Questo è il quarto appuntamento del nostro “viaggio per diventare un essere umano migliore” insieme al Dr. Parimal Merchant, membro del Movimento Umanista indiano dal 1980.

La settimana successiva abbiamo continuato la nostra discussione su come diventare felici nella nostra vita. Non possiamo essere felici quando siamo agitati. Percezione, memoria e immagini possono turbarci. Abbiamo deciso di indagare un po’ più a fondo – Cosa c’è in queste immagini che ci turba? Possiamo fare qualche esempio personale?

“Ho già 20 anni, ma mia madre mi tratta ancora come un bambino, non mi permette nemmeno di viaggiare da solo.”

“Io ho il problema opposto. Mio figlio ha già 20 anni, ma si aspetta ancora che sia io a fare tutto per lui”.

Ognuno aveva le sue ragioni, tuttavia aveva anche un motivo per essere turbato.
“Ho qualcosa di personale”. Era cosa comune nei nostri incontri condividere esperienze personali. Avevamo una regola: ciò di cui si parla nell’incontro, rimane nell’incontro. In ogni caso, nessuno era interessato ai dettagli personali di nessuno. La cosa importante era l’insegnamento.

“Siamo sposati solo da due anni. Mia moglie mi amava molto. Ma da quando è nato il nostro bambino, sembra essere diventata indifferente nei miei confronti. Il suo amore per me è diminuito?”.

“Mio figlio si prendeva molta cura di me. Ma dopo il suo matrimonio, qualche settimana fa, non ha più tempo da dedicarmi” – confidava una madre.

“Io e il mio amico ci incontravamo tutte le settimane. Ma da quando, alcuni mesi fa, ha trovato un nuovo lavoro non ha tempo per vedermi. Quanto possono essere egoiste le persone?”.

Sembrava esserci uno schema in queste esperienze. In tutti i casi, le situazioni erano cambiate e forse la comprensione del cambiamento non era adeguata. Ne seguirono discussioni. Il succo è il seguente: la vita si evolve – cambia da uno stato all’altro – continuamente, che si tratti di persone, situazioni, relazioni o delle nostre conoscenze, delle nostre credenze, della nostra comprensione. Sotto tutti gli aspetti, il nuovo sostituisce il vecchio. È importante capire che tutto ciò che si evolve non rimane più la stessa,  richiede prima un’accettazione della nuova situazione e poi una risposta adeguata. La nostra stessa vita potrebbe essere un buon esempio. Da bambini, eravamo completamente dipendenti dai nostri genitori per il cibo, il riparo e la protezione dai pericoli. A poco a poco abbiamo imparato a camminare, a parlare e a comunicare i nostri bisogni.

Imitando i più grandi, siamo diventati autosufficienti e abbiamo acquisito maggiore indipendenza. Abbiamo imparato più cose sul mondo e abbiamo cominciato a formare le nostre opinioni. Io stesso, che avrei accettato senza alcuna esitazione i punti di vista di mio padre, ho iniziato a vederci delle lacune. Si dice che spesso il pendolo oscilli esattamente in senso opposto – a torto o a ragione – da “la mamma sa tutto” a “la mamma non sa niente”.
L’evoluzione è destinata a compiersi. Quello che possiamo fare è valorizzare e adattare i nostri approcci di conseguenza. Se non ci riusciamo, possiamo riprovare, ma non possiamo in alcun modo riportare indietro l’orologio e tornare allo stadio precedente.
Così, abbiamo imparato il primo dei 12 Principi – “Andare contro l’evoluzione delle cose è andare contro sé stessi”.

Una nuova comprensione e un passo avanti nella direzione di diventare un essere umano migliore.

Parimal Merchant Volontario Umanista