’ alla vita e all’Italia. Una lezione da ricordare in questi tempi bui di riarmo incondizionato e di ricerca del nemico a tutti i costi.

 

Raffaele Barbiero

Centro Pace di Forlì

 

Note e riferimenti bibliografici:

Lorella Beretta, La luna al suo comando. Storia di Felice Magliano, internato militare italiano, edizioni Castelvecchi, collana Papaveri Rossi, Roma 2025.

Convenzioni di Ginevra: la prima Convenzione di Ginevra (1864) stabiliva la protezione dei feriti e dei malati in guerra, mentre la Seconda Convenzione (1929) si occupava del trattamento dei prigionieri di guerra. Entrambe erano antecedenti all’esteso corpo di norme attuali, che venne completamente rivisto e ampliato solo dopo la seconda guerra mondiale, nel 1949.

Mario AvaglianoMarco Palmieri, I militari italiani nei lager nazisti. Una Resistenza senz’armi 1943-45, Il Mulino, Bologna 2020

https://www.soprintendenzapdve.beniculturali.it/giorno-della-memoria-padova-il-tempio-dellinternato-ignoto-e-il-museo-nazionale-dellinternamento-per-non-dimenticare-gli-internati-militari-italiani-nei-lager-nazisti-2/

https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/scritto_e_parlato/2025_04_16_Scr_Internati_MarcoBrando.html