Alcune recentissime notizie di stampa si sono occupate del Movimento Nonviolento. Non me la prendo certamente con i giornalisti e non userò il mantra di Berlusconi “sono stato frainteso”, ma colgo l’occasione e utilizzo questa mia rubrica per offrire qualche chiarimento ai miei 25 lettori (tanto per fare sfoggio di citazioni colte).

Le notizie rilanciata da L’Espresso  e daRedattore Sociale  sono quelle della non-adesione del Movimento Nonviolento alla Marcia Perugia-Assisi del 2014. Si riferiscono ad un nostro comunicato del 10 ottobre  emesso al termine della conferenza stampa di presentazione della Marcia. Quel comunicato non conteneva una vera e propria “notizia”, poiché in realtà riprendeva la posizione del Movimento Nonviolento già espressa e diffusa lo scorso 5 agosto , dunque, dov’è la novità, e perché questo polemiche postume?

Le cose stanno semplicemente così: il Comitato di Coordinamento del Movimento, dopo lunga e approfondita discussione, decide unanimemente di non aderire alla Marcia e di motivarne la scelta, con il comunicato del 5 agosto. Abbiamo però voluto lasciare aperta una possibilità di dialogo e  di confronto, ponendo tre richieste minime, indirizzate al comitato promotore: 1) Ridefinizione e apertura del Comitato promotore ai soggetti che ne vogliono far parte; 2) Riscrittura dell’Appello di convocazione; 3) Costituzione di un gruppo plurimo di portavoce e rappresentanti della Marcia. Abbiamo atteso una risposta (o almeno un cenno di riscontro) per un paio di mesi, inutilmente. Poi il 10 ottobre siamo venuti a conoscenza della conferenza stampa di presentazione definitiva della Marcia, nel corso della quale è stata confermata l’impostazione del comitato promotore, i contenuti dell’appello, e l’organo monocratico di rappresentanza. Quindi, nella sostanza, tre risposte negative alle nostre richieste. A quel punto non abbiamo potuto far altro che prendere atto della non volontà di mettersi in discussione da parte del o degli organizzatori, e dunque abbiamo confermato, e rilanciato, la nostra non-adesione. Tutto qui. Una semplice coerente conseguenza, un elemento di chiarezza che a nostro modo di intendere non autorizza a fomentare alcuna polemica, che non abbiamo cercato e non ci interessa. I giornalisti, come si sa, sono liberi di offrire le proprie interpretazioni, ma poi spetta al lettore giudicare e farsi un’opinione.

Certamente ci sono dei nodi politici da risolvere, ma non ritengo vi siano fratture nel movimento per la pace italiano. Non sui contenuti. Vi sono diverse sensibilità, diverse scelte di obiettivi, diverse  strategie, e diverse forme organizzative.

C’è chi opera con un comitato direttivo “non legato a rappresentanze associative, ma a percorsi di impegno per la Pace” (struttura verticale) e chi ha scelto l’azione tramite Reti di associazioni (struttura orizzontale). Il Movimento Nonviolento da tempo lavora con le principali Reti, per promuovere insieme campagne concrete di pace e disarmo (Alleanza per il Servizio Civile, Taglia le ali alle armi e Campagna difesa civile, non armata e nonviolenta), anche attraverso momenti comuni di mobilitazione, di cui ci siamo fatti promotori: il Convegno per i 40 anni dell’obiezione di coscienza, l’Arena di pace e disarmo,  il 2 giugno Festa della Repubblica disarmata, la manifestazione Un passo di pace, il 2 ottobre Giornata della nonviolenza. Un lavoro che sta producendo risultati importanti.

La Marcia per la pace del 2014, pur con tutti i limiti che abbiamo evidenziato, è comunque un momento importante di mobilitazione per chi vi parteciperà, e rappresenta un patromonio storico collettivo di tutto il movimento pacifista. Questo è evidente e fuori discussione.  Quello che abbiamo voluto evidenziare, invece, sono le forme organizzative, perchè sappiamo che il metodo prefigura il fine.

Registriamo che la “rinnovata Tavola della pace” oggi è costituita da un direttivo di 13 persone che “rappresentano percorsi” (ci sfugge il significato di questa definizione), mentre le Reti cui ci rapportiamo, raggruppano centinaia di associazioni radicate sul territorio.

Nessuna polemica, nessuna “guerra tra pacifisti”, ma solo volontà, da parte nostra, di fare chiarezza.

Per i cultori della materia, qui sotto l’elenco dettagliato delle associazioni costituenti le nostre Reti.

Rete della pace: ACLI,  ADL, AGESCI, ANSPS, Associazione di Cooperazione e di Solidarietà Internazionale AOI, Archivio Disarmo, ARCI, Arci Bassa Val di Cecina, Arci Verona, ARCS, ASC, Associazione  Perugia Palestina, Associazione per la Pace di Modena, Associazione per la Pace Nazionale,  AssoPacePalestina, AUSER Nazionale, CGIL Nazionale, CGIL Verona, CNCA, Comunità araba siriana in Umbria, Comunità Palestinese, Coordinamento Comasco per la Pace, Coordinamento per la Pace in Comune Milano, Encuentrarte, Fiom Cgil, Focsiv, Fondazione Angelo Frammartino Onlus, Fondazione culturale responsabilità  Etica, IPRI – Rete CCP, Ipsia, Lega per i Diritti dei Popoli, Legambiente, Link2007 Cooperazione in Rete, Link – Coordinamento Universitario, Lunaria, Mezza Luna Rossa palestinese, MIR, Movimento europeo, Nexus Emilia Romagna, Per il mondo onlus, Peacewaves,  Piattaforma ong MO, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rete della pace umbra, Tavola della Pace Valle Brembana, Tavola pace val di Cecina, Tavola Sarda della Pace, Tavola della Pace di Bergamo, U.S. ACLI, UDS, UDU, Uisp, Un ponte per…, Ventiquattro marzo Onlus.

Rete italiana Disarmo: ACLI – Archivio Disarmo – ARCI – ARCI Servizio Civile – Associazione Obiettori Nonviolenti – Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – Associazione per la Pace – Assopace Palestina – Beati i costruttori di Pace – Campagna Italiana contro le Mine – Centro Studi Difesa Civile – Conferenza degli Istituti Missionari in Italia – Coordinamento Comasco per la Pace – FIM Cisl – FIOM Cgil – Fondazione Culturale Responsabilità Etica – Gruppo Abele – Libera –  Movimento Internazionale della Riconciliazione – Movimento Nonviolento – OPAL –  OSCAR Ires Toscana – Pax Christi – PeaceLink – Un ponte per…

Sbilanciamoci!: ActionAid, Adi – Associazione dottorandi e dottori italiani, Agices, Altreconomia, Antigone, Arci, Arci Servizio Civile, Associazione Obiettori Nonviolenti, Associazione per la Pace, Beati i Costruttori di Pace, Cipsi, Cittadinanzattiva, Cnca, Comitato italiano contratto mondiale sull’acqua, Comunità di Capodarco, Conferenza Nazionale Volontariato e Giustizia, Ctm Altromercato, Crocevia, Donne in Nero, Emergency, Emmaus Italia, FairWatch, Federazione degli Studenti, Fish, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Icea, Gli Asini, Legambiente, Link, Lila, Lunaria, Mani Tese, Medicina Democratica, Movimento Consumatori, Nigrizia, Pax Christi, Re:Common, Reorient Onlus, Rete Universitaria Nazionale, Rete degli Studenti, Rete della Conoscenza, Terre des Hommes, Uisp, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Un Ponte per…, Wwf.

Tavolo Icp: Archivio Disarmo, ARCI, ARCS, Ass. Papa Giovanni XXIII – Operazione Colomba, Associazione per la pace, Berretti Bianchi, Casa per la Pace Milano, Centro Gandhi Edizioni, Centro Studi Difesa Civile, Centro Studi Sereno Regis, Conferenza Nazionale Volontariato e Giustizia, IPRI – Rete Corpi Civili di Pace, Libera, Mondo Senza Guerre e Senza Violenza, Movimento Internazionale di Riconciliazione – Italia, Movimento Nonviolento, Operatori di Pace Campania, Pax Christi – Italia ; Peace Brigades International – Italia, Reorient ONLUS, Rete Artisti contro le Guerre, Servizio Civile Internazionale – Italia, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Un Ponte per …