Era il 2019 quando i comitato ambientalisti locali (GGAP, LAV, LAC, LIPU, Legambiente Basso Sebino, OIPA) presero le difesa di questa “zona naturalistica-paesistica” (come è riconosciuta dal Parco dell’Oglio) contro la progressiva antropizzazione dell’area con la costruzione prima della passerella in legno interno e poi con la costruzione della passerella esterna che dà sul fiume. Il Parco Taxodi di Paratico nasce come rifugio verde, luogo di silenzio e biodiversità, dove la natura detta il ritmo e insegna il rispetto. O almeno, così sarebbe dovuto essere, ma così non è stata con la conseguente antropizzazione (spesso mascherata sotto la parola “riqualificazione”).
Ci si chiedeva se veramente fosse una cosa utile e lungimirante antropizzare una zona che fino a quel momento era “selvaggia” ed era un luogo di riproduzione sia per specie di avifauna lacustre (anatidi e folaghe, gallinelle d’acqua) sia per esemplari di ardeidi come l’airone cenerino. Il Parco Taxodi infatti presenta dal 2o02 una garzaia di aironi cenerini studiata e monitorata dagli ornitologi del Gruppo Garzaie Italia e dal Dipartimenti di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Pavia guidati dallo zoologo Mauro Fasola.
Come l’airone cenerino, la garzaia di aironi cenerini del Parco Taxodi è tutelata dalla Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157 , dalla Convenzione di Berna del 19 settembre 1979 (Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, con allegati, adottata a Berna il 19 settembre 1979) ratificata in Italia con la legge n. 503 del 5 Agosto 1981 e con la legge regionale lombarda 10 del 31 marzo 2008.
L’airone cinerino (Ardea cinerea) è considerato dalla Convenzione di Berna come “specie animale protetta” nell’Allegato III, il quale prevede esplicitamente la tutela di tutte le specie non contemplate nell’allegato II, escludendo solo: Larus marinus, Larus fuscus, Larus argentatus, Columba palumbus, Passer domesticus, Sturnus vulgaris, Garrulus glandarius, Pica pica, Corvus monedula, Corvus frugilegus, Corvus corone (corone e cornix).
Nonostante ciò, sia l’Amministrazione precedente di Gianbattista Ministrini, sia l’Amministrazione attuale di Carlo Tengattini hanno negato e continuano a negare l’esistenza della garzaia stessa e il fatto che l’airone cenerino sia una specie animale protetta.
Nel 2019 alcune associazioni ambientalisti capeggiate dal Gruppo Giovani Ambientalisti Paratico (GGAP) depositarono il “Dossier sulla tutela della Garzaia del Parco Taxodi e sull’eventuale danno ambientale”, un documento che già avvisava di come la continua antropizzazione avrebbe potuto compromettere l’area e di come si sarebbe potuto verificare a breve, medio e lungo tempo di progetti così impattanti e fallimentari come questi. Il Dossier venne mandato al Parco dell’Oglio Nord, all’Amministrazione comunale di Paratico, alla Regione Lombardia e al Presidente della Provincia di Brescia. La risposta del Parco dell’Oglio Nord, nelle conclusioni, disse chiaramente che si dovevano adottare le seguenti misure di mitigazione nel Parco Taxodi “ai fini di minimizzare l’effetto della fruizione associata ai nuovi interventi” che prevedeva: recinzione area, accesso non libero ma unicamente dal cancello e contingentato, divieto d’accesso durante periodo di nidificazione degli aironi, adeguata cartellonistica per spiegare ai visitatori la valenza del luogo e le norme da rispettare di comportamento da rispettare.
L’area venne recintata, è stata posto l’accesso unico dal cancello e contingentato, ma purtroppo l’accesso è stato fino ad ora libero, sregolato, consentito anche nel periodo di nidificazione e senza prevedere regolamentazione di cani al guinzaglio o altro.
Solo nel consiglio comunale del 14 aprile 2025 la maggioranza ha approvato un Regolamento con il fine di regolamentare gli accessi, mettendo anche pagamento. Peccato che il regolamento non tiene in considerazione nulla di quanto proposto e sostenuto in questi anni: non c’è posizione seria sulla chiusura del Parco durante il periodo di nidificazione degli aironi (“periodo restrittivo” va dal 15 febbraio al 15 maggio; mentre il “periodo estensivo” – quello che si dovrebbe tenere in considerazione nell’esclusivo interesse dell’avifauna – va dal 15 gennaio al 15 giugno), sulla regolamentazione degli accessi e sulla disposizione di multe per chi infrange le regole del Parco concependolo come se fosse il giardino di casa.
Testimonianza del fallimento di queste disposizione infatti le abbiamo viste i giorni di Pasqua e Pasquetta: giorni in cui questo angolo di tranquillità è finito suo malgrado al centro di una tempesta mediatica.
“Siamo purtroppo nuovamente a denunciare l’ennesimo weekend di devastazioni perpetrate da masse incontrollate di “persone” che in questo weekend di festa hanno letteralmente assalito sia le Torbiere che il Bosco Taxodi di Paratico. Migliaia di persone attirate dall’ incessante e fuorviante pubblicità fatta da ridicoli pseudo “influencer” dalle amministrazioni locali della zona che vendono queste destinazioni come dei parchi giochi e valvole di sfogo per gli abitanti delle città che si sentono quindi legittimati ad assalire luoghi naturali dove l’uomo sarebbe in realtà ospite sta portando al collasso delle aree stesse.” – ha dichiarato un comunicato del 22 aprile dell’associazione Amici della Riserva su Facebook.
Riportiamo di seguito alcuni video che danno informazioni o parziali o errate sulla storia del Parco Taxodi e mostrano comportamenti errati da svolgere in un tale luogo:
- In questo video si afferma che nel Taxodi nidificano molte specie che “si possono osservare da vicino”. FALSO, si deve stare a debita distanza dalle specie animali abitanti del luogo https://www.instagram.com/reel/C7qnJeWtmer/?igsh=MWJocGF0ZXBsMHN0ZA%3D%3D
- In quest’altro video si afferma che i Taxodi sono “conifere originarie dell’America settentrionale”. FALSO, i Taxodi provengono dalle zone umide della Florida, Stati Uniti sub-orientali https://www.instagram.com/reel/C7ohK7oMKxQ/?igsh=MW5rZDdqbTkya3E1YQ==
- Nel video si vede la ragazza “influencer” camminare all’interno del Parco Taxodi fuori dal tracciato della passerella. NON si può camminare fuori dal percorso della passerella per rispetto del luogo che non è un giardino di casa https://www.instagram.com/reel/C1rH5cPNxUS/?igsh=MTB4aTlvNDVweTkwaw== . Stesso vale per questi due video https://www.instagram.com/reel/C8uUSSdNXZC/?igsh=MWZsYzl2dzhqcWFtbA== https://www.instagram.com/reel/C8rLxHBAkAO/?igsh=MXNydGswazg1YTd5Ng==
- In questo video si dice che il Parco Taxodi è una “zona protetta”. Purtroppo NON ancora come tale, ma è riconosciuta SOLO come zona di interesse naturalistico-paesistico del parco dell’Oglio Nord. https://www.instagram.com/reel/C8cVEzroIM_/?igsh=dzg1dXk0emxreG9r
Questi video, per esempio, sono il veleno di aree come i Taxodi e le Torbiere. Questi “influencer” hanno un seguito gigantesco e muovono migliaia di persone e spesso i comuni pagano questi “influencer” per sponsorizzare il territorio in modo totalmente errato.
Prosegue il comunicato degli Amici della Riserva: “Riceviamo inoltre numerose grida di aiuto anche dal Bosco Taxodi dove evidentemente il comune di Paratico non ha più alcun controllo, migliaia di persone hanno assalito negli ultimi due weekend il bosco dove è in atto la fragile nidificazione degli aironi. Anche qui un ammasso senza controllo di persone chiassose con cani, biciclette, monopattini si infilava ovunque arrecando un insopportabile disturbo alla fauna presente. Il tutto certificato dall’intervento della Polizia Locale che inerme non ha potuto far altro che constatare la situazione e idem l’intervento della Polizia Provinciale che ha recuperato diversi pulli di airone che, spaventati dall’ammasso di persone, si sono prematuramente lanciati dagli alti nidi della garzaia schiantandosi a terra o in acqua. Oltre a questo son state rinvenute reti legate con sassi al basso fondale contenenti due piccoli svassi. Bracconaggio. Il comune di Paratico ha oltretutto recentemente emanato un nuovo, irricevibile regolamento per il bosco taxodi che sostanzialmente rende il bosco fruibile in questa maniera sconsiderata non ostante tutte le raccomandazioni fatte anche in passato da esperti faunistici e botanici che invece raccomandano una assoluta necessità di contingentare l’accesso delle persone soprattutto nel delicato periodo della nidificazione. Per questi motivi assieme a tutte le sigle di protezione ambientale attive sul territorio invieremo un corposo dossier all’attenzione degli enti gestori delle aree naturali, ai comuni e a Regione Lombardia denunciando per l’ennesima volta lo stupro di aree naturali protette dove la protezione è evidentemente solo un utopia e la vigilanza resta solo un miraggio.”

Il Parco Taxodi è stato addirittura trasformato in set di contenuti per adulti e tappa del controverso “Calippo Tour”, ideato dalle content creator italiane Ambra Bianchini e Paolina. Ventidue anni, seguitissime sui social, le due ragazze sono diventate virali con un progetto che prevede incontri intimi con fan, organizzati tramite Telegram e pubblicati, previo consenso, sulla piattaforma a pagamento OnlyFans. Un video mostra le due protagoniste oltre il cancello, allora ancora apribile anche di notte con un semplice tasto interno. Solo dopo le segnalazioni, il Comune è corso ai ripari: “ora il cancello resta chiuso fuori orario, con tanto di segnale rosso lampeggiante a fare da deterrente”. Ma il problema è più profondo. La sovraesposizione mediatica, condita da toni da luna park, ha attirato un turismo di massa inconsapevole. La Natura ridotta a palcoscenico per coloro che non sanno rispettarla. Le conseguenze di questo sono: sovraffollamento, aumento dei rifiuti, disturbo alla fauna, sentieri calpestati oltre misura, identità del luogo completamente snaturata, cani liberi quando dovrebbero essere al guinzaglio.

Le associazioni ambientaliste locali GGAP, LAC, Legambiente e Amici della Riserva hanno lanciato l’allarme unanime: “il Taxodi sta perdendo la sua anima”.
Si sta trasmettendo un messaggio distorto, ovvero che l’oasi sia un set o un’attrazione virale. In realtà il Parco Taxodi è un luogo di educazione, bellezza, equilibrio.
Il Comune ha già avviato visite guidate con le scuole, un primo passo verso un uso consapevole dell’area, ma serve di più: regolamenti chiari, vigilanza, comunicazione rispettosa e continua valorizzazione della dimensione ecologica.
Luoghi come il Parco Taxodi non sono spazi da consumare, ma da custodire.
GGAP: “Un’altra passerella sul Sebino è volontà di inseguire l’effimero”










