Pochi giorni fa, il Tribunale amministrativo di Berlino ha emesso due sentenze molto rilevanti che concedono la protezione sussidiaria ai soldati di leva russi. In questo modo, ha contestato una decisione storica emessa dal Tribunale amministrativo superiore di Berlino-Brandeburgo a novembre.

“Si tratta di uno sviluppo davvero importante. È stato riconosciuto che i coscritti russi sono effettivamente a rischio di essere reclutati nell’esercito per combattere nella guerra in Ucraina”, ha spiegato oggi Rudi Friedrich, direttore esecutivo di Connection e.V. “Questa protezione deve ora essere estesa agli obiettori di coscienza russi che possono essere richiamati come riservisti”.

In una delle due dettagliate decisioni  il Tribunale amministrativo di Berlino ha emesso la sentenza a favore del 19enne di leva in questione che corre il “rischio reale” di essere chiamato a prestare il servizio militare di base nell’esercito russo “contro la sua volontà e di essere in seguito inviato sul fronte ucraino, dove sarebbe stato costretto a partecipare alla guerra di aggressione contraria al diritto internazionale e ad altri atti contrari al diritto internazionale e/o ai diritti umani o di subire gravi danni alla vita e al corpo”. I tribunali amministrativi di Magdeburgo e Würzburg avevano già emesso una sentenza simile.

In questa decisione il tribunale fa riferimento alle attuali dichiarazioni delle organizzazioni russe per l’obiezione di coscienza, che sottolineano il fatto che i metodi di reclutamento utilizzati in Russia sono considerati particolarmente duri, abusivi e in gran parte illegali. Inoltre, l’attuale diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare può essere difficilmente applicato e le persone in servizio alternativo possono essere chiamate a prestare servizio nell’esercito. “I coscritti che invocano un’eventuale posizione contraria alla guerra per giustificare il loro rifiuto corrono anche il rischio di essere perseguiti per ‘discredito dell’esercito’ o reati simili”.

Inoltre, il tribunale ha spiegato che dopo l’annessione dei territori ucraini di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhia da parte della Russia, “dal punto di vista russo – e allo stesso tempo, in violazione del diritto internazionale”, questi sono “da considerarsi territorio nazionale russo e i coscritti possono in linea di principio essere schierati immediatamente lì dopo essere stati chiamati”. Questo vale anche per la Crimea.

“Continuiamo a sottolineare la forte necessità di un’azione politica e giudiziaria per proteggere i coscritti russi”, afferma Rudi Friedrich. “Questo deve includere anche tutti coloro che non possono più essere chiamati per il servizio militare di un anno, ma possono ancora essere chiamati come riservisti a causa della mobilitazione parziale ancora in vigore. Finora, questo gruppo è stato generalmente respinto dall’Ufficio federale della migrazione”. Connection e.V. lo ha spiegato in dettaglio in un’analisi del novembre 2024 e ha ricordato che l’obbligo di diritto internazionale per i soldati di leva di rifiutarsi di partecipare a una guerra che viola il diritto internazionale dovrebbe concedere loro la protezione dello status di rifugiato.

“Si tratta di un cambiamento importante nell’approccio della magistratura tedesca nei confronti degli obiettori di coscienza russi”, aggiunge Artyom Klyga, responsabile del dipartimento legale del movimento Conscientious Objection Russia. “Vediamo che anche in altri Paesi europei i tribunali stanno gradualmente riconoscendo il diritto alla protezione degli obiettori di coscienza russi. È uno sviluppo positivo. Spero che queste decisioni contribuiscano a creare un sistema umanitario separato per sostenere questo gruppo di persone. Abbiamo bisogno di una solida base giuridica per gli obiettori di coscienza. Devono avere la certezza che la loro posizione contro la guerra sarà realmente sostenuta”.

Connection e.V. fornisce regolarmente informazioni sul diritto all’obiezione di coscienza e sulle relative sentenze dei tribunali attraverso la campagna #ObjectWarCampaign, che riunisce oltre 120 organizzazioni in tutta Europa e si batte per la protezione e l’asilo degli obiettori di coscienza al servizio militare e dei disertori di Russia, Bielorussia e Ucraina:
https://www.connection-ev.org/objectwarcampaign e https://objectwarcampaign.org

Traduzione dall’inglese di Maria Sartori.
Revisione di Filomena Santoro