Attiviamo la solidarietà! Combattiamo il razzismo!

Numero 8 tocca a te! Sono passate due notti da quando si è accampato per prendere il posto, dormendo al gelo sui cartoni, mangiando quello che trovava. Numero 1 si è accampato sabato per accedere martedì. Il numero 40 dovrebbe riuscire ad entrare. Numero 456 è stato subito eliminato dal “gioco”: troppo poco farsi una mattinata di coda, qui servono almeno un paio di notti per meritarsi di essere ricevuti. Sembra la terza serie di Squid Game, ma purtroppo è la gestione dei permessi di soggiorno da parte della Questura Immigrazione di Torino.

Il gelo delle ultime settimane ha riacceso l’attenzione sull’indecente razzismo istituzionale legato ai permessi di soggiorno. Ogni notte – in particolare il lunedì e il mercoledì – centinaia di immigrati sono costretti a dormire in strada al freddo per sperare di rientrare nella quarantina ricevuta il giorno dopo. Sembra di vedere decine di senza tetto, invece si tratta di persone che hanno una casa e un lavoro: abbiamo ascoltato storie di genitori costretti a darsi i turni per non lasciare i bambini da soli, persone che rischiano il licenziamento perché il padrone non crede vero che si debbano fare tre giorni e notti di coda per il rinnovo di un permesso su cui è tutto in regola.

Chi riesce ad entrare deve poi sperare non gli vengano richiesti nuovi documenti che lo costringano a rifare la coda (altre notti al gelo e giorni senza lavoro) e che il ritiro del permesso non sia tra troppi mesi. A quel punto ci sarà qualche mese di tregua, ma presto sarà tempo di ricominciare la trafila, stando attenti a non litigare col capo o col padrone di casa per evitare di perdere i requisiti.

Questa situazione non è dovuta a mancanza di personale o disorganizzazione. Per i nostri governi l’Ufficio Immigrazione deve funzionare proprio così, come uno strumento per ricattare e sfruttare una parte consistente dei lavoratori della nostra città.

“Potere al Popolo” e “Casa del Popolo Estella” sono stati tra i promotori della catena di solidarietà che si è attivata in queste settimane. Decine di persone stanno andando di fronte all’Ufficio Immigrazione di Corso Verona – alle 22 del lunedì e del mercoledì – a portare thè caldo, coperte, giacche, tanta indignazione e la propria solidarietà.

Pensiamo che il permesso di soggiorno sia uno strumento di ricatto e sosteniamo ogni battaglia per la sua abolizione o eventualmente l’estensione come diritto garantito a tutte e tutti. Nel frattempo però riteniamo inaccettabile che questa gestione sia affidata a chi si occupa di ordine pubblico, soprattutto sapendo come le forze dell’ordine siano uno degli apparati statali più inquinato dal razzismo e dalla tendenza agli abusi contro i migranti. Così come è inaccettabile che l’amministrazione cittadina non si preoccupi della salute e dei diritti dei suoi abitanti. Solo dopo la mobilitazione dei solidali e alcuni articoli sulla stampa locale, la giunta si è accorta della situazione. Ma le promesse di tendoni, stufe e coperte sono ancora sulla carta: ieri sera, fradici di pioggia e congelati dal freddo, la situazione era ancora più tragica della scorsa settimana. Vogliamo un intervento immediato del Comune!

Invitiamo singoli e realtà ad essere presenti nelle notti tra lunedì e martedì e tra mercoledì e giovedì, di fronte all’Ufficio Immigrazione della Questura di corso Verona, per denunciare, documentare, dare sostegno a chi è in fila per cambiare le cose. Prossimo appuntamento mercoledì alle 19:30 per portare cibo e bevande calde. Organizziamoci per far finire questa vergognosa situazione!