Secondo quanto stabilito dalla sentenza, il Comune di Paratico avrà ora 90 giorni di tempo per procedere alla demolizione delle strutture, realizzate senza i requisiti di legge e in violazione delle norme urbanistiche e paesaggistiche. L’area in questione, di elevato pregio ambientale, avrebbe dovuto essere destinata a verde pubblico, come previsto dagli strumenti urbanistici vigenti, proprio per la sua posizione strategica e sensibile sulle sponde del lago d’Iseo.
A rafforzare la decisione, il Consiglio di Stato ha anche già indicato un Commissario ad acta: sarà il Prefetto di Brescia a intervenire direttamente per garantire l’esecuzione della sentenza nel caso in cui il Comune non agisca nei tempi stabiliti.
A tal riguardo Dario Balotta, portavoce di Europa Verde provincia di Brescia e già presidente di Legambiente basso Sebino fino a tutto il 2024, ha dichiarato:
“Il Consiglio di Stato, in data 27/6/2025, accoglie il ricorso di Legambiente del basso Sebino e assegna al Comune di Paratico il termine di novanta giorni dalla sentenza di disporre la demolizione delle opere realizzate in forza del titolo edilizio annullato .Riguarda due minimarket su di un’ area di 1.300 m2, costruiti abusivamente in suolo pubblico in riva al lago (ex piscine), che doveva essere trasformata a verde per la sua pregiata posizione naturale e paesaggistica. Il CdS nomina, fin d’ora, il Commissario ad acta, nella persona del Prefetto di Brescia, che procederà all’abbattimento. Ci sono voluti 9 anni, tra sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, per fare giustizia.
I due supermercati vanno abbattuti. La sentenza ci dice che sul territorio la presenza di Legambiente è un presidio di legalità ambientale, sempre più strutturato. Sono felice di essere stato tra i protagonisti di questa lunga lotta politico-legale. Amministrazioni, costruttori e studi legali compiacenti sono avvertiti. Il movimento ambientalista, Legambiente Lombardia e la sua struttura legale, diretta dall’avv. Emanuela Beacco, sono state decisive, per ottenere questo risultato. Le regole urbanistiche vanno rispettate. Il consumo di suolo va limitato al massimo. La transizione ecologica parte dal rispetto delle regole , dalle leggi che ci siamo dati e dalla protezione dei beni comuni, come il suolo, l’acqua, la flora e la fauna.”
A rincarnare la dose il gruppo consiliare d’opposizione SosteniAmo Paratico: “Ora andranno abbattuti e chi pagherà? Non andavano costruiti, lo diciamo da 9 anni, le regole vanno rispettate per tutti. E’ il risultato di un’amministrazione incapace e senza la parzialità amministrativa che doveva dimostrare dal 2019 quando la prima sentenza del CDS era chiara (sempre dalla parte dei costruttori anche quando hanno torto). Ora chiederemo conto di tutti i costi che questi amministratori incapaci hanno fatto pagare e faranno pagare a tutti i cittadini. Paratico deve liberarsi di tutti gli amministratori che non rispettano le regole e lo fanno da anni. Paratico si merita di più.”
Già il 7 luglio 2021, quando il Consiglio di Stato metteva l’ennesimo punto a quella vicenda, il gruppo consiliare SosteniAmo Paratico scriveva: “In quella zona si potevano fare tante cose ma non costruire quei centri. Lo si è fatto in vizio di norme e parametri, è iniziata una vertenza legale, la One Italy ha perso la causa, si doveva procedere con la demolizione (con tanto di atto di demolizione). Invece sono state apportate modifiche ai parametri costruttivi dell’area, in modo da accordarsi con quanto costruito (che è un po’ come togliere il cartello di divieto di sosta per non multare), l’amministrazione ha quindi deciso sospendere la demolizione e si è ripreso a costruire. L’ostinazione amministrativa di andare contro le regole a Paratico non ha eguali.”
Ricordiamo che 6 anni or sono che SosteniAmo Paratico e le associazioni ambientaliste chiedeno al Sindaco e all’amministrazione di trovare un soluzione comune, invece sono state scelte vie sbagliate.
Per ulteriori informazioni riguardanti vicende del 2021:
https://www.bresciaoggi.it/…/i-negozi-sono-gia-aperti…










