Per il diritto all’abitare

#Erap e #GiuntaOlivetti stiamo arrivando! #staytuned #gennaio2026

Ieri mattina, alla Cesanella, nell’area condominiale delle case popolari di Via Perugino, il Centro Sociale #Arvultura e il #Sunia della provincia di Ancona hanno organizzato la seconda assemblea con i residenti della zona, a cui hanno partecipato anche due famiglie di Via Raffaello Sanzio. L’incontro segue quello tenutosi sabato 29 novembre in Via Capanna.

Come nel primo appuntamento, sono emersi problemi gravi che chiamano in causa l’ERAP e la sua assoluta latitanza di fronte a pesanti criticità.

La quindicina di nuclei familiari presenti ha denunciato situazioni inaccettabili: infiltrazioni d’acqua, riscaldamenti non funzionanti o difettosi, impianti idraulici tali per cui, se sono accesi i termosifoni, non arriva l’acqua calda. Inoltre, lavandini che non scaricano nelle cucine, causando allagamenti interni, e caldaie centralizzate deficitarie, con la conseguenza che gli inquilini devono sopperire alle carenze installando a proprie spese degli scaldabagni. A ciò si aggiungono spese condominiali abnormi: una signora è arrivata a pagare 5.500 euro all’anno (!!!), mentre l’importo medio si aggira intorno ai 2.500 euro.

Poi c’è la questione delle famiglie con congiunti affetti da gravi disabilità: in alcuni bagni sono presenti vasche che impediscono l’utilizzo dei sanitari, problema già grave che si accentua per persone disabili. L’ascensore di una palazzina è rimasto fermo per ben tre mesi, con le conseguenze che si possono immaginare. In un altro caso non ha funzionato per 10 giorni e continua a funzionare a singhiozzo.

Si registra inoltre una decina di appartamenti sfitti, i cui costi di gestione ricadono sugli altri condomini.

È stato denunciato che gli amministratori che seguono le situazioni in questione – Lucarelli (per conto dell’ERAP), Carboni e Belenchia (quest’ultimo per Via Raffaello Sanzio) – non si adoperano sufficientemente di fronte alle numerose criticità sopra elencate.

L’incontro di oggi inchioda alle loro responsabilità quelle istituzioni che negano un diritto elementare come quello di vivere in un’abitazione dignitosa, e che anzi si fanno beffe del concetto stesso di “casa popolare”, imponendo spese condominiali proibitive a una fascia di popolazione che più di altre subisce le conseguenze di politiche economiche e sociali oppressive.

In primis l’ERAP, il cui presidente, ai primi di dicembre nel corso di un’assise, ha versato lacrime di coccodrillo sulla “emergenza abitativa”, con una bella faccia tosta se si considera lo stato delle abitazioni di proprietà dell’ente. L’ERAP non interviene, lasciando le case a marcire, e tiene appartamenti vuoti, come i 44 alloggi al Cesano e i tanti disseminati nella nostra città.

Un quadro che chiama in causa anche l’Amministrazione comunale, che, tutta presa dallo spendere ben 300.000 euro per le iniziative natalizie, si guarda bene dal provvedere alle assegnazioni e dall’avviare politiche adeguate alla situazione.

Infine, sul banco degli imputati c’è la Regione che, in linea con il governo nazionale, è sensibile solo alle sirene del mercato privato e dei vari palazzinari, i quali costruiscono case – come nella nostra città – a costi proibitivi.

Anche ieri mattina, in perfetta sintonia con l’assemblea precedente, sono emerse la volontà e la determinazione per una mobilitazione efficace e unitaria, nella consapevolezza che individualmente si è deboli e che solo con la lotta collettiva si potranno far valere i propri sacrosanti diritti.

Spazio Autogestito Arvultura