Fortissima contrarietà della popolazione alle dichiarazioni del Sindaco Tommaso Cuoretti sull’impianto industriale eolico Londa durante le Assemblee del 5 e del 6 dicembre.
All’Assemblea di venerdì sera 5 dicembre e di sabato mattina 6 dicembre in sala del Consiglio Comunale la popolazione, dopo avere atteso un incontro informativo da fine agosto, ha finalmente appreso che il Sindaco di Londa Tommaso Cuoretti non si oppone all’impianto industriale eolico di Hergo Renewables ENI, 6 torri eoliche di 200 metri sul confine del Parco Nazionale, ma cerca di ottenere maggiori compensazioni economiche.
Il Sindaco ha illustrato il Progetto senza parlare però dei danni connessi ad opere così impattanti per i territori. Il Sindaco afferma che non se ne poteva parlare prima e che è inutile opporsi tanto lo fanno lo stesso. Dal pubblico sono arrivate contestazioni su queste affermazioni e sull’impatto che l’impianto industriale avrà sullo sviluppo futuro di Londa.
Ci chiediamo perché un Comune che ha ricevuto finanziamenti dal Parco Nazionale e contributi del PNRR per azioni di valorizzazione dei prodotti tipici e altri interventi di valorizzazione dell’Area Lago e di attrattività per un turismo guidato alle meraviglie delle foreste di crinale proceda invece alla distruzione del proprio crinale appenninico, alla probabile perdita delle sorgenti che ne scaturiscono e alla irreversibile industrializzazione dei confini del Parco nazionale Foreste Casentinesi.
Ci sarà l’inevitabile riduzione della biodiversità presente negli ambienti naturali delle foreste di crinale quando si dovrebbe andare esattamente nella direzione opposta. L’eolico è considerato un nemico degli insetti impollinatori e dei chirotteri, per cui i produttori di miele ne trarranno un danno, così come la salute delle foreste e i prodotti locali.
Ci chiediamo anche come si possa vedere dai Castelli del Casentino una montagna industriale invece che il magnifico profilo appenninico che si spinge sulle Foreste Casentinesi, luoghi sacri e consacrati da antiche civiltà, monaci, poeti ed eroi di altri tempi? Per non parlare degli sconfinati orizzonti silenziosi che dai crinali romagnoli del Parco Nazionale si infrangeranno contro queste torri rotanti di 200 metri.
E’ vero sono compensi “facili” ma a quale prezzo? Asfaltiamo le strade, facciamo festival ma l’identità culturale della comunità, il gioiello di paese che è stato conservato nel tempo, che vive tra cieli stellati e crinali silenziosi (con poco vento tra l’altro) resterà un ricordo da cartolina?
Riflettiamo bene prima di perdere un luogo così prezioso per le sue caratteristiche ambientali che è un patrimonio di inestimabile valore in mano alle prossime generazioni.
Per quanto riguarda la comunità energetica non si tratta di una vera comunità energetica in forma cooperativa e associativa dove tutti i soci contano uno, in quanto vi é presente Enitalia s.r.l. e trattasi di compensazione di ENI impianto industriale eolico. Inoltre la nascita di una comunità prevede un ampio coinvolgimento della cittadinanza e un confronto tra le diverse possibilità su come far nascere una vera Comunità Energetica Rinnovabile, la popolazione di fatto non sa nulla. Noi suggeriamo di avviare un confronto reale con i cittadini per proporre una vera indipendenza economica di comunità. Stanno nascendo diverse Comunità Energetiche Rinnovabili a livello Nazionale grazie a lungimiranti scelte amministrative.
Il territorio non è un bancomat: prima si investono soldi pubblici per valorizzarlo, poi lo si svende. Oggi non stiamo discutendo di un semplice progetto energetico. Stiamo discutendo di una svendita. La svendita di anni di lavoro, di investimenti pubblici, di identità territoriale. Per decenni questo comune ha costruito con soldi europei, regionali e comunali un’immagine precisa: quella di un territorio naturale, autentico, di un comune del Parco Nazionale Foreste Casentinesi. Un luogo che ha scelto la via del turismo lento, della filiera corta, della qualità ambientale. Su questo le amministrazioni comunali hanno basato bandi, progetti, promozione. Su questo hanno chiesto fondi. Fondi che spendono denaro pubblico. Su questo hanno chiesto fiducia a residenti e visitatori. E oggi cosa succede? All’improvviso, l’intero patrimonio costruito, economico, culturale e paesaggistico viene trattato come se fosse qualcosa da sacrificare senza esitazione, perché tanto la Regione approva.
Noi crediamo invece che il Comune per primo, tutti i Comuni e gli Enti interessati debbano valutare con estrema attenzione e accuratezza l’impatto di torri eoliche alte 200 metri sul crinale in un Comune del Parco Nazionale. E non è per niente scontato che la Regione approvi o non approvi. Dobbiamo forse per la manutenzione stradale promessa da un’impresa privata pregiudicare per sempre l’identità di questo territorio? Per qualche compenso immediato, chiamato impropriamente “beneficio”? Per la tentazione di soldi facili, che improvvisamente sembrano valere più della coerenza, più della strategia, più del nostro futuro? Questo non è sviluppo. Questo non è pianificazione. E soprattutto, questo non è avere rispetto per un territorio ai confini di un Parco nazionale.
Essere a pochi metri dal Parco Nazionale non autorizza a trasformare il paesaggio in sito industriale: la tutela non si spegne come un interruttore al confine. Se davvero credete che il nostro comune sia pronto a ospitare turbine alte duecento metri più di due volte il campanile di Giotto a Firenze allora questa Amministrazione abbia almeno il coraggio di dire la verità: che state buttando via anni di progettazione europea, di bandi vinti, di percorsi partecipati, di promozione del turismo sostenibile. Abbiate il coraggio di spiegare ai cittadini che il paesaggio, cioè la nostra ricchezza principale, viene messo sul mercato. Abbiate il coraggio di dire che state trasformando per sempre un’area protetta in una zona industriale. Questa non è una scelta da fare silenziosamente. È una scelta che avrà conseguenze irreversibili. E chi la sostiene se ne assume tutta la responsabilità.
Comitato Crinali Liberi Londa
Comitati Territoriali Riuniti
Coalizione ambientale TESS Transizione Energetica Senza Speculazione










