“Vogliono lavoratori obbedienti. Persone abbastanza intelligenti da far funzionare le macchine e sbrigare le pratiche burocratiche, ma abbastanza stupide da accettare passivamente tutti questi lavori sempre più schifosi con stipendi più bassi, orari più lunghi, i benefici ridotti, la fine degli straordinari e la pensione che scompare nel momento stesso in cui vai a riscuoterla, e ora stanno venendo a prendersi i tuoi soldi della previdenza sociale”. (George Carlin, comico americano, 1937-2008)
Secondo Stanley Milgram (1933-1984), il controverso psicologo sociale che negli anni ’60 condusse esperimenti sull’obbedienza a Yale: “L’obbedienza è un elemento essenziale nella struttura della vita sociale” (seguiranno maggiori dettagli su questo studio).
Attualmente in America, un tipo di obbedienza molto oscuro serve a confermare il sarcasmo di George Carlin nei confronti del sistema socio-economico americano che approfitta di un pubblico compiacente e, quando questo pubblico obbediente non esercita una pressione sufficiente sui leader politici, concede un “permesso silenzioso” per evitare o radicalizzare questioni cruciali come il cambiamento climatico, una politica fiscale uniforme, cure mediche adeguate e politiche sociali eque.
Questa oscurità trasferisce il controllo consentendo alla retorica estremamente divisiva di diventare normalizzata, nel potere, nel controllo. Il dialogo politico si sposta quindi facilmente verso l’estremismo, uno strumento di controllo molto efficace, emarginando i gruppi minoritari e intensificando le divisioni sociali. È così che le società e gli ecosistemi si “estinguono per cortesia”, un termine coniato da Caitlin Johnstone, giornalista, saggista, pittrice e poetessa: Faces Of The Empire: The Battle For Humanity’s Soul (novembre 2025).
Caitlin Johnstone ha recentemente pubblicato un articolo intitolato: On Becoming The First Species To Go Extinct From Politeness (Diventare la prima specie ad estinguersi per cortesia), che va dritto al cuore dell’assurdità odierna, che permette di farla franca con omicidi di ogni tipo e genere, mentre si distruggono gli ecosistemi che sono fonte di vita senza alcuna preoccupazione. La semplice spiegazione per la cattiveria che la fa franca con montagne di ridicolaggini è “l’Obbedienza Americana”. Le persone sembrano accettare di essere condotte per il naso fino alla fine del mondo, verso una morte certa, verso la distruzione totale, verso l’omicidio a sangue freddo, verso il bordo del precipizio di Willy il coyote. Questo tipo di tragedia umana si trova negli insegnamenti di Gesù, Matteo 15:14 e Luca 6:39: “Se un cieco guida un altro cieco, entrambi cadranno nella fossa”.
L’articolo di Caitlin coglie l’essenza degli insegnamenti di Gesù citando le parole del famoso poeta, cantautore folk e celebre sostenitore dei diritti dei lavoratori Utah Phillips (1935-2008), che esclamò: «La Terra non sta morendo, la stanno uccidendo. E le persone che la stanno uccidendo hanno nomi e indirizzi». L’attualità delle parole di Phillips nel mondo di oggi non potrebbe essere più appropriata.
Caitlin cita Howard Zinn (A People’s History of the United States): “Non appena si parla di disobbedienza civile, si sta dicendo che il nostro problema è la disobbedienza civile. Ma non è questo il nostro problema… Il nostro problema è che le persone sono obbedienti mentre le prigioni sono piene di piccoli ladri e nel frattempo i grandi ladri governano il Paese. Questo è il nostro problema”.
Secondo Stanley Milgram: “L’obbedienza è un elemento essenziale nella struttura della vita sociale… Gli aspetti legali e filosofici dell’obbedienza sono di enorme importanza, ma dicono ben poco su come la maggior parte delle persone si comporta in situazioni concrete. Ho condotto un semplice esperimento all’Università di Yale per verificare quanto dolore un cittadino comune sarebbe disposto a infliggere a un’altra persona semplicemente perché gli è stato ordinato da uno scienziato sperimentale. L’autorità assoluta è stata messa a confronto con il forte imperativo morale dei soggetti di non fare del male agli altri e, con le urla delle vittime che risuonavano nelle orecchie dei soggetti, l’autorità ha prevalso nella maggior parte dei casi. L’estrema disponibilità degli adulti a fare quasi tutto ciò che viene loro ordinato da un’autorità costituisce la principale conclusione dello studio e il fatto che richiede più urgentemente una spiegazione”. (Stanley Milgram, The Perils of Obedience, physics.utah.edu, Università dello Utah).
Mentire crea una sorta di corruzione a cascata
Questa infestazione di oscura obbedienza prevale anche se quasi il 75% delle persone intervistate in un sondaggio Gallup, che si identificano con uno dei due partiti politici americani, concordano sul fatto che i valori morali stanno peggiorando. Questo è un segnale forte che c’è qualcosa di profondamente sbagliato. “Il problema inizia con il governo e i media. Il problema non è che sentiamo che la moralità è in declino da parte dei nostri concittadini, ma da parte del nostro governo e dei media. Quando il governo e i media ci mentono o condividono informazioni che non corrispondono alla nostra esperienza, sembra che l’onestà e l’integrità dell’America nel suo complesso si stiano logorando. Forse il presidente Herbert Hoover lo ha espresso al meglio negli anni ’30 quando ha osservato: “Quando c’è una mancanza di onore nel governo, la morale di tutto il popolo viene avvelenata”. Mentire crea una sorta di corruzione a cascata e il ragionamento del cittadino medio può rapidamente diventare: “Se il governo può farlo, perché io non posso?”. (Is Morality in Decline or Is It Being Manipulated? Psychology Today)
La domanda rimane: perché i discendenti odierni dei rivoluzionari americani ribelli della fine del XVIII secolo sono così obbedienti, soprattutto di fronte a misfatti, furti, corruzione, truffatori, imbroglioni e ladri che hanno raggiunto livelli senza precedenti? Idolatrano forse i Rivoluzionari Americani originari, i Padri Fondatori che erano ricchi proprietari terrieri/schiavisti ribelli ai diritti monarchici, ignorando il vero spirito democratico? I primi anni dell’era Rivoluzionaria Americana (1765-1783) stabilirono un focus straordinariamente ristretto, estendendo i diritti solo agli uomini bianchi proprietari di beni immobili, escludendo le donne, gli schiavi e i non proprietari di beni immobili, ovvero praticamente tutti gli altri. Democrazia? “Questa è la nostra storia. Siamo stati fondati su un doppio standard molto basilare: questo Paese è stato fondato da proprietari di schiavi che volevano essere liberi!” (George Carlin)
I Padri Fondatori non avevano fiducia nella democrazia. Apprezzavano la democrazia oligarchica, creando strutture governative progettate per limitare la democrazia diretta, ad esempio il Collegio Elettorale. Si trattava di un’interpretazione ristretta della democrazia: ad esempio, per quanto riguarda la “libertà religiosa”, ai cattolici venivano negati diritti come ricoprire cariche pubbliche, votare, possedere terreni e praticare liberamente la propria fede, e alcune leggi vietavano l’esercizio del sacerdozio. Basato sulla moralità e sugli ideali dei Padri Fondatori, il DNA della democrazia americana è fragile e vulnerabile al ritorno alla democrazia oligarchica. Le elezioni presidenziali del 2000 e del 2024 hanno dimostrato una debolezza fatale insita nell’obbedienza insensata del pubblico. Tutto ciò è possibile solo nel contesto di una “società obbediente”, sia allora che oggi.
L’America è tornata alle sue origini, con la democrazia oligarchica che attende ansiosamente dietro le quinte, con le tasse che tornano ad essere un punto cardine, ricordando il Boston Tea Party del 1773 guidato da alcuni degli uomini più ricchi delle colonie come John Hancock e Joseh Warren, contrari a qualsiasi forma di tassazione come l’odierno Big Beautiful Bill, accettato senza riserve da miliardari sorridenti con mance clandestine, accettato dai membri milionari e obbedienti del Congresso e da un pubblico obbediente e inconsapevole da costa a costa. Nessuno si oppone, nessuno si ribella, anche se questo seppellisce l’America sotto una montagna di 3,4 trilioni di dollari di nuovo debito decennale. Inoltre, con un’obbedienza così diffusa, tutto il Project 2025 (un progetto lanciato dalla Heritage Foundation che mira a rafforzare i poteri del presidente degli Stati Uniti e a limitare quelli del Congresso e della giustizia) viene facilmente attuato, liscio come l’olio, in un inebriante ritorno alla democrazia oligarchica, come avvertito da Milgram: “L’estrema disponibilità degli adulti a fare quasi tutto ciò che viene loro comandato da un’autorità”. Il Project 2025 si è dimostrato quell’autorità, nessuno lo ha messo in discussione, nessuno lo ha contestato, nessuno!
Come un ubriaco senza cervello che barcolla per strada, l’ Obbedienza Americana ha dato libero sfogo al Project 2025, un enorme faretra piena di frecce avvelenate che mirano alla completa distruzione di una fragile democrazia e alla perpetrazione di pratiche climatiche enormemente distruttive, causate direttamente dalla combustione di combustibili fossili, prendendo di mira l’ultima speranza rimasta, ovvero un sistema democratico equo, e assecondando adulti obbedienti e facilmente manovrabili che si sono ridotti a facili prede. Chi ne va fiero?
Traduzione dall’inglese di Stella Maris Dante. Revisione di Thomas Schmid.










