É partita all’alba da Gorizia la carovana “Stop the war now”, promossa da oltre 40 associazioni, tra cui la fondazione Giovanni XXIII, Un ponte per, Mediterranea Saving Humans, Libera ed Arci. La colonna composta da 70 van e circa 200 attivisti è già in territorio straniero ed arriverà sul confine polacco – ucraino in serata, per poi entrare in zona di guerra subito dopo. La carovana trasporta circa 40 tonnellate di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile che sarà consegnati a Leopoli. Sempre nella città ucraina ci sarà domani la prima manifestazione internazionale per la pace nel territorio di guerra ucraino. Gli attivisti si sono dati appuntamento davanti alla stazione ferroviaria di Leopoli, crocevia di milioni di profughi che da un mese stanno scappando dalla guerra e che grazie alla pratica dei corridoi umanitari dal basso, aperta da Mediterranea Saving Humans, stanno trovando un passaggio sicuro in Europa.

“Saremo in piazza a Leopoli per sfidare le bombe – spiega Elena Fusar Poli, capomissione di Mediterranea Saving Humans. “Da diverse settimane continuiamo a fare la spola tra l’Italia e l’Ucraina, dimostrando che la diplomazia dal basso è possibile. Noi siamo qui per fare, ed anche questa volta portiamo aiuti umanitari ai civili, quegli stessi aiuti che l’esercito russo sta rubando alla popolazione, come avvenuto nei pressi di Mariupol. Manifesteremo per chiedere la pace e per invitare la società civile internazionale ad essere con noi in questo percorso. In tutta Europa chiunque abbia a cuore davvero le sorti del pianeta venga qui, si occupi dei civili e faccia da interposizione. Al ritorno, come sempre facciamo, daremo un passaggio sicuro a decine di persone, che dopo un mese di guerra sono senza forze, senza soldi e in balia della disperazione e degli speculatori

La carovana si sta muovendo verso la zona di guerra con le insegne “Aiuti Umanitari” e con delle croci rosse su sfondo bianco, per essere facilmente riconoscibili dai due eserciti in guerra.

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