Da alcuni anni siamo pienamente entrati in una pericolosa spirale totalitaria: operazioni di guerre biologiche; guerra USA-NATO contro la Russia per interposta Ucraina – ancora in corso e verso rapidi orizzonti di guerra mondiale, voluta dalle elite corrotte e guerrafondaie europee, sempre più lontane e scollegate dai popoli che governano e da cui sono profodamente disprezzate. E, dal 2023 in poi, siamo spettatori impotenti del genocidio gazawi e dell’espansione del colonialismo di insediamento israeliano in tutta la Palestina storica, in Libano e in Siria…
Mentre il Sud globale si stacca dall’Occidente egemonico e strutturalmente bellico e violento e non ne vuole più sapere di guerre, massacri, furti e pirateria di risorse, il Sistema-mondo imperniato sui disvalori di 500 anni di colonialismi brutali e genocidari volge gli artigli repressivi e totalitari verso tutte le forme di dissidenza, di difesa dei popoli oppressi e di informazione indipendente. E il passo verso la persecuzione politica è breve o immediato.
Sistema-Italia e vassallaggio.
Il Sistema-Italia, vassallo della più ampia struttura egemonica occidentale e sionista in declino (il sionismo niente altro è se non un’emanazione del colonialismo occidentale, e suo braccio armato nell’Asia occidentale e non solo), scatena l’inferno, aiutato da un giornalismo disinformativo e sempre più ridicolo e immorale, contro associazioni umanitarie e contro giornalisti engagé, in senso gramsciano, nella denuncia delle atrocità israeliane a Gaza e in Cisgiordania.
Per tappare la bocca all’informazione libera e alle pratiche di assistenza umanitaria a quasi due milioni di sfollati gazawi, ha tirato fuori la collaudata – da tutti i regimi totalitari passati e presenti – accusa di “terrorismo” e minaccia alla democrazia – in una palese proiezione freudiana – contro chi non si allinea o dissente. La libertà di stampa è dunque finita, in cambio della libertà di mentire, denigrare, distruggere antropologicamente e svilire l’altro, su ordini e veline straniere. Il tutto, mentre è ancora in corso il lento sterminio di un popolo, che questi stessi giornali fanno finta di non vedere, sempre per ordini esteri.
Stato di diritto e necropotere.
Lo stato di diritto è morto. Non esiste più. Prendiamone atto. L’Italia è una povera colonia di Poteri e Entità Straniere. Lo era già prima e lo è ancora di più oggi. Rappresentanti, forze politiche e tutto il resto, vengono mossi, non muovono o quando lo fanno è per eseguire ordini che sanciscono la morte sociale, economica e politica dei cittadini scomodi o “eretici”. Non ci sono più i roghi della Santa Inquisizione, ma c’è la morte decretata dai media asserviti al potere. E asserviti al Potere supremo: Israele.
Israele è, di fatto, il nostro governo, le nostre istituzioni, il nostro giornalismo e tutto il resto?
Uomini e donne perbene sono trasformati in terroristi per lo schioccare del dito del padrone? Ma siamo tornati al Feudalesimo? Esiste un limite alla Barbarie politico-mediatica?
Scrivere di Palestina, di genocidio a Gaza, raccontare di morti e feriti, di bambini fatti a pezzi, di donne e uomini stuprati nelle prigioni israeliane vale l’accusa di terrorismo, a quanto pare. Per renderla più credibile, viene nominato Hamas – il movimento di resistenza islamica palestinese che lotta, secondo quanto garatito dall’ONU, per la liberazione dal colonialismo israeliano in terra nativa palestinese -, e mi si trasforma, da giornalista e ricercatrice, nientepopodimeno nella portavoce o nell’addetta alla propaganda ufficiale. Tutto ciò, su informative di Israele, entità genocida e coloniale, che, come consueto, proietta e attribuisce agli altri gli strumenti e le azioni che lui utilizza: in questo caso la hasbara, ricca e potente propaganda.
Chiariamo, dunque, alcune cose: 1) non sono, non siamo, la propaganda o il megafono di Hamas, ma del popolo palestinese oppresso e schiacchiato, e informiamo sugli effetti, ben visibili a tutti, ma occultati da Israele e dai media ad esso connessi, che il colonialismo di insediamento ha prodotto in oltre 100 anni nella Palestina storica, e negli ultimi tre nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania – stiamo parlando di qualcosa come 300-400 mila morti e dispersi da ottobre 2023, oltre a un numero spaventoso di feriti e mutilati, tra cui decine di migliaia di bambini e donne.
Stiamo svolgendo un ottimo e seguito lavoro di controinformazione, contrastando, per come possiamo, la milionaria hasbara israeliana e i suoi valvassini in Italia: per questa ragione, Israele ci ha inseriti nella sua mappa del “terrorismo” – di nuovo, una proiezione freudiana del crimine di cui si macchia e che è condannato dal mondo intero.
2) L’agenzia InfoPal è edita dall’omonima associazione, che provvede a sostenerla materialmente: non sono soldi di Hamas o da Hamas, ma dei musulmai italiani, che, come tradizione islamica, si tassano periodicamente per la zakat e altre forme di offerte. A me spetta il compito di gestire il lavoro di informazione, come qualsiasi altro giornalista di testate piccole o grandi, mainstream o indipendenti.
Inoltre, come giornalista, storica e antropologa del Nord Africa e del Medio Oriente, ho viaggiato, studiato, ricercato, incontrato, intervistato chi mi pareva più interessate e utile, raccogliendo materiale, fotografie, registrazioni, badge, cartoline, spillette, collane, bracciali, simboli, vessilli, gadget vari, di popoli, organizzazioni e fazioni politiche, culture, religioni e tradizioni, o ricordi associati a interviste e incontri professionali. E’ un mio diritto, fa parte della mia libertà di ricerca e lavoro, e non deve essere oggetto di speculazioni o accuse, o di attacco della macchina del fango.
Sono una giornalista professionista, umanamente coinvolta nel mio lavoro, ma anche una ricercatrice, una storica e un’antropologa, con titoli accademici e pubblicazioni da far invidia alla media del giornalismo italico.
Sono anche un’intellettuale politicamente e socialmente impegnata, non organica al Sistema, cosa di cui vado assolutamente fiera. Pertanto, lo squallido sbertucciamento di articoli, uno clone dell’altro, in stile gossip, contro di me, rappresenta una palese manifestazione di un giornalismo degno della scadente posizione in cui si trova nelle classifiche internazionali: la più recente, sulla libertà di stampa nel 2025, lo colloca al 49° posto globale, secondo Reporters Without Borders (RSF), la peggiore dell’Europa occidentale, indicando una salute precaria dell’informazione nel nostro Paese… Un Paese, inoltre, che sta precipitando rapidamente in forme totalitarie di tragica memoria, insieme alla sempre più devastante situazione economica, e che ha bisogno più che mai di politici, di uomini e di donne, etici e dediti al bene della Nazione e dell’Umanità.
di Anna Lano
articolo originale: https://www.infopal.it/siamo-in-una-pericolosa-spirale-totalitaria-tra-necropotere-e-morte-dello-stato-di-diritto/










