Negli stessi giorni nei quali da Gaza giungono le prove dei segni di tortura sui corpi martoriati e mutilati dei prigionieri palestinesi restituiti da Israele, il Team Legale della delegazione italiana rende noto che la Procura di Roma ha aperto le indagini sugli attacchi dei droni, gli arresti illegittimi, i maltrattamenti e gli abusi subiti dagli attivisti della Global Sumud Flotilla.

Le indagini sono affidate ai pubblici ministeri Lucia Lotti e Stefano Opilio a seguito delle denunce presentate nelle settimane scorse su mandato di 36 attivisti partecipanti alla missione, alle quali si è aggiunta sabato quella di Tony La Piccirella. I reati configurati nei due esposti vanno dal tentato omicidio, al naufragio, agli atti di pirateria e contro la sicurezza marittima, al sequestro di persona, fino ai maltrattamenti e alla tortura.

L’apertura di un’indagine segna un primo traguardo per accertare le responsabilità degli attacchi e degli abusi da parte di Israele contro la missione umanitaria e pacifica della GSF, il cui scopo è stato quello di rompere il blocco illegittimo imposto da Israele a Gaza e volto ad affamare la popolazione civile.

Nonostante gli annunci del cessate il fuoco, gli attacchi sono continuati anche in questi giorni, colpendo i civili e sterminando intere famiglie, come è accaduto in un attacco di due giorni fa a un minibus dove sono morti almeno 7 bambini e 2 donne. A questi si aggiungono i 57 morti nei bombardamenti di ieri. Il genocidio a Gaza continua da oltre 24 mesi, con i massacri della popolazione civile, con la distruzione sistematica delle infrastrutture di approvvigionamento, con i bombardamenti deliberati degli ospedali, delle scuole e dei ripari di fortuna dove cerca rifugio la popolazione stremata che, nonostante tutto, resiste e rivendica il proprio diritto di esistere.

È per opporsi a tutto questo e per sostenere la popolazione civile che la Global Sumud Flotilla è partita a fine agosto, accompagnata dalla mobilitazione delle piazze dell’Italia e del mondo. Ed è in linea con questi stessi obiettivi che sono state coordinate le azioni legali intraprese in rappresentanza degli attivisti, perché è essenziale continuare ad attivare ogni strumento a disposizione per mantenere vive le mobilitazioni e la solidarietà internazionale.